«Parola d'ordine: ringiovanire!» - Franco Chirio e la sua nuova USC Chirio Forno d'Asolo
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Ultimo team per avere completo il puzzle delle squadre italiane è la USC Chirio Forno d'Asolo-Tre Colli di patron Franco Chirio. Approfittiamo della loro mancata partecipazione alle gare del nord per raggiungerlo telefonicamente e parlare un po' delle ambizioni di questo giovane team.
Innanzitutto diamo uno sguardo a quel che è stato nella scorsa stagione... GLi obiettivi prefissati sono stati raggiunti?
«Direi proprio di sì. Abbiamo ottenuto diverse vittorie e di qualità, battendo ad esempio Marianne Vos nella Vuelta Ciclista a El Salvador, in cui abbiamo vinto due tappe e la classifica finale. Poi ci siamo ripetuti nel tappone della Grande Boucle con Rasa Polikeviciute e alla Route de France con Urte Juodvalkyte. Come ciliegina sulla torta sono arrivati tre campionati nazionali, che fanno sempre morale».
Tra il 2008 e il 2009 c'è stato più di qualche cambiamento in seno alla squadra? Tirando le somme, pensa che si sia fatto un passo avanti?
«Sì, se guardiamo all'età media della squadra. Sono dell'opinione che per fare dei progetti a lungo termine la cosa migliore da fare sia quella di ricercare giovani interessanti ed è in questa direzione che ci siamo mossi. Abbiamo preso due ragazze italiane promettenti, discrete passiste, come Frapporti e Spaliviero, un grandissimo talento come la lituana Tuslaite - ora un po' indietro di condizione per una brutta influenza contratta in Lituania - e l'austriaca Kollmann che ha appena compiuto 21 anni. Di contro abbiamo dovuto prendere atto dell'abbandono dell'attività agonistica da parte di Rasa Polikeviciute, mentre la gemella Jolanta potrebbe fare ancora qualche corsa con noi. Andruk, García, Stiajkina, Quarta e Juodvalkyte sono partite per altri lidi e io non posso che augurar loro ogni bene. Forse non dovrei dirvi che c'è nell'aria l'ingaggio di un'altra giovane italiana di qualità che speriamo di potervi far conoscere alla nostra presentazione ufficiale... (ride)».
Quali saranno gli obiettivi della sua squadra, in questa stagione appena cominciata?
«Direi gli stessi dello scorso anno. Onorare al meglio le corse a cui parteciperemo, cercando di cogliere qualche successo importante. Punteremo in modo particolare ai traguardi parziali dei grandi giri: se il successo arrivasse proprio sulle strade del Giro d'Italia, sarebbe il massimo!»
Avete già un programma di massima per il proseguio della stagione?
«Sì. Non abbiamo partecipato al Giro delle Fiandre e non prenderemo il via al Van Drenthe perché l'anno scorso abbiamo avuto qualche disguido con gli organizzatori di queste corse. Dopo il Trofeo Binda, riprenderemo alla Freccia Vallone il discorso Coppa del Mondo. Per quanto riguarda i grandi giri a tappe, parteciperemo alla Grande Boucle, alla Route de France, al Giro d'Italia e al Giro di Toscana».