È il (Vol)turno di Cantele - Fuga vincente della varesina che piega Bronzini e Teutenberg
Frazione insidiosa, dicevamo ieri, la quinta di questo Giro d'Italia, che infine lascia in eredità due importanti spunti di cronaca. Il primo è la vittoria, splendida, in solitaria, di una pimpante Noemi Cantele, l'altra è il ritiro forzato, causa una brutta caduta, della capitana dell'Equipe Nürnberger Amber Neben, fino a due giorni fa in maglia rosa, stamani quinta a 1'33" dalla leadership di Emma Pooley e a 22" dal podio virtuale.
Defezione importante anche nell'economia generale della corsa rosa, quella della statunitense che, ad occhio, ci sembrava la più accreditata, con una Worrack completamente a sua disposizione, a spezzare il dualismo Columbia-Cervélo che rischia di diventare il leitmotiv degli ultime giornate della corsa rosa. In questa ottica, per ora, ci sembra meglio messa la formazione di Lacambra che oltre ad avere Pooley saldamente in rosa, oggi ha anche approfittato del mezzo passo falso di Mara Abbott che sull'ultima erta ha pagato 22" dal trio Arndt-Häusler-Pooley, scivolando dal secondo al quarto posto nella generale.
Ma andiamo per ordine. Poco dopo essere entrati nella seconda metà di gara, nasce l'azione decisiva di giornata e a promuoverla sono Corneo, Hohl, Bronzini, Teutenberg e Martissova a cui, dopo qualche chilometro, si aggiunge Noemi Cantele («Ho visto che il gruppo lasciava fare e ci ho provato, rientrando rapidamente», dirà la varesina). Il vantaggio massimo del sestetto supera i 3', ma si riduce notevolmente nei chilometri finali, nonostante l'ottimo accordo tra le ragazze al comando.
In prossimità del passaggio al Gpm, a una ventina dall'arrivo, colpi di scena a ripetizione nel gruppo delle ragazze di classifica. Pooley si stacca dal gruppo delle migliori, forse per noie tecniche, e Arndt attacca a testa bassa, guadagnando più di qualche secondo e potendo contare, nel caso, anche su Teutenberg, nel frattempo avvisata dall'ammiraglia. Ma la dea bendata quest'oggi non fa favoritismi: guaio meccanico anche per la tedesca del Team Columbia, costretta a fermarsi, farsi sfilare dal gruppo e rientrare poi in discesa con la britannica che trova nell'avversaria un'insperata alleata.
Intanto tra le fuggitive l'iniziativa rimane constantemente nelle mani del duo Bigla, in superiorità numerica, con Jennifer Hohl che pilota perfettamente la sua capitana fino ai piedi della rampa conclusiva che presenta pendenze costantemente a due cifre. Il ritmo di Cantele nel tratto più duro è troppo sostenuto per il resto della compagnia che pian piano deve alzare bandiera bianca. Le ultime ad arrendersi sono Teutenberg (fermatasi per attendere Arndt e poi rientrata dopo il contrordine) e Bronzini che ancora una volta si dimostrano molto di più di due semplici velociste, andando a completare il podio regale di Cerro al Volturno.
Il gruppo arriva sfilacciato, sotto il forcing della Cervélo - con Kristin Armstrong in versione gragaria di lusso - e, oltre ad Abbott, pagano qualche secondo Bubnenkova, Pucinskaite, Brändli e Luperini, confermando, in linea di massima, i valori visti sul Monte Serra.
Domani il gruppo è atteso da una tappa di difficile interpretazione e in cui conterà più che mai avere una squadra competitiva su percorsi duri. I due Gpm, entrambi di prima categoria, sono infatti posti nella prima metà della tappa e di sicuro daranno vita all'ennesimo appassionante atto dello scontro Columbia-Cervélo.