«Un gruppo giovane e molto unito» - Paolo Baldi, d.s. della Michela Fanini, ci presenta la squadra
La famiglia Fanini è da sempre uno dei punti di riferimento del ciclismo femminile in Italia e non solo, con una grande passione ed entusiasmo che non si affievolisce negli anni nonostante momenti drammatici come la tragica scomparsa nel 1994 di Michela Fanini, giovanissimo talento a cui ora è dedicata la squadra. Una società che vive il ciclismo a 360° grazie anche all'ottima organizzazione del Giro di Toscana.
Conosciamo meglio la "Michela Fanini-Record Rox" grazie al nuovo direttore sportivo del team, Paolo Baldi.
Prima gara e prima vittoria, non si può chiedere di meglio.
«È stata una grande giornata e vincere subito è una bella iniezione di fiducia per il gruppo, però adesso dobbiamo essere bravi a confermarci che è sempre la parte più difficile».
Parliamo dell'organico della squadra, un gruppo pieno di giovani.
«Abbiamo iniziato un progetto per il futuro, vogliamo valorizzare le ragazze sperando poi di toglierci grandi soddisfazioni nei prossimi anni, molte ragazze le conosco molto bene visto che le ho avute anche da juniores ma tutte hanno già dimostrato di avere ottimi numeri con ottimi risultati e con molte convocazioni nelle nazionali giovanili. In più siamo un gruppo molto unito, quasi come una famiglia, si ride, si scherza e tutte le ragazze si incitano e motivano l'una con l'altra».
Qual è il suo punto di vista sulla passata stagione?
«L'anno scorso siamo riusciti ad ottenere buoni risultati grazie anche all'estone Grete Treier, purtroppo era in scadenza di contratto, aveva molte offerte e non siamo riusciti a trattenerla. Hanno fatto buoni piazzamenti anche Kirch e la giovane Tuslaite che anche quest'anno le nostre "punte", però il nostro obiettivo, come detto, è di far maturare bene queste ragazze senza mettere troppe pressioni. In più bisogna aggiungere che avendo molte ragazze giovani il primo anno tra le élite spesso coincide con l'anno della maturità e la scuola è fondamentale».
Ha citato la Treier che ha lasciato la squadra, cosa ci dice invece dei nuovi acquisti?
«Sono tutte ragazze giovanissime ma di grande valore, basti pensare alla lituana Rasa Leleivyte, ha solo 20 anni ma l'anno scorso ha vinto il campionato nazionale davanti a Ziliute e Pucinskaite e in volata se la cava egregiamente. La Biagi è stata campionessa italiana juniores e ha subito dimostrato poter far bene anche nella nuova categoria. La russa Blindyuk era cercata da tantissime squadre. Poi ci sono anche le altre italiani, la Bozzolo che ha vinto tanto nelle categorie giovani ma ha avuto qualche problema fisico che l'ha rallentata mentre Giulia Lazzerini e Silvia Trovellesi sono ottime atlete che sono anche state nelle nazionali giovanili».
Nel vostro organico da un paio d'anni c'è anche Annalisa Cucinotta, una ragazza che corre ad alti livelli sia su strada che su pista. Per le atlete che corrono su strada quanto è importante riuscire ad abbinare altre discipline tipo pista o ciclocross?
«È assolutamente fondamentale. Entrambe le discipline ti danno un ottimo colpo di pedale e soprattutto ti insegnano a guidare la bici, e a questi livelli se non sai condurre il mezzo non vai da nessuna parte. Per esempio noi quest'inverno abbiamo lavorato molto su questo aspetto con la Kirch che in discesa era proprio negata e i risultati si sono visti subito».
Quali saranno gli appuntamenti clou della vostra stagione?
«Il primo sarà sicuramente il Giro d'Italia, per una squadra italiana è sempre la gara più importante e con la maggior visibilità dal punto di vista mediatico. Dopo il Giro ovviamente dovremo cercare di ben figurare anche al "nostro" Giro di Toscana sperando magari di regalare una bella gioia a patron Fanini».
A questo punto non ci resta che farvi una grande in bocca al lupo per il presieguo della stagione.
«Crepi e speriamo di toglierci qualche bella soddisfazione».