Tiriamo le somme con Giuseppe Rivolta - «Il pubblico ci ha premiato, ma vogliamo comunque crescere»
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Si è conclusa da poco l'edizione numero 19 del Giro d'Italia Femminile, Fabiana Luperini sta ancora festeggiando il suo successo insieme ai suoi tifosi, ma noi andiamo a cercare Giuseppe Rivolta, patron della manifestazione, che dopo un'edizione - la scorsa - messa su in fretta e furia, ha sfornato una corsa di livello assoluto, sicuramente una delle più importanti, se non la più importante, del panorama internazionale.
Patron Rivolta, un'altra edizione del Giro Donne è finita. Proviamo a fare un bilancio.
«A mio avviso è stata una bella edizione, bella come lo sono state anche tutte le altre. Noi abbiamo fatto del nostro meglio e pensiamo che sia venuto tutto bene: l'essere consapevoli di aver fatto tutte le cose per bene è già una grande soddisfazione e siamo molto contenti e felici. Se poi sia venuto tutto bene lo lasciamo decidere agli altri».
Il pubblico però pare aver già dato un suo giudizio; in molte tappe abbiamo visto davvero tanta gente ai bordi delle strade.
«È vero, dobbiamo davvero essere grati a tutta la gente che è venuta a vedere il Giro. È stata anche molto bella la presenza di tanti bambini alle partenze e agli arrivi che urlavano e si divertivano, magari tra loro ci sarà un campione o una campionessa del futuro».
Immaginiamo che vedere un grande seguito sia anche un bello stimolo per continuare.
«Certamente, vedere tanta gente sulle strade è un forte stimolo per proseguire e fare ogni anno sempre di meglio: se non ci fosse stato nessuno a vederci sarebbe stato preoccupante. La nostra volontà è di andare ancora avanti, è la settima edizione che organizziamo e puntiamo a migliorarci sempre. Con noi il Giro Donne è diventato maggiorenne e per le 20esima edizione speriamo di dare ancora qualcosa in più».
Un Giro Donne che punta a crescere.
«Ci stiamo lavorando, ma abbiamo molte idee e speriamo che almeno qualcuna si riesca a realizzarla. Mi preme però ringraziare di cuore di cuore i media - e in particolare la Rai - che, dando visibilità alla corsa, ci aiutano ad elevare l'interesse verso il Giro e il ciclismo femminile in generale. Un'ultimo ringraziamento va ovviamente alle atlete: noi organizziamo, ma alla fine sono loro che ci mettono le gambe e sono le artefici di tutto. Sono loro che creano il vero spettacolo: forse da questo punto di vista siamo già quasi al top».