«Guderzo leader ma siamo un bel gruppo» - Luisiana Pegoraro ci guida alla scoperta del Gs Gauss
Versione stampabile «Metto l'auricolare e sono pronta»: Luisiana Pegoraro è alla guida dell'ammiraglia Gauss RDZ Ormu-Colnago quando ci risponde al telefono. Ogni week-end il team del patron Castelli si ritrova a Pova del Grappa, circa 3 km da Bassano, per dei mini-raduni, utili sia per amalgamare il gruppo sia per far capire al ds la condizione di forma delle atlete.
Per la Treier in uscita c'è la Baccaille in entrata. Si può dire che, qualitativamente, l'organico del team è rimasto il medesimo?
«Le scelte di mercato sono state effettuate sotto l'ottica di voler rendere un po' più italiano questo gruppo, non solo con il mancato rinnovo dell'estone Treier, ma anche con quelli della francese Touffet e della messicana Balderas. Sicuramente con la loro partenza ci verrà a mancare qualcosina sotto il profilo dello spessore e dell'esperienza, ed anche umanamente ci mancheranno perché erano atlete serie ed assolutamente meravigliose. L'arrivo della Baccaille è un passo verso la direzione che ho detto prima, ed anche l'arrivo di Marta Tagliaferro, ciclista che conosco sin da giovanissima, va in quel senso».
Il rischio maggiore è quello di diventare Guderzo-centriche. Ci sbagliamo?
«Sicuramente Tatiana Guderzo sarà la nostra leader ed è assolutamente in grado di reggere la pressione. Anche io ho pensato che un'atleta del genere potesse essere difficilmente affiancata in salita; la stessa Treier, per quanto brava, non restava lì con le migliori 5-6 in salita. Per le gare a tappe punteremo le nostre forze su di lei».
Per gli altri tipi di corse su chi punterete?
«Monia Baccaille è un'atleta di qualità ottime, magari un po' da rilanciare dopo un paio di stagioni. Contiamo che possa trovare con noi la continuità che le è mancata in queste ultime stagioni. Accanto a Monia avremo Julia Martissova, che magari non è una gran vincente ma è sempre a lottare con le migliori, e poi ci aspettiamo belle cose anche da Martina Corazza ed Eva Lechner, quando gli impegni con la mountain bike le permetteranno di stare con noi».
Non solo la mountain bike rischia di complicarvi le cose. La Guderzo è a fare uno stage in Colombia con la Selezione azzurra su pista.
«Già, ed anche Marta Tagliaferro ha preso parte a parecchie sessioni di Coppa del Mondo su pista, comportandosi anche bene».
Questi ulteriori impegni possono rappresentare un'arma a doppio taglio?
«Forse sì, ma come squadra dobbiamo anche considerare l'ottima visibilità che delle manifestazioni così importanti, seppure con le nazionali, danno a queste atlete. E poi non avrebbe senso trattenerle, qualora volessero andare. Forse potremmo pianificare meglio alcuni appuntamenti, ma loro avrebbero sempre quel rimpianto. Preferisco avere atlete motivate, anche vedendole meno. L'esempio della Lechner del 2008 poi mi dà forza: anche arrivando con noi solo nell'ultimo periodo della stagione si è integrata alla grande, legando alla perfezione con tutto il gruppo anche grazie a questi mini-raduni del week-end...».
Dovesse indicarci un nome a sorpresa tra le atlete della sua squadra, chi sceglierebbe?
«Togliendo le ragazze già citate, scelgo Tatiana Antoshina, una forte atleta russa che abbiamo preso dalla Fenixs e che sembra molto portata per le corse a tappe».
Quando inizierà la vostra stagione?
«A metà marzo in Toscana. Abbiamo scelto di saltare Brissago perché ci sono quelle due settimane di stop, dopo la corsa svizzera, che mi piacciono poco. Partiremo dalla Costa Etrusca, per poi disputare il Trofeo Binda e trasferisci in Belgio, Olanda e Francia, fino al Tour de l'Aude. Per il resto, vedremo».