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La Ronde van Teutenberg - Lo sprint di Ina fulmina Wild. Johansson ancora sul podio

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Dobbiamo ammettere che ci stavamo iniziando a preoccupare. «Dove sarà finita mai la Teutenberg, in quest'inizio di stagione?», ci chiedevamo dubbiosi. Niente Qatar, terra di sfida tra le le sue rivali Wild e Bronzini, niente Trofeo Costa Etrusca e niente prima prova di Coppa del Mondo a Cittiglio. Una settimana dalla California arriva la notizia: Ina ha vinto una piccola gara a tappe (corsa più per ragioni di sponsor che tecniche) davanti ad Amber Neben quindi non solo è viva e vegeta ma anche la gamba non dev'essere così malaccio ed oggi l'ha fatto capire a chiare lettere vincendo un Giro delle Fiandre che, nelle passate edizioni, le era sempre risultato indigesto.
Alla partenza di Oudenaarde mancava la vincitrice della scorsa edizione, Judith Arndt, alle prese con la riabilitazione dalla frattura alla clavicola occorsole alla fine del mese di febbraio, ma per il resto, praticamente c'erano tutte, compresa la rientrante (dalla vittoria iridata su pista) Bronzini. Il percorso, come al solito, ricalca la parte finale di quello maschile: Varent, Berendries, Valkenberg, Tenbosse ed Eikenmolen in rapida successione hanno il compito di separare il grano dal loglio per poi lasciare a Grammont e Bosberg il ruolo di giudici supremi.
Protagonista di una lunga fuga solitaria è stata la bionda ucraina della Safi Alona Andruk, già in bell'evidenza in questo scorcio di stagione e che sembra davvero pronta a fare il salto di qualità. Lunga cavalcata per lei, parecchi muri domati, ma la Cervélo di questi tempi non lascia spazio a nessuno e ai piedi del Muur Kapelmuur è tutto da rifare. L'azione di forza sul muro che incoronò Ballan re del Fiandre 2007 viene provata da Noemi Cantele, spesso buona interprete di questa corsa, ma mai in grando di andare oltre un piazzamento appena sufficiente. I nomi - Vos, Cooke e Johansson - che la varesina si porta dietro sono quelli buoni perché l'azione risulti decisiva ma un piccolo particolare rovina i piani del quartetto: manca la Cervélo, presente però con quattro elementi nel drappello delle inseguitrici, forte ancora di una quindicina di unità.
E sono quindi ancora una volta le ragazze di Lacambra ad incaricarsi dell'inseguimento e a loro toccano anche gli straordinari perché una Vos mai doma attacca ancora sul Bosberg riuscendo ad accumulare fino ad una quindicina di secondi di vantaggio dopo lo scollinamento dell'ultimo muro. Ma nemmeno tutta la classe dell'olandese (ripresa ai meno due) basta per evitare lo sprint. Avevamo lasciato la nostra Ina Teutenberg ai nastri di partenza, la ritroviamo all'ultimo chilometro, immaginandola mentre si lecca i baffi per aver trovato lungo la strada la squadra che oggi le era mancata (nessun'altra ragazza Columbia ha terminato la corsa nel primo gruppo) e che la potesse portare in carrozza fino all'arrivo. Cervélo, dal canto suo, ha l'altra grande velocista del gruppetto, Kirsten Wild che però, nei confronti diretti con la tedesca, le ha sempre buscate. E la volata di Merbeke non fa eccezione: Wild parte ai duecento metri ma non riesce a scollarsi di ruota il suo incubo che la passa con facilità negli ultimi cinquanta.
Terza è Johansson e quarta Cooke, mentre Vos e Cantele devono accontentarsi del sesto e dell'ottavo posto che comunque garantiscono alla prima di continuare a vestire la maglia di leader di Coppa e alla seconda il miglior piazzamento di sempre su questo traguardo. Tania Belvederesi corona una prestazione generosissima con un quindicesimo posto e i primi punti iridati portati in cascina, mentre Bronzini si "accontenta" di vincere la volata del secondo gruppetto, ad un paio di minuti dalle prime. L'appuntamento ora è al lunedì di Pasquetta: ci basta solo sapere che la Ronde van Drenthe è conosciuta come la "Roubaix al femminile" per farci un'idea di quello che potrà essere tra otto giorni...

 

Giuseppe Cristiano

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