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La Lupa verga le avversarie - Show di Fabiana in salita. Pucinskaite e Guderzo limitano i danni

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Più che la vittoria di oggi, stupisce semmai la mancata vittoria dello scorso anno, quando s'arrivò sul Monte Serra con una cronoscalata secca. Poi si ragiona, si mette a fuoco, si considera che l'esercizio a cronometro, seppure in salita, presuppone una certa attitudine ad uno sforzo cadenzato, ritmico, secco. Questione anche di riscaldamento, dunque, e di capacità mentali di estraniarsi; non tanto in corsa, quanto nel pre-corsa.
Oggi la tappa era in linea, 106,4 km tutti in terra toscana (anzi, pisana), con il Gpm di prima categoria di Prato a Ceragliola a metà tappa, utile (anzi, utilissimo) per scaldare i motori e capire come girano le gambe in vista dell'ultima, dura (anzi, durissima), erta finale.
Se l'aspettavano tutte, ma nessuna è stata tanto avventata da rischiare un fuori giri micidiale a metà percorso per seguire l'allungo di Fabiana Luperini, campionessa (anzi, campionissima) nata e cresciuta su queste strade.
Un allungo neanche dimostrativo (come detto, è la favorita del Giro ed era la superfavorita per questa tappa), ma proprio premonitore. Una presa di coscienza, diciamo così, di quello che poteva essere nel finale.
E Luperini in discesa non è che sia così brava, e quindi meglio ancora scollinare con qualche secondo di vantaggio sulle inseguitrci, magari incamerando i primi punti veri per la maglia verde (finora assegnata più per onore di sponsor che per meriti tecnici), anche se l'obiettivo è puntato su un colore più chiaro.
A fine discesa, un gruppetto con Tatiana Guderzo, Nicole Brändli, Amber Neben e la coppia Nürnberger formata dalla vincitrice uscente Pucinskaite e dalla giovane Häusler, si riporta sulla pisana, e da lì a poco anche un'altra quindicina di atlete, tra cui Noemi Cantele e la campionessa del mondo Marta Bastianelli, si ricongiungeranno alle battistrada.
Ma neanche il tempo di rifiatare che inizia il Serra. A Pieve di Compito la strada inizia a salire; a Sant'Andrea di Compito è già salita vera. 10 km all'8%, con punte - nella prima parte - ben oltre il 10%. È qui che Luperini attacca. Subito, senza tentennamenti. Parte.
Di nuovo, nessuna la segue. Nessuna ha quel passo, né quel ritmo nelle gambe. Guderzo ed Häusler sembrano quelle in grado di rispondere meglio, ma la giovane tedesca ha il capitano Pucinskaite accanto, e diligentemente si porta in testa al drappello per scandire un passo forte ma regolare. Con il gruppetto inseguitore tale e quale a quello già formatosi sulla prima salita, anche una determinata Bastianelli, che poi cederà il passo (insieme alla Neben, un po' arrugginita).
Fabiana ha 10" sulle quattro inseguitrici, ma il suo incedere da scalatore è tutto un altro vedere. E tutto un altro andare.
Pucinskaite capisce che la sua giovane delfina è stanca ed è il momento di prendere in mano la situazione. Manca circa metà salita ed il vantaggio di Luperini è salito a 22". Pucinskaite prosegue da sola, mentre è la Brändli quella che paga di più l'allungo della tosco-lituana.
A 3 km il vantaggio della pisana è di 37", a 2000 metri dall'arrivo sale a 41". Sotto l'arrivo, saranno 54". Terza è una bravissima Tatiana Guderzo (a 1'21"), poi Häusler (1'40") ed infine Brändli (1'46"). Brave Maribel Moreno e Rosane Kirch (rispettivamente 6a e 7a a 2'20" e 3'15"), meno brava Amber Neben (inizialmente con le migliori, ha pagato 3'33" dalla vincitrice), così come dietro la lavagna finiscono Judith Arndt e Susanne Ljungskog, lontane (anzi, la svedese è lontanissima) dalle zone calde della graduatoria.
Fabiana Luperini è entusiasta dell'affetto che ha ricevuto dalla sua gente: «Ho forzato già sulla prima salita per cercare di rendere la corsa dura. Ora c'è da difendersi dalle specialiste del cronometro».
Edita Pucinskaite partiva perplessa, ma ha reagito alla grande: «Non avevo riscontri sulla mia reale condizione, quindi non sapevo fino a che punto potevo arrivare. Oggi, comunque, Luperini a parte, sono molto soddisfatta della mia prova. Ma Fabiana è stata di un'altro livello».
Raggiante anche Tatiana Guderzo: «Non mi aspettavo di andare così forte. Domani proverò a recuperare qualcosina, ma più per rafforzare il posto sul podio che per altro...».
Domani, a Novara, cronometro individuale di 9,3 km. Esercizio nel quale Pucinskaite e Guderzo dovrebbero recuperare qualcosa a Luperini. Ma 57" e 1'26" (rispettivamente i distacchi di Edita e della veneta in classifica generale) ci sembrano dei gap difficilmente colmabili da meno di diecimila metri di prova contro il tempo. Domani sapremo.

Mario Casaldi
Giuseppe Cristiano

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