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Luis e Alberto, conto aperto - Squilli anche da Noce e Cunego | Cicloweb

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Luis e Alberto, conto aperto - Squilli anche da Noce e Cunego

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Si ricomincia esattamente come un anno fa. Nel celebrare il successo di Alberto Contador sull'Alto de Malhao avevamo compreso che per la seconda stagione consecutiva la Volta ao Algarve sarebbe finita nel palmarès del fuoriclasse di Pinto. O forse l'avevamo compreso fin dal primo giorno, quando su un dentello di neppure un chilometro, situato nel finale di tappa che conduceva ad Albufeira, quello scatto aveva messo subito in chiaro le cose. A giochi fatti diciamo che di diverso rispetto ad un anno fa c'è che Alberto il successo sull'arrivo in salita è andato a prenderselo senza che nessuno potesse mettergli i bastoni tra le ruote (12 mesi fa fu l'ex luogotenente Colom a precederlo), per poi "accontentarsi" di tenere sotto controllo la situazione nella cronometro finale, in cui la piazza d'onore non ha in alcun modo compromesso il successo nella generale.
A voler essere puntigliosi ci sarebbe anche un possibile perché, oltre ai meriti di chi la crono l'ha vinta di cui andremo a parlare, di questa "sconfitta", riconducibile all'utilizzo di una bicicletta da cronometro mai testata prima d'ora quest'anno, condizione resasi necessaria dopo che il nuovo mezzo da cronometro presentava una componente giudicata non a norma dai regolamenti e che quindi ne vieterà l'uso anche in futuro. Poco male comunque, un bis in Algarve non può avere lo stesso sapore di quello già ottenuto nel Tour de France ma è sempre il miglior viatico per una nuova annata in cui gli avversari si ritrovano già costretti ad arrovellarsi per cercare un modo per poter impedire a Contador l'ennesimo successo in un gran Tour in cui è imbattuto da tre stagioni. A cominciare dalla Radio Shack, che tutto chiederebbe da questo 2010 tranne che prendere sonori ceffoni da chi, per la maggior parte dei componenti del nuovo team americano, fino ad un anno fa si è trovato a passare dalla condizione di leader pressoché indiscusso a poeta solitario, neanche fosse il più scomodo dei dirimpettai quotidianamente costretti a vedere dall'altra parte della strada. Pensieri che non saranno passati nella mente di Tiago Machado, ottimo secondo sul Malhao e meritatamente sul podio finale in virtù della sesta piazza nella cronometro, ma che forse saranno cominciati a balenare in Levi Leipheimer (quarto classificato alla fine e staccato di una ventina di secondi in salita, dove pure aveva agguantato il terzo posto) o in Andreas Klöden (meno appariscente il tedesco, autore di una cronometro non brillantissima in cui ha accusato quasi un minuto di ritardo e che gli ha regalato un ottavo posto finale tutt'altro che memorabile). Qualche sorriso questa Radio Shack comunque lo porta via, soprattutto grazie alle splendide ultime due giornate del passistone belga Sebastien Rosseler, che ha regalato alla squadra il primo successo stagionale al termine di una giornata spesa tutta in fuga (prima in compagnia di Delage, Erviti, Van Hecke e Keisse, poi finiti nell'ordine al traguardo) e poi in solitaria nella quarta frazione, confermando di avere ancora energie da vendere nella cronometro, conclusa sul podio di giornata.
Ma chi l'ha vinta questa frazione a cronometro della Volta ao Algarve 2010? I dovuti complimenti a Contador (ottimamente spalleggiato anche dai connazionali Noval e De La Fuente in gara) non devono farci dimenticare di una Spagna che applaude ancora una volta anche Luis Leon Sanchez, già andato a bersaglio in maniera spettacolare al Down Under il mese scorso. Una vittoria che unita al secondo posto nella classifica finale (a 30" da Contador) ci proietta probabilmente già alla Parigi-Nizza e forse ancora più in là e che ci ricorda come nella Caisse d'Epargne non è il solo Valverde ad accendere gli entusiasmi e far parlare di sé. Chi lo sa, sarebbe bello proiettarsi col pensiero anche giù dal Poggio, per vedere come finirà con LLS lì davanti ma per adesso viviamo alla giornata e annotiamo il numero due alla sua casella dei successi 2010. Corsa portoghese soddisfacente per la Française des Jeux, che grazie alla stoccata di Vaugrenard nella tappa inaugurale (ancora un secondo posto beffardo per Horrach dopo quello racimolato a Maiorca) si è regalata il quarto successo in pochi giorni dopo i tre ottenuti al Giro del Mediterraneo e quindi non può che avere il morale a mille.
Corsa di rimpianto per David Vitoria e quella seconda tappa evaporata impietosamente a duecento metri da un traguardo dalle pendenze troppo severe per chi come lui si era già speso in abbondanza in precedenza. Corsa di dolore per Manuel Cardoso, campione nazionale costretto al ritiro da una caduta che gli ha lasciato in dote una doppia lussazione a spalla e clavicola, mentre per Gert Steegmans, finito in pieno contro una macchina parcheggiata a bordo strada, le conseguenze sono state fortunatamente meno preoccupanti. In tutto questo non resta che citare ancora l'ennesima dimostrazione di strapotenza di Greipel, che vistosi beffato dal colpo di mano del primo giorno, ha conquistato la seconda tappa su un arrivo proibitivo per la maggior parte dei velocisti ma non per un corridore con la condizione attuale del teutonico; un Belgio sempre in vetrina con ottimi prospetti (l'ottimo secondo posto di Roelandts a Lagos, i più che confortanti piazzamenti di Keukeleire, i coraggiosi tentativi di Baugnies, miglior scalatore della competizione) oltre a volti nuovi di cui potremmo sentir parlare ancora durante l'anno, come quelli di Tejay Van Garderen e Jean-Christophe Peraud. E pazienza se su tutti svetta sempre Contador, un modo per divertirsi alla fin fine lo si trova sempre. (Vivian Ghianni)

