Le lituane fanno sul serio - Numeri di Leleivyte e Ziliute tra Valdarno e Nove
Ci siamo sempre chiesti come mai quel piccolo stato baltico schiacciato tra Polonia, Bielorussia e Lettonia avesse un così alto tasso di campionesse nel ciclismo femminile a fronte di un movimento maschile, se vogliamo, "normale". Non ce ne vogliano i vari Vaitkus, Kairelis e Konovalovas, onestissimi pedalatori, ma i tre mondiali negli ultimi dieci anni finiti in Lituania sono stati tutti "in gonnella", firmati Ziliute, Pucinskaite e Polikeviciute (con la straordinaria doppietta di Lisbona 2001).
Orsù, donne ormai sulla via del tramonto, direte... Sì, forse sì, ma intanto si sta già facendo largo la stellina della campionessa europea Under 23 in carica, Rasa Leleivyte, classe '88, che sta dando più di una soddisfazione in questo periodo al suo patron, Brunello Fanini. Dopo la perentoria volata di Verbania che ha piegato la favoritissima Bastianelli, sono arrivati la maglia di miglior giovane al Tour du Limousin e due podi nelle volate di Cento e Padova. Mancava il colpo grosso. E, sabato, eccolo servito.
Si è corso nei dintorni di Arezzo il Trofeo del Valdarno, su un percorso abbastanza nervoso, tracciato sui saliscendi delle colline toscane del Chianti. Pronti via, è la russa della Fenixs Antoshina a rompere gli equilibri e a cercare la fuga solitaria, ma nella tornata successiva viene raggiunta da un gruppetto di contrattaccanti con Leleivyte, Kozonchuk, Lechner, Bagdonaviciute, Martissova, D'Ettorre e Romoli. Ripresa la Antoshina, nelle ultime tornate il gruppo si è via via selezionato con Bagdanoviciute, Romoli e D'Ettorre che, più delle colleghe, hanno patito le salite e, probabilmente, il brutto tempo.
Dopo un paio di stilettate della "Kozo", all'ultimo giro è la biker Lechner (all'ultima apparizione in maglia Colnago, scoprirete presto la sua nuova casacca) a cercare l'affondo sull'ultima asperità, guadagnando più di qualche secondo sulle avversarie. Dietro le russe Martissova e Kozonchuk pagano lo sforzo, mentre è infaticabile la loro connazionale Antoshina che, con un buon accordo riesce a riportarsi sotto con la giovane lituana proprio in vista degli ultimissimi chilometri. Al triangolo rosso, l'ex tricolore alza bandiera bianca (ci perdonerete il gioco di parole cromatico) e lascia via libera alla volata della Leleivyte che sfrutta il suo ottimo spunto per lasciarsi dietro l'atleta Fenixs.
Le altre fuggitive arrivano alla spicciolata, mentre il gruppone, decimato dalla pioggia (finiranno la corsa solo in trentuno), è regolato da Bronzini su Corazza a oltre 9'.
La domenica, il menu prevedeva il bis a Nove (VI) per la Giornata Rosa del Ciclismo. Anche qui solito copione: fuga che si avvantaggia sin dalle prime battute e gruppo che lascia fare. Anche se questa volta la situazione è alquanto particolare: quattro fuggitive con solo due squadre rappresentate: Safi-Pasta Zara Manhattan e Gauss RDZ Ormu, quest'ultima con ben tre atlete, Lechner (ancora lei, stavolta nel team di Luisiana Pegoraro), Corazza e Martissova, tutte e tre nella top-10 del Valdarno. Completa il poker d'assi Diana Ziliute.
Ora, mettiamoci nei panni dell'iridata di Valkenburg: dev'essere stata una sofferenza per lei assistere al festival di scatti e controscatti delle sue avversarie. Ma Diana, la conosciamo, è una campionessa con la "C" maiuscola e non si è persa d'animo: rintuzzati tutti i timidi tentativi delle sue avversarie, le ha bruciate in vista dell'arrivo, lasciandole con un palmo di naso, a rimuginare per un po' sulla ghiottissima occasione mancata.
Lituania, e ancora Lituania, dunque. In vista di Varese, il c.t. baltico ha di che fregarsi le mani se aggiungiamo, alle già citate, una fuoriclasse di livello assoluto come la Pucinskaite, le eterne gemelle Polikeviciute, la ritrovata Vzesniauskaite e l'altro rampollo di casa Fanini, Tuslaite. Problemi di abbondanza...
In casa Italia, queste due gare hanno dato senz'altro indicazioni importanti ai nostri tecnici. Fatti salvi i nomi di Bronzini, Cantele, Guderzo e Luperini, abbiamo visto un'ottima Eva Lechner e una propositiva Martina Corazza, mentre potrebbe aver subito una battuta d'arresto l'avvicinamento a Varese di Alessandra D'Ettorre. Resta alla finestra, invece, Monia Baccaille, discreta nelle corse francesi delle scorse settimane e che deve dare un forte segno nelle prime tappe del prossimo Giro di Toscana per staccare il biglietto mondiale.