Giro di valzer e di promesse - Tutti i nomi dell'Europa centrale
Lo chiamano Mitteleuropa, quel lembo di terra del centro Europa nel quale sono ubicati degli Stati che hanno fatto parte dell'Impero austro-ungarico, o ne lambivano i confini. Zona nella quale inseriamo una Nazione di grande tradizione come la Svizzera (da Koblet a Camenzind, per proseguire con Cancellara), che fa un po' da faro ad un movimento che spesso è chiuso in sé stesso, perso tra mille corse di paese.
La chiusura della Phonak, team Pro Tour elvetico che aveva ovvie influenze spagnole (per via del management affidato ad Álvaro Pino), ha tolto a questa zona d'Europa la possibilità di essere presente in quella categoria che si vuol far passare come l'élite del ciclismo.
In realtà proprio dalle ceneri della Phonak è nata - nel 2007 - la BMC Racing Team (che però è affiliata negli Stati Uniti) che, dallo status di Continental al primo anno di nascita, nel 2010 potrà contare sugli ultimi due campioni del mondo in linea, cioè Alessandro Ballan e Cadel Evans. Chiamarla Professional è quasi un controsenso. Stesso discorso per il Cervélo Test Team: con Sastre ed Hushovd a fare da capitani (e lo svizzero classe '86 Marcel Wyss, che però ha un po' rallentato dopo le eccezionali stagioni 2007 e 2008), capite bene che il livello è altissimo.
Stanno messi un po' peggio in Austria, dove la sola Vorarlberg (con Sokoll e i nuovi acquisti Schöffmann e Hrinkow che paiono i più "futuribili") resterà tra le Professional dopo la chiusura dell'Elk Haus, squadra che ha sempre dimostrato di saper puntare sui giovani, lasciandoli maturare con calma ma seguendo comunque un calendario molto interessante. In Repubblica Ceca, invece, la PSK Whirlpool non chiuderà, ma retrocederà a Continental per problemi economici, portando a 3 le squadre ceche in quella categoria che la stessa UCI considera "semiprofessionistica"; stesso numero per l'Austria, mentre in Svizzera - dopo le squalifiche che hanno coinvolto ds e corridori della Nazionale Elettronica - dovrebbe rimanere solo l'Atlas. Slovacchia ed Ungheria "vivacchiano" con una Continental a testa: la Dukla Trencin da un lato e la Betonexpressz 2000 dall'altro; entrambe con influenze italiane, se è vero che Zanardo è il tm della squadra tutta slovacca, mentre Stubán negli ultimi due anni s'è accompagnato prima con Zammicheli e poi con Iacovozzi-Salutini, rilanciando atleti come Colli, Belohvosciks e Cannone e dando modo a Cziraki e Lovassy di mettersi abbastanza in luce. Appare invece in ripresa la Polonia, che dopo le 9 squadre affiliate nel 2007 (ma con Amore&Vita, MamaMap e Miche di matrice italiana) tornerà nel 2009 ad avere - UCI permettendo - ben due squadre Professional (CCC e Mroz, con Honkisz e Osinski che sembrano bei prospetti), con altre due squadre Continental.
Nel Liechtenstein invece prova timidamente ad affacciarsi un classe '90 che si chiama Daniel Rinner: corre in Austria (nella Tyrol) e quest'anno s'è piazzato 8° al Mainfranken Tour e 15esimo al Memorial Fardelli. Sarà simpatico seguire anche lui.
Under 23 e professionisti in team "minori"
Nicolas Schnyder (9/6/1987)
Spesso la Svizzera ha messo in mostra corridori capaci di dire la loro nelle prove contro il tempo e poi difendersi bene quando la strada sale. Sembrano queste anche le migliori caratteristiche di Schnyder, protagonista di belle prestazioni a cronometro che gli hanno fruttato due titoli nazionali (uno da Juniores e uno da Under 23, colto proprio quest'anno) ma in grado di mettersi in buona mostra anche in percorsi più difficili, come dimostra soprattutto l'ultima annata: Tour de l'Avenir (8°), Ronde de l'Isard (9°) e GP Tell (10°) concluse nelle prime dieci posizioni mentre si segnalano anche il 14esimo posto al Fiandre Espoir ed il 15esimo ottenuto sia all'Europeo che al Mondiale. Corridore completo quindi, che forse difetta ancora un po' in volata, ma che pare possa trovare nelle corse tappe e nelle gare in linea più impegnative la sua dimensione. Aspetta di rifare il salto dopo l'esperienza con l'Hadimec nel 2006. Nello stesso anno è nato anche Roman Beney, protagonista di alcune buone prestazioni anche in Italia e 11esimo classificato nell'ultimo Tour de l'Avenir.
