Chris & Greg, è Vanilla Sky! - TDU a Greipel. S.Luis: Androni vola
- Santos Tour Down Under 2010
- Tour de San Luis 2010
- Androni Giocattoli - Serramenti PVC Diquigiovanni 2010
- Sky Professional Cycling Team 2010
- André Greipel
- Christopher Sutton
- Graeme Brown
- Gregory Henderson
- Jackson Rodríguez
- José Rodolfo Serpa Pérez
- Luis Ángel Mate Mardones
- Robbie McEwen
- Vincenzo Nibali
- Wesley Sulzberger
- Uomini
Se Greipel e la HTC-Columbia aveva tenuto botta alla combinazione dei fattori Evans, Valverde, Luis Sánchez e Willunga Hill, non riuscivamo a scorgere neppure all'orizzonte qualcuno in grado di dar fastidio oggi al leader della corsa. La tappa, la più corta della corsa coi suoi 90 km, tutti in circuito (piatto) ad Adelaide, è di quelle che Greipel ha vinto a iosa e, con una squadra cucita su misura per questi tracciati (massì, diamo un briciolo di gloria anche a chi ha lavorato tanto nell'ombra: Eisel, Goss, Grabsch, Rogers, Roulston e Sieberg), il tedesco poteva di certo dormire sonni tranquilli.
E infatti così è stato, se pensiamo che l'attacco più pericoloso è stato portato da Wesley Sulzberger, già in bella evidenza ieri, che doveva recuperare 39" in classifica ed è riuscito a gestirne anche 50 a circa 20 km dalla fine. Una probabilità su mille di farcela, ma applausi a questo bel ragazzotto australiano dal cognome tedesco che almeno ci ha provato e chissà, magari una volta Davide sconfiggerà davvero Golia.
Ripreso Sulzberger, sono cominciate le lotte tra i variopinti treni dei velocisti, quello rosso Radioshack per Steegmans, quello arancio Rabobank per Brown, quello blu elettrico del Team Sky per Henderson, mentre Greipel si limitava a controllare che tutto procedesse secondo i piani.
Il colore giusto è quello blu del Team Sky, tempi perfetti, Sutton si lancia con Henderson a ruota e nessuno riesce a contendere le possibilità di vittoria al duo australiano-neozelandase, né Brown, né McEwen, né tantomeno Greipel che più che altro è attento a non perdere secondi che gli possano risultare fatali. Di secondi buoni a scalare la classifica ne conquista Henderson, che tra traguardo volante e piazzamento all'arrivo, ne totalizza nove, sufficienti per superare in un colpo solo Evans, McEwen e Roberts e completare il podio della generale con Greipel e LL Sánchez.
Dunque la prima vittoria ufficiale stagionale per il Team Sky è arrivata da Sutton, così come nel carniere di Greipel arriva la quarta, che significa secondo Tour Down Under conquistato, come solo O'Grady riuscì a fare a cavallo dei due millenni, tra il 1999 e il 2001. E ci perdonerete se cogliamo l'occasione per spendere due parole in ricordo del povero Alessio Galletti che in quell'occasione conquistò una delle sue quattro vittorie da professionista. (Giuseppe Cristiano)
Venerdì tre nei primi cinque, ieri invece addirittura quattro nei primi sei: in questo Tour de San Luis la presenza massiccia degli uomini dell'Androni Giocattoli nelle prime posizioni quando la strada sale sta diventando una vera e propria costante. Un inizio si stagione simile, con ben tre vittorie in pochi giorni, è sicuramente il modo migliori per dimenticare i problemi invernali (protrattisi fino ad un paio di settimane fa) per l'affiliazione allo status di squadra Professional.
Non abbiamo ancora parlato, però, del vincitore: dopo Loddo e Rodríguez ad andare a segno è Luis Angel Maté, che fino ad oggi vantava solo due tappe al Circuito Montañes come vittorie internazionali. Il 26enne spagnolo, soprannominato "La Lince Andalusa", è giunto alla corte di Savio all'inizio della passata stagione su segnalazione di Davide Rebellin e fin dalle prime corse ha saputo ritagliarsi un ruolo importante in appoggio dei capitani e si è fatto trovare quasi sempre pronto anche nel momento in cui toccava a lui fare la corsa.
Una tappa, quella di oggi, caratterizzata da un grande caldo (più di 35 gradi sul percorso) che però non ha spaventato sei fuggitivi: Martin Garrido (Selezione Argentina), Luis Mansilla (Cile), Jairo Pérez (Colombia), Rodrigo García (Xacobeo), Magno Prado Nazaret (Brasile) e Jorge Montenegro (Andalucía). I battistrada sono riusciti a guadagnare fino a 8'30" ma il plotone s'è rifatto sotto proprio sulle prime rampe della salita finale verso il Mirador del Sol di Merlo. Grandi protagonisti ovviamente gli uomini dell'Androni che avendo Serpa secondo nella generale a 30" da Nibali hanno provato in ogni modo a far saltare il banco: il messinese della Liquigas è stato bravissimo a controllare con lucidità la situazione anche in una situazione di netta inferiorità numerica.
Nonostante il gruppo dei migliori fosse abbastanza sfilacciato la tappa si è decisa praticamente in volata: Jackson Rodríguez ha fatto una grande tirata in testa al gruppo e Maté è andato a prendersi il successo davanti al suo compagno Serpa con Nibali terzo; in quarta posizione, staccato di 3", lo stesso Rodríguez, in quinta il giovane Valls mentre sesto è arrivato un altro Androni, Ochoa.
In classifica generale Nibali resta in testa con 28" su Serpa e stasera, nell'ultima tappa, non dovrebbe avere problemi a portarsi a casa il successo finale visto che sarà un affare tra velocisti o, al più, tra gente fuori classifica che proverà l'azione da lontano.