SpEdita in Francia - 6a tappa: Whitelaw - La Pucinskaite ci racconta il Tour de L'Aude
Il sole del mattino finisce ko, lasciando lo spazio all'incertezza meteorologica. La pioggerellina prima della via rende incerta la sede stradale e incerte alla partenza sono pure le facce delle varie ragazze. Un altro giorno con il terreno adatto a stimolare il coraggio dell'attacco. Ci attendono altri tre colli lunghi dai 5km agli 8km, tutti di prima categoria a braccetto o meglio divisi, solo dalle solite discese tecniche. Soltanto gli ultimi 50km non prevedono alcuna difficoltà, ma arrivarci... Cosi avrà ragionato buona parte del gruppo, puntualmente stroncato dopo una settimana di salite e scaricato già sulla prima asperità: hanno proseguito d'amore e d'accordo beccandosi venti e passa minuti e pensando al giorno dopo.
Davanti invece c'è stato un altro avvio eclatante, ritmo scandito fin dalle prime difficoltà che selezionavano la solita trentina, ormai consacrata da questo giro. Gambe di giovani e meno giovani, che dettavano o subivano la salita, fatto sta che con pochi cambiamenti giorno dopo giorno, ascesa dopo ascesa si è evidenziato un gruppetto di atlete molto livellato, anche corposo considerate le difficoltà di alto livello tecnico.
Anche oggi gli attacchi ci sono stati, ma nessuna è riuscita a sbarazzarsi delle avversarie e a fare la differenza, mentre la strada tirava in alto. A questo punto son subentrati i tentativi in discesa dove Noemi Cantele, decisamente la migliore della pattuglia italiana, è stata capace di tagliare la corda. Purtroppo per lei però, in lontananza l'attendeva un'altra montagnetta, altri fuochi d'artificio con evitabile ricongiungimento. Niente da fare anche per le varie Arndt, Worrack, Neben, che pur timidamente hanno tentato di sganciarsi. E allora, come succede spesso in questi casi, sono state le altre, quelle meno controllate a proporsi, tentando con insistenza nel finale e riuscendo a scansare, ancora una volta, un epilogo in volata.