Mirco Saggiorato (16/4/1988)
Tra i giovani svizzeri si segnala anche lui, che sembra trovarsi a suo agio quando la strada sale: protagonista di un ottimo Tour des Pays de Savoie, concluso in quarta posizione, ma con un bel successo parziale in cui è riuscito a mettersi alle spalle Gastauer (poi vincitore della gara), Van Garderen e via via tutti gli altri con distacchi abbastanza consistenti. Si è piazzato nei primi dieci anche nell'arrivo in salita di La Toussuire (già affrontata anche dal Tour de France) ed è riuscito ad imporsi anche in una tappa del prestigioso GP Tell. Non sono stati moltissimi i corridori rossocrociati capaci di avere una marcia in più in salita, specie se giovani, nelle ultime stagioni. Se riuscirà ad emergere e ad approdare nel ciclismo che conta potrà tentare di dire la sua nelle gare a tappe.
Maciej Paterski (12/9/1986)
Questo passista scalatore ha dovuto aspettare il 1° anno da élite per passare professionista, "sfruttando" il Team Marchiol, vivaio della Liquigas-Doimo (squadra con cui è già stato stagista sul finire di questa stagione). Già nel 2008 si era messo in luce al Giro delle Regioni (vincendo una tappa) e al Tour de l'Avenir, poi quest'anno i piazzamenti alla San Geo, allo ZSSDI, al Balestra e al Degasperi gli hanno dato ulteriore continuità. Non è un gran vincente, ma il 23esimo posto al Giro di Polonia - corso con la Selezione nazionale - dimostra come non dovrebbe far molta fatica ad adattarsi al passo dei pro'.
Michal Kwiatkowski (2/6/1990)
È da più parti considerato come uno degli enfant prodige del ciclismo del prossimo decennio, e difatti dopo un solo anno da dilettante il giovanissimo polacco andrà a correre in Spagna nel team Continental Caja Rural. Quest'anno ha corso senza problemi sia tra gli Under 23 che tra i pro', cogliendo il 4° posto al GP Liberazione, ma anche il 7° posto al Giro del Mendrisiotto e addirittura vincendo la 2a tappa del Giro di Slovacchia. Giuseppe Martinelli gli aveva messo da tempo - dalla doppia vittoria a cronometro agli Europei e ai Mondiali Juniores 2008 (dopo aver vinto l'Europeo in linea nel 2007) - gli occhi addosso, e se l'Amica Chips non fosse fallita probabilmente nel 2011 avrebbe corso in Italia, mentre ora è più probabile l'approdo - dopo il dovuto apprendistato - nella Caisse d'Epargne (o quel che sarà) di Echavarri.
Peter Sagan (Dukla Trencin-Merida – 26/1/1990)
La Liquigas-Doimo ha scovato questo talento slovacco in alcune corse italiane, durante le quali il giovane passista ha messo in luce le sue qualità piuttosto veloci. Tanti piazzamenti sul podio al Giro del Friuli Venezia Giulia e poi il 10° posto agli Europei, conditi da un paio di successi in corse open tra Slovacchia e Polonia. Certo, il passaggio al Pro Tour non sarà privo di contraccolpi anche per uno che a 18 anni - nel 2008 - è stato vicecampione del mondo di ciclocross e campione europeo e campione del mondo Juniores nella mountain bike. Dalla stessa squadra potrebbero emergere Sagan "senior" (Juraj, classe '88) e Matej Vysna, altro '88 che non ha paura di attaccare da lontano e prendere vento in faccia.
