SpEdita in Francia - 3a tappa: Zabirova - La Pucinskaite ci racconta il Tour de L'Aude
«Zula (Zabirova, ndr) ha tirato come un treno. Se ieri menava senza i cambi, facevamo un tempo migliore». Questa è la battuta sparata da Noemi Cantele a proposito della cronosquadre del giorno prima. Chiacchieriamo altri due minuti prima che si alzi la bandierina della nuova avventura, e via di nuovo a ondeggiare sulle sconnesse strade del sud della Francia. Doveva trattarsi dell'unica tappa per le ruote veloci, invece c'è stato un fuori programma. Il bello del ciclismo sta proprio nella fantasia, capace (per fortuna) di spezzare le leggi delle probabilità. Il vento contrario e non le salite hanno fatto da protagoniste oggi, anche se la classifica generale alimentava comunque la voglia di muoversi, per chi godeva una certa libertà appartenendo alla categoria delle "non pericolose". Questo nonostante l'High Road, team della leader, possieda pure la velocista più forte del gruppo, Ina Teutenberg che però, per ragioni proprie, ha deciso di non tenere chiusa la corsa.
Così i 111 km sono filati abbastanza lisci, il plotone ha viaggiato con una certa schizofrenia, o forte forte, o piano piano tra paesotti del medioevo, sparsi lungo la strada. Insomma ripetute, tante e violente, finché dopo metà corsa è stato premiato il tentativo di Angela Brodtka, velocista tedesca, che, però non era proprio certa di vincere in un arrivo a ranghi compatti. Il suo vantaggio viaggiava dai 50'' a 1'15'. Purtroppo per lei, a rovinarle la festa, ci ha pensato la kazaka Zulfia Zabirova, olimpionica della crono, classe, potenza e gamba alla Cancellara, in ricerca del suo primo successo stagionale. É partita a una quindicina di chilometri dalla fine, sola, contro vento. E in gruppo si sa, se le lasci più di 10 metri è finita, non la prendi più. Da perfetta crono-women ha ripreso una sfinita Brodtka, l'ha scaricata, e se n'é andata a trionfare in solitudine. La classifica resta immobile in attesa del tappone del prossimo giorno.