SpEdita in Francia - 7a tappa: Zabirova - La Pucinskaite ci racconta il Tour de L'Aude
«Avrei bisogno di aumentare il mio punteggio nella graduatoria Uci, per poter disputare ai giochi olimpici di Pechino, anche la corsa su strada.» Questo mi aveva confessato Zula (Zabirova,ndr) nella griglia di partenza un minuto prima del via. La kazaka ha la certezza matematica di partecipare soltanto per quel che riguarda la crono olimpica, mentre è nella attesa del verdetto per la qualificazione della corsa in linea. «Hai già imboccato la strada giusta - le ho replicato al volo - hai tutto quello che serve: la carica emotiva che porta una tappa già vinta, un distacco rassicurante per non dare fastidio all'alta classifica, e le qualità da perfetta finisseur. Vai in fuga e prenditi un'altra tappa insieme al punteggio della vittoria!». Fortunatamente le mie compagne tedesche non capiscono il russo, non credo avrebbero apprezzato questo tipo di battutina-auspicio. Che volete farci, non posso non augurare tutto il bene di questo mondo a questa campionessa e mia ex-compagna di squadra, cui sono legata da ricordi ancora vivi del mio Tour de France, vinto da giovanissima grazie anche al suo fondamentale appoggio, un aiuto lungo ben due settimane: certe cose non si dimenticano mai!
Si parte. Frazione adatta alle maxifughe da lontano, si sapeva, si intuiva. Due brevi salite sparse lungo il percorso, vento e tanti mangia e bevi per "stradine contadine". Tutto si offriva per le ragazze escluse dalla classifica, per chi non si è sprecata o maturava dentro di sé desideri di rivincita. Una violenta partenza, un drappello che taglia la corda e si immerge anima e corpo in una nuova storia. Le ragazze della Menikini-Selle Italia intanto controllavano la gara, prendendo il vento in faccia optando per cambi regolari, sempre strettissime attorno alla propria leader. A metà corsa la nazionale della Gran Bretagna ha tentato un attacco a sorpresa, provando in discesa prima e su degli strappi poi, con la speranza di riaprire la corsa per la maglia gialla. Nulla da fare, tutto annullato, il plotone delle migliori ha continuato a viaggiare verso l'arrivo per disputare una volata priva di valore. Su quello stesso arrivo, circa quattro minuti prima, era stato applaudito il trionfo solitario di Zulfia Zabirova, che non poteva lasciarsi scappare l'opportunità, dopo aver perso per strada le compagne di fuga, di disputare una crono lunga 15km (gli ultimi), lasciando così un'altra impronta in questo giro. «Mi hai portato bene», rideva, mentre mi complimentavo con lei a fine gara. Un'altra di quelle che più invecchiano più vanno forte.