Ci ha proprio preso gusto - Ginanni si ripete dodici mesi dopo
Anche quest'anno così come lo scorso Francesco Ginanni ha trovato al Trofeo Laigueglia il primo successo stagionale: il toscano dell'Androni evidentemente ha trovato subito un feeling particolare con la corsa ligure e adesso si candida con decisione ad un posto tra i grandi protagonisti per la Milano-Sanremo. D'altronde oggi Ginanni è stato autore di una volata da grandissimo campione e s'è imposto nettamente sulla coppia Lampre Gavazzi-Pietropolli: la giovane promessa azzurra che corre agli ordini di Gianni Savio non sarà un velocista ma allo sprint è in grado di raggiungere punte molto elevate e sa passare molto bene le salite di media difficoltà, fatto che lo rende sempre molto pericoloso nelle corse di un giorno. L'anno scorso dopo un grande avvio di stagione Ginanni fallì proprio alla Sanremo ma durante la conferenza stampa al termine della corsa è lui stesso a confermare che quest'anno la Classicissima di primavera sarà il suo primo grande obiettivo e che per arrivarci al meglio ha leggermente ritardato la condizione. Lodevole anche la dedica che lo stesso Ginanni ha voluto fare non solo nei confronti di Ballerini ma anche di tutta la sua famiglia, la moglie Sabrina ed i figli Gian Marco e Matteo
Dopo tanta pioggia e un grande freddo nelle corse precedenti, in Liguria i corridori hanno finalmente trovato una giornata di pieno sole e dalle temperature quasi primaverili, il che ha fatto sì che sulle strade ci fossero davvero molti tifosi, forse anche più che negli anni passati. Queste condizioni, però, non hanno portato ad una condotta di gara particolarmente battagliera tra i corridori più attesi del gruppo: per fortuna ad animare la corsa ci hanno pensato gli italiani Cannone (Flaminia), D. Caruso (De Rosa), Pirazzi (Colnago), Muto (Miche) e Longo Borghini (ISD) oltre ai francesi Pichot (Bouygues) e Bonnafond (AG2R, premiato poi come più combattivo) ed all'estone Mandri (anch'esso portacolori AG2R). Questi otto corridori sono partiti dopo una trentina di chilometri toccando un vantaggio massimo di 6'35" proprio in prossimità del primo passaggio da Laigueglia: il buon accordo davanti ed un po' di sonnolenza in gruppo hanno fatto sì che i battestrada abbiano cullato per un po' il sogno di ottenere qualcosa di più che la solita dose di visibilità. L'unica azione partita dal gruppo e degna di nota è stato un tentativo a due di Rossi e Chiarini che però si è esaurito non appena il gruppo s'è svegliato.
Chi invece si merità un grande applauso è il ragusano della De Rosa Damiano Caruso che è stato tra i più generosi in fuga passando per primo su tre dei quattri Gpm in programma; grazie anche ad una condotta di gara molto intelligente Caruso, insieme al francese Pichot, è stato l'ultimo ad essere ripreso a circa 8 km dal traguardo dopo una fuga durata praticamente 140 km. Il premio spettante al vincitore della classifica dei Gpm forse non rende merito alla lunga cavalcata del 22enne siciliano, sicuramente una delle maggiori promesse del ciclismo italiano.
Nel finale si sono succeduti molti tentativi di allungo, tutti senza fortuna: Salerno, Niemec e Taborre ci hanno provato ai meno 7, Giampaolo Caruso ai meno 3 mentre all'ultimo km è stato Canuti a provare la sparata. La Lampre ha svolto un ottimo lavoro per preparare la volata di Francesco Gavazzi ma forse qualcosa non ha funzionato al meglio: Ponzi e Mori hanno tenuto alto il ritmo ma all'uscita dell'ultima curva Pietropolli e Gavazzi erano già appaiati in testa dando la sensazione (non confermata però dai due diretti interessati) che ognuno abbia fatto la volata per se. Con un Ginanni così non ci sarebbe stato molto da fare perché il vincitore della passata edizione del Laigueglia è rimasto coperto fino ai 150 metri finali andando poi a superare i due Lampre con estrema facilità lasciandoli a più di una bicicletta di distacco. Quarta posizione per Enrico Rossi che probabilmente nella volata finale ha pagato le energie spese in una fuga dalla dubbia utilità.
Tra i nomi più attesi del giorno ha sicuramente deluso Visconti, mai nel vivo della corsa come anche Finetto che sulla carta poteva presentarsi come leader della Liquigas. Non ha preso il via invece Petacchi alle prese con problemi intestinali: ci dispiace perché sarebbe stato molto interessante vedere la sua tenuta in salita e, in una corsa affrontata a ritmi piuttosto bassi, avrebbe anche potuto rimanere nel numeroso gruppo (una cinquantina di unità) che si è giocato la corsa.