Robert Gavenda (Telenet-Fidea Cycling Team – 15/1/1988)
Nelle ultime stagioni il movimento ciclocrossistico nei Paesi dell'Est europeo ha dato una maggiore continuità ad un passato da cui erano emerse già ottime individualità, soprattutto nell'ex Cecoslovacchia (su tutti Simunek senior). Ma oltre alla Repubblica Ceca, che ha in Stybar un atleta capace di rivaleggiare con i fortissimi belgi, e alla Polonia (in cui si stanno mettendo in evidenza i giovani fratelli Szczepaniak), anche la Slovacchia ha il suo corridore di riferimento in Robert Gavenda. Dedito quasi esclusivamente all'attività fuoristrada (come la maggior parte dei crossisti, sfrutta le gare su strada nel periodo estivo in preparazione all'intensa stagione invernale), nel 2006 salì sul podio mondiale tra gli Juniores conquistando la medaglia d'argento. Ha cominciato alla grande la stagione crossistica 2009, laureandosi campione europeo tra gli Under 23 e conquistando una vittoria (a Le Bandie) e un secondo posto nelle prime due prove di Coppa del Mondo. Il confronto con i big è sempre molto severo, ma intanto le basi appaiono buone. Tra i giovani cechi invece merita senza dubbio una citazione Lubomir Petrus (classe 1990), anche lui specialista del ciclocross (campione europeo Juniores nel 2007 e bronzo mondiale nel 2008 nella stessa categorie, oltre a numerose vittorie), ma capace di comportarsi ottimamente anche su strada, come dimostra il secondo posto al Tour d'Alsace 2009 (con 5° posto di tappa sul celebre Ballon d'Alsace).
Vojtech Hacecky (29/3/1987)
Per quanto riguarda la strada è senza dubbio lui il miglior talento emergente in Repubblica Ceca. Atleta di buon passo dotato di ottimo spunto veloce, nell'ultimo anno è riuscito a mettersi in mostra con risultati senza dubbio notevoli come il 2° posto al ZLM Tour, il 6° nel Fiandre Espoirs, l'8° a La Côte Picardie, il 9° all'Europeo, oltre a vari piazzamenti nei primi dieci nelle frazioni delle più importanti gare a tappe del calendario (vincitore di una tappa del GP Tell). Alla sua formazione ha contribuito indubbiamente anche l'attività su pista, che gli ha fruttato titoli nazionali ed un prestigioso successo a Fiorenzuola nel 2008, nell'ambito dell'UIV Talent Cup, in coppia col fratello Martin (che tra l'altro nell'ultima stagione ha militato nella Brunero Camel, vincendo anche una corsa in Piemonte). Tra i più giovani da seguire anche Jakub Novak, classe 1990 che gareggia in Italia nelle file della Sc Sergio Dal Fiume, nei primi 15 a Capodarco e protagonista di buone prestazioni in brevi corse a tappe.
Professionisti di prima fascia
Roman Kreuziger (Liquigas-Doimo – 6/5/1986)
Sicuramente il ceco non è atleta che abbia bisogno di presentazioni, essendo da un paio d'anni costantemente tra i migliori corridori da corse a tappe, meglio se di breve o media durata. Le vittorie al Romandia 2009 (nel 2008 fu secondo) e allo Svizzera 2008 (3° nel 2009) parlano da sole sulle sue eccezionali doti da passista scalatore e il ragazzo ha dato buone conferme disputando due Tour de France forse senza grossi acuti, ma conclusi rispettivamente in dodicesima e nona posizione. Anche la lacuna delle corse di un giorno è stata oramai sfatata con due solidissime prestazioni all'Amstel Gold Race e - soprattutto - alla Clásica di San Sebastián, conclusa al secondo posto. Il programma di massima per la sua stagione, reso noto dalla Liquigas pochissimi giorni fa, ricalca praticamente quello dello scorso anno con due grandi giri (Tour e Vuelta) abbinati a un buon numero di corse a tappe di media durata e a tutte le classiche più dure del calendario. Nelle ultimissime ore è però spuntata l'ipotesi di un suo passaggio all'Omega Pharma-Lotto, team nel quale andrebbe a sostituire il partente Cadel Evans come leader nei GT.
