Ancora André the Greatpel - San Luis: vince Valls, bene Nibali
- Santos Tour Down Under 2010
- Tour de San Luis 2010
- Sky Professional Cycling Team 2010
- Team HTC - Columbia 2010
- André Greipel
- Arnold Alcolea Nuñez
- Danilo Wyss
- David Kemp
- Gregory Henderson
- Jackson Rodríguez
- José Rodolfo Serpa Pérez
- Mickaël Delage
- Olivier Kaisen
- Rafael Valls Ferri
- Robbie McEwen
- Vincenzo Nibali
- Uomini
Probabilmente qualcuno dalle parti di Adelaide potrebbe proporre la cittadinanza onoraria per André Greipel: il potente velocista tedesco è assolutamente irresistibile al Tour Down Under e con oggi è arrivato a ben sette vittorie di tappa in tre anni (periodo durante il quale ha vinto anche una volta la classifica generale ed il criterium d'apertura) e non sembra volersi fermare per alcun motivo.
Anche oggi già prima del via si sapeva che si sarebbe arrivati in volata ma l'australiano David Kemp, in compagnia di due Omega Pharma, Delage e Kaisen, ha provato a movimentare un po' la giornata ma senza grossa fortuna visto che gli squadroni dei velocisti hanno sempre avuto la situazione sotto controllo nonostante il vantaggio massimo avesse toccato gli undici minuti. Il trio di fuggitivi ha così raccolto niente di più che un GPM ed un paio di traguardi volanti venendo poi riassorbiti a 9 km dall'arrivo con la HTC-Columbia e la neonata Sky a condurre le danze il testa al gruppo prima dello sprint.
Sul rettilineo finale di Hahndorf invece è entrato nuovamente in scena André Greipel che non ha avuto grossi problemi a lasciarsi tutti alle spalle e ad andare a vincere sullo stesso traguardo che l'aveva già visto a braccia alzate nel 2008: dietro di lui l'affollatissimo sprint provoca anche le prime scaramucce con Greg Henderson (secondo di tappa) e Danilo Wyss che hanno avuto a che fare rispettivamente con McEwen (poi terzo) e Brown. Ancora poca gloria invece per gli italiani dal momento che il migliore è ancora una volta Jacopo Guarnieri ma il velocista della Liquigas non va oltre la quindicesima posizione. La classifica generale adesso vede Greipel con ben 14" di margine su Steegmans e Henderson, 16" su McEwen e Roelandts e 20" su quasi tutto il resto del gruppo: da quando il Tour Down Under è entrato nel Pro Tour s'è sempre deciso grazie agli abbuoni e con ogni probabilità sarà così anche quest'anno a meno che qualcuno non si inventi un numero domani nella tappa con arrivo a Stirling oppure sabato sulla doppia ascesa di Willunga Hill. (Sebastiano Cipriani )
E se ieri anche in Argentina si era sprintato, oggi la musica cambia. Si sa, ai sudamericani piacciono le salite e già alla seconda giornata il disegno della tappa è di quelli che stuzzicano la fantasia degli scalatori. Niente di trascendentale, ma con una salita finale di 5 km, abbastanza dura da far arrivare i corridori uno per uno.
Nomi da seguire con curiosità ce ne sono abbastanza, a partire da quel Rasmussen che, dopo due anni di purgatorio, ha scelto di ripartire dalla Miche nella quale, con Niemec e Baliani, formerà durante la stagione un terzetto che in salita potrà dire la sua anche al cospetto di avversari molto più titolati. Ovviamente se, dove e quando la squadra - che è pur sempre una Continental, lo ricordiamo - sarà invitata.
Detto del vincitore in pectore del Tour 2007, al via c'è anche un Vincenzo Nibali alla sua prima uscita stagionale e già utilissimo alla causa lunedì per aver lanciato Chicchi nella sua micidiale progressione a Villa Mercedes. E poi ci sono i Savio Boys dell'Androni Giocattoli (Jackson Rodríguez e Serpa) che da queste parti ci tengono sempre a far bella figura, c'è la Katusha di Pozzato (sì, oggi era un po' duretta per lui, ma il ragazzo s'è impegnato a fondo), Kolobnev e Mazzanti, e la ISD, che però ha lasciato in Italia i suoi pezzi da novanta.
Tra tutti questi nomi, spunta quello che non t'aspetti, un giovanotto di 22 anni sì di belle speranze (reduce da una top-10 al Tour de l'Avenir '09) ma che mai avresti immaginato potesse mettere in fila un parterre non eccezionale, ma diciamo almeno discreto, regalando alla Footon-Servetto la prima vittoria stagionale (nella scorsa stagione per i Fuji erano state solo quattro in tutto l'anno).
In pratica La corsa si è decisa a un chilometro dalla fine, quando Rafael Valls - è questo il nome del ragazzo di Alvaro Crespi - ha rotto gli indugi e con una bella progressione è andato a riprendere Jackson Rodríguez che nel frattempo si era avvantaggiato di una quindicina di secondi, lo ha lasciato sul posto e ha avuto tutto il tempo per mostrare al mondo la sua gioia, perché nel frattempo il cubano Alcolea (l'unico che era riuscito a resistergli per qualche centinaia di metri) aveva mollato la presa. Il corridore caraibico accuserà 7" Jackson, in compagnia di Serpa e di un buon Nibali, 10" e di lì a pochissimo arriveranno anche Mazzanti, settimo (chissà che quest'anno non combini qualcosa di buono il bolognese) e Rasmussen, nono a 19".
Oggi la tappa sorriderà di nuovo ai vari Chicchi, Napolitano e Loddo, domani crono di venti chilometri (buon per Nibali), prima di un paio di tappe molto difficili e della passerella finale di domenica.