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Vzesniauskaite pronta al rilancio - La lituana: «Al 2009 chiedo la salute, al resto penso io!»

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Dopo due stagioni passate all'Equipe Nürnberger Versicherung, con alterne vicende, per Modesta Vzesniauskaite, è l'ora di cambiare. Si riparte, in maglia Bigla Cycling Team, da un 2008 che ha portato in dote la maglia di campionessa lituana e i due pass per Pechino e Varese.
Modesta, quest'anno passerai al Team Bigla. Come mai questa scelta e non, ad esempio, un team italiano?
«Quale squadra italiana è migliore del Team Bigla (ride)? Conosco sia Felice Puttini che le mie nuove compagne e credo che sia stata un'ottima scelta, la migliore che potessi fare».
Nella tua carriera hai corso in tante squadre italiane e, negli ultimi due anni, in un team tedesco. Hai riscontrato differenze?
«Sì, soprattutto nella cultura. I tedeschi sono molto più organizzati di voi italiani nel fare le cose!»
Il 2008 per te è stato un anno un po' difficile, ma spesso ti abbiamo visto nelle posizioni buone del gruppo. Come valuti questo anno che, comunque, ti sta permettendo di vestire la maglia di campionessa lituana?
«Sono molto contenta di quest'anno perchè nei due precedenti ho corso pochissimo per problemi fisici. Purtroppo non esiste il miracolo che riesca a farti tornare subito vincente dopo uno stop così lungo, però nel 2008 ho trovato la mia dimensione aiutando la squadra e sono stata molto contenta di questo. Presto arriverà anche il mio momento...»
Cosa ti è capitato, precisamente, in quei due, difficilissimi anni?
«Ho perso l'ultimo periodo del 2006 per una brutta caduta che mi ha costretto a saltare i Mondiali di Salisburgo. Nella stagione successiva, a metà 2007, ho scoperto di avere la mononucleosi e sono letteralmente andata in crisi per questo. Solo i miei sogni mi hanno sorretto l'animo e mi hanno aiutato a passare il periodo, credo, più brutto della mia vita».
Nella stagione del rientro, però, hai subito convinto il c.t. lituano a convocarti per Pechino, lasciando fuori, per dirne una, Diana Ziliute...
«Non è stata una soddisfazione per me sentire che Diana era stata esclusa per far posto a me perché tra di noi non c'è mai stata rivalità. L'unica cosa che ho pensato è stata di andare più forte possibile per il bene del ciclismo lituano che ha tanto bisogno di risultati positivi».
Tra i tuoi risultati ci sono ottimi piazzamenti sia in corse a tappe come il Giro d'Italia sia in corse di un giorno. Quale preferisci?
«Mi vedo meglio in una corsa a tappe perché lì riesco ad esaltare le mie doti di recupero in tempi brevi».
L'anno prossimo dove vivrai?
«Ritornerò a vivere in Svizzera, questa volta nel Canton Ticino, vicino Lugano, nella casa del team».
La tua vita oltre il ciclismo?
«La divido tra studio, internet e uscite con gli amici».
Hai viaggiato molto in questi anni e visitato molti posti. Quale ti ha lasciato il ricordo migliore?
«Tutti i posti in cui sono stata mi hanno lasciato qualcosa che non dimenticherò mai. Ma l'esperienza olimpica di Pechino è stata unica, indescrivibile, il sogno di ogni atleta».
Spesso parlano di te come una delle ragazze più belle del gruppo e capita che magari la gente ti conosce per questo e non per i tuoi buoni risultati sportivi... questa cosa ti dà fastidio o ti piace?
«Totalmente indifferente! Per me l'importante è stare bene con me stessa, non cosa pensa o dice la gente».
Se avessi potuto chiedere un regalo particolare a Babbo Natale per il 2009, che avresti domandato?
«Sicuramente la salute che mi ha fatto un po' tribolare in questi anni, per il resto sento di potercela fare da sola. In Lituania diciamo: "Quando hai tanta voglia, puoi ottenere tutto: volere e potere!».




Giuseppe Cristiano

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