In Spagna, invece, c'era grande attesa per vedere come si sarebbe comportato Damiano Cunego al primo test veramente probante della stagione: la prima tappa della Vuelta a Andalucía si concludeva in cima al Puerto de la Guardia, salita lunga circa 5 km ma con pendenze arcigne che in alcuni punti toccano anche il 20%. La risposta del veronese della Lampre è stata molto incoraggiante per essere ancora per lontano da quelli che saranno i suoi obiettivi di questa prima parte di stagione, classiche delle Ardenne in primis: il terzo posto di tappa a 13" dal vincitore Pardilla è positivo se si pensa che corridori come Rogers, Lövkvist e Frank Schleck sono arrivati tutti più indietro. Nei prossimi giorni, soprattutto nella quarta e nella quinta tappa (una cronometro e un arrivo su uno strappetto) avremo delle ulteriori indicazioni sulla condizione di Cunego e sul suo avvicinamento alle classiche: purtroppo nei programmi non ci sono apparizioni in Italia visto che Damiano dovrebbe correre Parigi-Nizza e Paesi Baschi prima di puntare alla Ardenne.
Se in casa Lampre l'umore è buono, dalle parti della Carmiooro invece saranno tutti euforici: le qualità da scalatore del 26enne Sergio Pardilla erano già note da tempo da finalmente è riuscito a centrare una bella vittoria che, dopo i piazzamenti di Ventoso in Calabria, è anche la prima del 2010 per il team diretto da Lorenzo Di Silvestro. Molto bene anche il belga Van den Broeck, secondi ad appena 7", che in questa stagione avrà l'onere e l'onore di avere la leadership della Omega Pharma nelle corse a tappe: non sarà facile riuscire ad avvicinare i tanti podi ottenuti da Evans.

In questo intenso weekend di corse in Giro per l'Europa non poteva ovviamente mancare la Francia. Ieri e oggi s'è corso il Tour de Haut Var, una brevissima corsa a tappe divisa in due frazioni entrambe dai percorsi molto movimentati e con l'arrivo in salita, seppur impegnativi come quello andaluso. La prima tappa ha visto il successo del nostro Rinaldo Nocentini, già secondo al Giro del Mediterraneo e spesso protagonista in avvio di stagione: il leader della AG2R è riuscito a levarsi tutti di ruota nel finale andando a vincere con 3" du Dumoulin, De Waele, Le Mevel e Drujon.
Oggi invece s'è imposto il francese Christophe Le Mevel che, complice anche la giornata-no di Nocentini, s'è portato a casa anche la classifica finale: per la Française des Jeux il momento d'oro continua visto che in appena una decina di giorni sono arrivate ben sei vittorie con quattro corridori diversi. Le Mevel s'è lasciato alle spalle Fedrigo, autore di una gara generossima e di grande spessore, mentre al terzo posto per il secondo giorno di fila troviamo De Waele. Un po' di delusione per Nocentini che è arrivato attardato: il toscano deve aver patito qualche problema fisico perché per tutto il giorno non è mai stato brillante o nel vivo della corsa; speriamo comunque di ritrovarlo subito competitivo magari anche alla Parigi-Nizza, corsa molto adatta alle sue caratteristiche ed in cui ha ottenuto un buon secondo posto finale nel 2008.

Vivian Ghianni
Sebastiano Cipriani

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