Matthias Brändle (Elk Haus – 7/12/1989)
Il fatto che un ragazzo che non ha ancora compiuto vent'anni, al termine di una stagione cominciata alle Baleari in febbraio, riesca a strappare un quinto posto a novembre in una corsa molto tirata come il Tour de Hainan (ok, non è il Giro d'Italia, però...) ci fa capire che la stoffa del corridore c'è e che il nono posto al Mondiale Under 23 e il quinto alla Rund um Köln non sono stati solo frutto del caso o di un magico "momento sì". Sicuramente le sue doti di passista abbastanza completo faranno comodo alla Footon-Servetto, squadra che lo ha ingaggiato per la prossima stagione.
Stefan Denifl (Elk Haus – 20/9/1987)
L'altro prodotto del vivaio austriaco è il 22enne in procinto di cominciare la sua avventura al Cervélo Test Team dopo essere stato vicinissimo - negli ultimi due anni - alla firma con Bjarne Riis. L'ottavo posto nella corsa a tappe per antonomasia della sua nazione - l'Österreich-Rundfahrt - alla presenza di fior di squadre Pro Tour e di un percorso tutt'altro che semplice, ci dà un'idea precisa delle sue ottime qualità da grimpeur, peraltro già messe in mostra un mese prima vincendo il Thüringen Rundfahrt per Under 23. L'anno prossimo, se la squadra lo selezionerà per qualche GT, anche se in appoggio a capitan Sastre, potremo capire di più di questo ragazzo che a 20 anni - nel 2007 - si piazzò 9° ad una classica HC come quella di Francoforte.
Mathias Frank (BMC Racing Team – 9/12/1986)
Corridore solido sia in salita che a crono, lo svizzero, riconfermato dalla BMC per il 2010, è vicecampione nazionale in tutt'e due le specialità. Sempre in patria ha forse fornito la sua prestazione più convincente della stagione, restando agganciato ai migliori nella tappa decisiva del Romandia, poi concluso al 12esimo posto. Altri discreti piazzamenti in corse a tappe minori hanno reso la sua stagione molto buona, facendolo risultare di gran lunga il migliore della sua squadra. Nel 2008, in maglia Gerolsteiner, aveva vinto in solitaria il GP Triberg rifilando 1'14" a Pinotti e Schumacher.
Michael Schär (Astana – 29/9/1986)
Concludere dignitosamente le tre prove della "settimana santa" del pavé a 22 anni e mezzo non è certamente da tutti e denota sicuramente una predisposizione particolare per il ciottolato tanto caro ai fiamminghi. Se poi ci mettiamo che nel 2008, in una gara prestigiosa come quella di Harelbeke ha tagliato il traguardo in 11esima posizione accanto a gente come Boonen, Hoste, Devolder e Cancellara che su quelle strade ci hanno costruito una carriera, non abbiamo certo bisogno del dono della profezia per sapere dove attendere al varco il neoacquisto della BMC nella prossima stagione. E con maestri come Ballan, Hincapie e Burghardt non farà fatica ad imparare il mestiere.
Laurent Beuret (Carmiooro-A-Style – 18/3/1986)
Dopo l'avventura alla NGC nel 2008, lo svizzero giurassiano ha appena concluso con la Carmiooro A-Style la sua prima stagione vissuta stabilmente tra i pro', mettendosi in luce come ottimo uomo squadra e capace di togliersi anche qualche soddisfazione su percorsi non molto impegnativi. Sicuramente ha vissuto il suo momento migliore a cavallo della Paris-Corrèze, nella quale ha ottenuto il secondo posto in una tappa e il terzo nella graduatoria finale vinta dal compagno Ventoso. Degno di nota è un suo terzo posto alla Roubaix Espoirs, che potrebbe renderlo interessante anche in ottica pavé.
Puntate già pubblicate
1 - Sicard e forse una rinascita - Panoramica sui giovani di Francia
2 - Ci si muove oltre Manica - Gran Bretagna e Irlanda nel mirino
3 - Belgioiellini del domani - Panoramica tra Fiandre e Vallonia
4 - Un oceano di attese - Focus su Australia/Nuova Zelanda
5 - La fioritura dei tulipani - Il nostro sguardo cade sull'Olanda
6 - Scandinavia scandagliata - Focus: Nord Europa e paesi baltici
7 - Operación Triunfo - L'analisi su Spagna e Portogallo
8 - Teutonici e ruspanti - Non brilla solo Ciolek in Germania