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Un grande Muraglia - E in volata Petacchi alza la voce

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Da qualunque prospettiva la si guardi sembra proprio che di parlare di ritorni non si possa proprio fare a meno. Perché si sa che una vittoria può avere un sapore particolare che differisce continuamente: emozionante e benaugurante come la prima, liberatoria come per chi magari aveva quasi dimenticato il piacere dell'esultanza. Prima però di dedicare alcune righe a Giuseppe Muraglia, trionfante in solitaria sul traguardo di Catanzaro occorre fare un passo indietro e soffermarci su colui che fa idealmente da trait d'union fra la giornata odierna e quella di ieri in questo Giro della Provincia di Reggio Calabria. Parliamone allora di quest'Alessandro Petacchi che, a differenza delle annate precedenti, ha deciso di anticipare il suo appuntamento con la vittoria nella terra dei bronzi di Riace, sfrecciando in quel di Crotone. Nei suoi 36 anni compiuti da un mese scarso c'è tutta la voglia di partire per il verso giusto in una stagione che potrebbe portarlo a rivestire la maglia azzurra in terra australiana (a questo proposito non va sottolineata già da ora la tenuta in salita esibita) oltre al rinverdire quella sana rivalità con Cavendish che nasce dal dato di fatto che vede Ale-jet come ultimo velocista capace di sconfiggere il britannico in una volata di un grande giro. La finalizzazione presuppone però anche un'ottima preparazione ed è per questo che le grandi manovre in questo senso sono già scattate nella Lampre-Farnese Vini che, ripresa la fuga di giornata alimentata da Agosta, Scarselli, Radotic e il neoprofessionista Gitto, ha svolto egregiamente il proprio lavoro in un finale alquanto insidioso. Bernucci prima e soprattutto un Danilo Hondo desideroso di dimostrare la scelta di nuovo pesce-pilota del velocista spezzino (finito tra l'altro 7° nell'ordine d'arrivo) hanno messo in condizione Petacchi di non poter sbagliare, rendendo vano qualsiasi tentativo di rimonta di Ventoso e di Mattia Gavazzi mentre i piazzamenti di Sabatini (4°) e Guarnieri (5°) hanno fatto intendere che in Liquigas c'è ancora da ben oliare i meccanismi nel finale.

Se il finale di ieri recante qualche insidia è servito già a mettere qualche puntino sulle i, il finale odierno dei Lampre è servito a dare un'altra dimostrazione di notevole condizione, con Petacchi a mettere tutti nuovamente in fila in uno sprint preparato a dovere e testimoniato anche dalla terza piazza di Pietropolli. C'è un però in tutto questo: la nuova convincente esibizione di Petacchi quest'oggi ha fruttato al massimo la piazza d'onore perché gli applausi sono andati tutti a Giuseppe Muraglia, che ha così regalato alla CDC-Cavaliere la prima gioia stagionale e testimoniato come per alcuni team sia meglio non lasciare nulla al caso, togliendosi quante più soddisfazioni possibili.
Ce lo ricordiamo il pugliese, arrivare al professionismo con un Giro dilettanti vinto, proseguire con un successo di tappa al Giro del Trentino 2005 e veder arrestarsi la propria parabola dopo Almerìa 2007. Scontati i consueti due anni e tornato in gruppo l'estate scorsa (il rientro proprio nella corsa calabrese) nel team ora diretto da Piersanti, ha salutato ai -4 dal traguardo e posto il sigillo su una tappa animatasi a 100 chilometro dal traguardo grazie alla verve di Michael Rasmussen, ben rodato dal Tour de San Luis disputato una decina di giorni fa, che ha attaccato sul Gpm di Chiaravalle (prima asperità di giornata) in compagnia di altri otto atleti, diventati poi sedici (tra questi altri bei nomi quali Sella, Ginanni, Bole più qualche giovane neopro come Pirazzi e Lucciola e a Mirenda, impegnato a racimolare punti per la classifica dei Gpm). Il finale ha regalato varie emozioni: prima attacco tutto marchiato Androni con Ginanni e Piemontesi, esaurito ai -20; poi una brutta caduta coinvolgeva ben tre atleti Colnago, ovvero Gavazzi, Pavarin e soprattutto Savini, secondo della generale, apparso il più malconcio. Niente di grave ma dazio pesante pagato dal romagnolo, costretto a tagliare il traguardo dopo 17 minuti e costretto così a rinunciare ai propositi di successo.
Col passare dei chilometri Muraglia è apparso il più attivo e così, dopo aver tentato l'allungo in compagnia di Cannone, Commesso, Bole e Ginanni, è riuscito ad operare la stoccata decisiva e presentarsi con 40” su Petacchi che si imponeva nella volata già accennata. Nell'ordine d'arrivo due Liquigas (Kuschynski quarto e Finetto sesto), Failli (5°), due Flaminia (Cannone nono e l'inossidabile Noè decimo) oltre a coloro che a questo punto dovrebbero occupare le prime due posizioni nella classifica finale dopo l'uscita di scena di Savini, vale a dire Montaguti (settimo) e Ventoso (ottavo). Magari dallo spagnolo ci si attendeva un finale migliore ma la sua presenza lì davanti continua a renderlo assolutamente degno di menzione in vista dei prossimi appuntamenti. D'altro canto anche Montaguti può continuare a sorridere, essendo ormai ad un passo dal regalare domani a Reggio Calabria la seconda affermazione alla neonata De Rosa-Stac Plastic.

Vivian Ghianni



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