Bronzini contro tutte? Vince Bronzini - Sprint vincente della piacentina al Gp Liberazione
Dopo lo splendido successo mondiale (e relativi festeggiamenti) in pista, Giorgia Bronzini era attesa un po' da tutti al Gp Liberazione di Crema, una prova particolarmente adatta alle sue caratteristiche da velocista e, tra le altre cose, già vinta dall'atleta di Fabretto due edizioni or sono. L'assenza delle altre top sprinter del lotto, del calibro di Teutenberg, Wild e Schleicher (già vincitrice dodici mesi fa sul traguardo di Crema) metteva la piacentina sicuramente nelle condizioni di essere considerata, fuor d'ogni dubbio, la ruota da tenere d'occhio nella probabilissima volata a ranghi compatti.
In effetti, storicamente, il Gp Liberazione (quest'anno dodici giri da poco più di 10 km l'uno) non ha mai offerto alternative allo sprint di gruppo. Ma se Bronzini ha vinto - dominato, oseremmo dire - lo sprint di gruppo, deve tanto anche alla sua Safi-Pasta Zara che oggi l'ha supportata in maniera perfetta.
Tutto sommato possiamo riassumere gli spunti di cronaca in due tentativi di un paio di gruppetti di sganciarsi durante le ultime tornate. In casi come questi, la squadra della favorita ha due possibilità: o rimane compatta in testa al gruppone che insegue, per ricucire lo svantaggio, o cerca di mettere dentro la fuga qualche atleta che dà una certa garanzia in caso che l'azione vada in porto. Ebbene, la Safi, avendo nelle proprie fila la coppia lituana Leleivyte-Ziliute, di cui non scopriamo certo oggi i rispettivi spunti veloci, ha sapientemente optato per la seconda, inserendo a turno le due connazionali nei due tentativi più pericolosi di giornata. Il primo si è sviluppato a cavallo tra il nono e il decimo giro, con una decina di ragazze a promuoverlo (Hibberd, Oliveira, Gil Parra, Berlato, Leleivyte, Corneo, Donadoni, Carretta, Bortolus, Baccaille e Boyarskaya, con un vantaggio massimo di 30''). Il secondo è stato sferrato dal duo russo della Gauss Martissova e Antoshina, marcate strette dalla coppia Safi Andruk-Ziliute con Tamanini della Selle Italia a fare da quinto incomodo.
Pochi chilometri e poca gloria anche per il quintetto a cui successivamente si era aggiunta anche Tatiana Guderzo - bentornata! - che viene ripreso dall'ottimo lavoro di Team Dilà (quasi commovente vedere la fuoriclasse Pucinskaite oggi a totale servizio della diciottenne compagna Guarischi)e Michela Fanini quando mancano 6 km al traguardo. Un paio di chilometri dopo una brusca manovra di una motostaffetta provocava una frattura in seno al gruppo e purtroppo non solo quella, in quanto il bollettino medico parlerà di diverse falangi fratturate per le due ragazze coinvolte maggiormente nell'accaduto, Carly Hibberd (Michela Fanini) e Alona Andruk (Safi). Sono una quindicina le atlete rimaste davanti e lo strapotere Bronzini, ottimamente pilotata nel rettilineo finale dall'ottima Leleivyte, si manifesta con cinque metri di vantaggio sulla linea d'arrivo sulla campionessa russa Julia Martissova e sull'aquilana D'Ettorre. Top-ten completata da Baccaille, Presti, Guarischi, Marmorini, Frapporti, Borgato e Pucinskaite.
Sono proprio per l'abruzzese le prime parole di Giorgia dopo l'arrivo: «La mia vittoria è sicuramente dedicata ad Ale che ha vissuto e sta vivendo con la sua famiglia dei brutti momenti per i fatti che tutti conosciamo. Poi non posso applaudire la mia squadra che oggi ha fatto un lavoro veramente eccezionale e in particolar modo un pensiero particolare a Rasa (Leleivyte, ndr) che mi ha pilotato in maniera ottimale sul rettilineo finale».
L'occasione di rivincita per le avversarie venerdì primo maggio, a Gattatico e non è difficile ipotizzare una riedizione di "Bronzini contro tutte".