Il cor dov'è? Con Cordovés - Il vecchio Gil entusiasma le folle
Versione stampabileChe per assurdo nemmeno gli anfratti più remoti o desolati del mondo del ciclismo siano in fondo immuni dal fascino della sfida infinita tra l'uomo ed il record, tra l'uomo ed il numero, ne è stata la inequivoca conferma tutto il turbine di improbabili conteggi e statistiche scatenatosi tra gli adepti al seguito della Vuelta al Táchira 2010 dopo il successo di ieri dell'inossidabile sprinter cubano Gil Cordovés.
Poco importa se le vittorie attribuitegli nel solo festival del velocismo "vinotinto", il Giro del Venezuela, siano esattamente 54 o più di 40, che il computo complessivo delle sue funamboliche affermazioni in carriera rasenti i 100 o addirittura il doppio, il fatto incontestabile e da sottolineare è che dal momento del suo sbarco in terre venezuelane (e conseguentemente al professionismo) sul finire degli anni '90, il "missile" di Santiago de Cuba, fino a quel momento relegato ad una intensa attività su pista (tra l'altro campione panamericano del chilometro nei giochi di Mar del Plata del 1995, con un tempo destinato a rimanere a lungo imbattuto) condita appena da qualche fugace apparizione nella corsa a tappe nazionale, si sia presto convertito in una delle ruote veloci più prolifiche (con successi praticamente ovunque nel continente, isole comprese) e durature che il ciclismo sudamericano abbia mai potuto apprezzare.
Eccezion fatta quindi per la resa dei conti tra i due velocisti faro della corsa - Gil Cordovés e quel Miguel Ubeto vincitore nella giornata precedente - e che ha confermato il buon feeling dei ragazzi della Mastromarco con questi finali convulsi (4° Monsalve, 6° Puccioni e 7° Mammini), la tappa di ieri è stata portata a termine ad una media contenuta senza particolari eventi da segnalare, se non qualche disavventura di troppo occorsa ai capitani della squadra colombiana, con il plotone principale impegnato svogliatamente a vigilare una lunga quanto inoffensiva cavalcata a sei (con dentro Galligani, altro integrante della coraggiosa Mastromarco) tra le pianure infuocate (40°C) dello stato Apure. Un tentativo buono solo a premiare il rapido Ralph Monsalve, fratello maggiore di Yonathan e prossimo ad un passaggio al dilettantismo nostrano, come nuovo leader dei traguardi intermedi.
Superate le iniziali difficoltà ambientali, da oggi, con l'arrivo ai 1115 metri d'altitudine di Cordero, ci saranno da affrontare le prime difficoltà altimetriche. I 125 ciclisti rimasti ancora in corsa dovranno infatti prendere confidenza con le prime salite tachirensi. Un'occasione senz'altro ghiotta per gli atleti più completi e scattanti di andare a segno, ma anche prima vera opportunità per scalatori e favoriti della vigilia di sondare cosa riserverà loro l'ultima decisiva settimana di corsa, che inizierà già da lunedì con il ben più esigente traguardo in quota di La Grita.