Edita Pucinskaite: «Parto perplessa» - La maglia rosa uscente analizza il Giro d'Italia che nasce
È alle prese con una valigia da riempire per bene, «perché ho fatto i conti e tra Giro d'Italia, allenamenti a Livigno e l'Olimpiade di Pechino starò fuori da casa quasi 40 giorni», la campionessa lituana Edita Pucinskaite, atleta classe '75 ed unica atleta donna a poter vantare nel proprio palmarès le vittorie al Giro d'Italia, alla Grande Boucle/Tour de France e ai Mondiali.
Come sta la vincitrice delle ultime due edizioni alla vigilia del Giro d'Italia?
«Il Giro del Trentino non mi ha dato quelle sicurezze che cercavo. Diciamo che parto un po' perplessa. Ho letto anche l'intervista alla Luperini, che fa bene ad essere così spavalda, perché è vero che il Trentino non era duro come lo scorso anno, ma è anche vero che su quell'unica salita si sono capite tante cose. Anche se dal Trentino al Giro ci sono dei giorni di distanza e spero che le cose possano cambiare»
È quindi Fabiana Luperini la superfavorita?
«Assolutamente sì, anche perché stiamo parlando di un Giro d'Italia vero, duro, come quelli di qualche anno fa. Avesse qualche giorno di corsa in più, sarebbe perfetto».
Il percorso sembra diviso in due troconi. O pianura o salita. Non manca una tappa mista?
«Potrebbe essere una chiave di lettura interessante. In effetti da una prima analisi si notano le tappe dure due e le tappe che si prestano ad arrivi in volata. Volendo cercare un altro pelo nell'uovo, direi che i chilometri a cronometro sono pochini».
Hai già in mente qualche tattica per vincere entrambe le cronometro con 1" sulla seconda classificata?
«La mancanza della Cervélo e delle sue specialiste si farà sentire, così come l'assenza della Vos, soprattutto nel prologo. Mancherà anche Diana Ziliute, che nelle cronometro va forte. Forse un nome per il prologo potrà essere quello di Vera Carrara, ma diciamo che siamo tutte - me compresa - delle belle incognite».
A parte il Monte Serra che hai domato lo scorso anno, conosci le altre salite?
«Ho visto il Cuvignone, ma seduta in macchina. Tra le corse e i trasferimenti in Lituania per i campionati nazionali non ho avuto molto tempo. Le salite della penultima tappa, Montevecchia compresa, non le conosco affatto»
Neanche Contador conosceva le salite del Giro.
«È vero. Speriamo sia di buon auspicio».
Oltre le solite favorite, ci dai qualche nome a sorpresa? Chi sarà la Maribel Moreno del 2008?
«Luperini, Brändli e Neben sono le mie favorite principali. Dell'americana non ne parlano in tanti, ma è un'atleta fortissima nelle gare a tappe, sia in salita sia a cronometro. Una delle rivelazioni potrebbe essere la mia compagnia Claudia Häusler, che al Trentino ha dimostrato di avere una grande gamba ed anche Tatiana Guderzo va fortissimo, come forse mai prima d'ora. Sono curiosa anche di vedere cosa faranno le azzurre di Pechino, Cantele e Bastianelli: so che Noemi si è allenata molto in salita e secondo me potrà sorprendere. Rimane da vedere se verrà al Giro per puntare una tappa e poi allenarsi per le Olimpiadi o se invece vorrà fare sul serio. La campionessa del mondo non brillava particolarmente né nei Paesi Baschi, né in Trentino, ma a dirla tutta non ero tanto brillante neanche io. Ma lei ha detto che il Giro d'Italia è uno dei suoi obiettivi ed io le credo. Un'altra avversaria sarà la tedesca Arndt: le salite, anche lunghe, non la spaventano, ma magari sarà il caldo a frenarla».