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Cittiglio: Pooley, le altre agli angoli - La britannica non stecca la fuga e vince in solitaria

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Pasquetta è senza dubbio il giorno fortunato di Emma Pooley, talentuosissima ma ancora poco nota atleta arruolata nella formazione svizzera Specialized Designs for Women. Proprio un anno fa Emma cominciò a correre per questa squadra e non molti giorni dopo, ancora un lunedì di Pasqua, arrivò il suo primo successo in carriera grazie ad una fuga vincente al Rund um Schönaich, una piccola gara del calendario tedesco. Il destino ha voluto che tutto ciò si ripetesse anche in quel di Cittiglio, questa volta su di un palcoscenico di tutt'altro spessore, una prova di coppa del mondo che ha nuovamente messo piede in Italia grazie al notevole impegno profuso da Mario Minervino ed il suo team organizzativo. Tra le duecento ragazze al via erano presenti praticamente tutte le migliori atlete al mondo come la vincitrice uscente Nicole Cooke, l'atleta di casa Noemi Cantele spalleggiata dalla compagna di squadra Nicole Brändli, l'iridata Marta Bastianelli, la vincitrice del Giro d'Italia Edita Pucinskaite, la pisana Fabiana Luperini e la tedesca Judith Arndt, giusto per citarne alcune. Uniche assenti di rilievo la svedese Susanne Ljungskog ed il fenomeno olandese Marianne Vos, con la mente per ora sulla pista in ottica giochi olimpici di Pechino. Impossibilitata di difendere la leadership di coppa del mondo l'americana Katheryn Mattis, fratturatasi la clavicola durante il recente Giro di Nuova Zelanda.

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Il percorso non era sicuramente dei più semplici visti i 121 chilometri in programma suddivisi in due giri lunghi con l'ascesa del Brinzio e tre giri brevi con la piuttosto impegnativa salita di Orino. Come era abbastanza prevedibile i primi due ampi giri non hanno offerto particolari emozioni e la celebre salita del Brinzio, decisamente troppo lontana dal traguardo, è riuscita a causare selezione solo nelle retrovie. La corsa si accende nella tornata successiva lungo la salita di Orino. Ad aprire le danze sono la nipponica Miho Oki (Menikini), sempre in grande evidenza in questo inizio di stagione, l'elvetica Priska Doppmann (Cervelo) e la britannica Emma Pooley (Specialized). Il gruppo si rifa subito sotto ma la minuta londinese rilancia immediatamente l'andatura riportandosi in testa alla corsa.

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In cima alla salita la venticinquenne britannica ha un vantaggio modesto, sedici piccoli secondi che sembrano lasciare poche speranze di riuscita alla coraggiosa fuggitiva. La strada punta ora all'ingiù e nonostante il terreno adatto all'alta velocità il gruppo non si danna più di tanto l'anima nell'inseguimento. Forse non ci si ricorda che la passata stagione Emma Pooley fu protagonista di una lunghissima ed entusiasmante fuga vincente al Thüringen Rundfahrt o forse non si dà semplicemente peso ad un'azione apparentemente azzardata, visti i circa quaranta chilometri ancora da percorrere. Le più quotate protagoniste della vigilia tentennano, si studiano e non trovano un'accordo comune mentre la battistrada, noncurante di ciò che accade alle sue spalle, continua a spingere a più non posso. Il vantaggio cresce costantemente e piano piano assume dimensioni sempre più importanti fino a superare i due minuti al secondo passaggio di Orino. Dal gruppo principale cercano di evadere ancora Priska Doppmann, poi Luperini e Touffet, ed infine Bastianelli, Cooke ed Armstrong, ma tutte queste azioni hanno breve durata. Il successo finale ormai non può più sfuggire alla splendida protagonista di giornata e così gli ultimi chilometri sono una vera e propria passarella trionfale per Emma Pooley, accolta sotto lo striscione d'arrivo dai meritatissimi applausi del numeroso pubblico. Il gruppo principale accelera solo nel finale rosicchiando diversi secondi alla britannica ma giungendo al traguardo con oltre un minuto di ritardo. La combattuta volata per i posti d'onore va all'olandese Suzanne De Goede (Equipe Nürnberger) davanti alla lituana Diana Ziliute (Safi).

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Che dire di questa corsa, alla vigilia erano ben altri i volti che si attendevano sotto i riflettori, in particolare la varesina Noemi Cantele e la compagna di squadra del Team Bigla Nicole Brändli, in grande evidenza in questo inizio di stagione. Alla fine ha vinto un'atleta sicuramente sottovalutata che ha in parte approfittato dell'ignavia del gruppo; ciò nonostante la sua straordinaria impresa non va affatto sminuita e l'elevata velocità media finale prossima ai 38 km/h testimonia il fatto che non si è andati a spasso. A dispetto dei soli 157 centimetri d'altezza per 50 kg di peso, Emma Pooley è stata una vera locomotiva in grado di percorrere in assoluta solitudine un terzo della corsa. Un trionfo reso ancora più dolce dalla conquista della maglia di leader di Coppa del Mondo, competizione che fra due settimane farà tappa in Belgio in occasione del Giro delle Fiandre. L'anno scorso fu Nicole Cooke a dominare i mitici muri fiamminghi.

Davide Ronconi

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