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È casa sua, il Koppenberg - GvA a Oudenaarde, Nys fa il vuoto

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La seconda prova del trofeo Gazet Van Antwerpen è andata in scena ad Oudenaarde sulle rampe del mitico Koppenberg, associato dalla maggior parte degli appassionati di ciclismo al Giro delle Fiandre ma anche teatro da anni di uno dei più impegnativi percorsi ciclocrossistici della stagione. Fortunatamente per gli atleti il meteo è stato clemente, lasciando i prati secchi e scorrevoli. Non fu così l'anno scorso, con tutta la gara corsa sotto un autentico diluvio che costrinse Nys e compagnia ad una vera e propria indigestione di fango. Il percorso non comprende certo come unica difficoltà la nota ascesa in pavè, che non viene percorsa per intero ma solo nella prima parte. Dopo il Koppenberg una secca svolta a destra lancia i crossisti in una veloce discesa erbosa che porta ad una stradina asfaltata. Pochi metri di recupero e si risale la collina in un lungo rettilineo erboso (molto spesso decisivo) per poi gettarsi a rotta di collo nella difficilissima discesa con curve in contropendenza che, soprattutto in caso di terreno umido, costringe gli atleti a numeri di equilibrismo. Una volta in fondo alla picchiata, asfalto e prati si alternano per gli ultimi 500 metri del percorso.
Sven Nys ha fatto di Oudenaarde uno dei suoi terreni di caccia preferiti, conquistando il Koppenbergcross per ben sei volte. La partenza della gara ha riservato le prime sorprese con Nys e Albert protagonisti di un pessimo avvio e con Franzoi e Bianco scatenati e lesti ad affrontare le rampe del Koppenberg in testa al gruppo. La situazione di Albert si fa ancora più complicata quando, nella svolta dal Koppenberg al prato, il suo manubrio si incastra in un paletto che delimita il percorso. Il campione del mondo è costretto a scendere per liberare la bici e di fatto riprende la corsa in ultima posizione.
Agli antipodi della corsa una coppia italiana si trova in testa con qualche metro di vantaggio su Stybar, Mourey e Pauwels. Per un attimo pare di tornare indietro nel tempo, quando Pontoni e Bramati regalavano frequenti dispiaceri ai tifosi belgi. La fuga di Franzoi e Bianco termina alla fine del primo giro quando si forma in testa alla corsa un gruppetto di una decina di corridori comprendente anche Stybar, Pauwels, Mourey, Vantornout, De Knegt, Aernouts, Nys e Dieter Vanthourenhout, mentre Albert transita sul traguardo attorno alla venticinquesima posizione in forte rimonta, attardato di una quindicina di secondi dalla testa.
Il gap viene comunque chiuso rapidamente dall'iridato che con lampi di classe si riporta nelle prime cinque posizioni prima della fine del secondo giro. Nella tornata successiva Albert aggredisce le rampe del Koppenberg e frammenta il gruppo. Solo Stybar e Vantornout reggono il ritmo (Vantornout solo per poche centinaia di metri), Nys e Mourey cedono qualche metro, Pauwels accusa il colpo assieme anche a Franzoi e Bianco. L'azione di Albert non trova la collaborazione di Stybar e il vantaggio non supera mai i dieci secondi.
Al termine del quarto giro Nys e Mourey tornano nella scia di Albert e Stybar. A questo punto la gara cambia volto, il ritmo cala e la lotta lascia il posto al controllo tattico. Stybar tenta di approfittare della rivalità Albert-Nys e attacca, senza fortuna. Tutto il quinto giro viene percorso senza attacchi, favorendo il rientro di Vantornout, Puwels e Aernouts. Sette corridori a giocarsi la corsa, Franzoi ottavo a una quarantina di secondi. In testa c'è qualche scaramuccia ma nessuno scopre le carte con troppo anticipo.
A tre giri dalla fine sul Koppenberg si muove Aernouts. Nessuno insegue ed il portacolori della Rabobank in breve mette fra sé e il gruppo otto secondi. Nella salita in erba Nys mette alla frusta il gruppo col solo Stybar a ruota, fagocitando rapidamente Aernouts e mettendo in difficoltà Albert, danneggiato anche da un salto di catena. La mancata collaborazione di Stybar fa desistere Nys, permettendo il rientro di tutti i corridori rimasti staccati in seguito al violento attacco. Albert, con il serbatoio delle energie svuotato dall'inseguimento iniziale (a conti fatti ha recuperato ai primi una ventina di secondi in un giro e mezzo) tenta un timido allungo sulla penultima ascesa al Koppenberg. Il gruppetto si allunga ma non si spezza.
Stybar prende il suo posto nella successiva salita ma in zona arrivo i sette sono ancora tutti assieme. Al suono della campana il primo a muoversi è Aernouts, che per la seconda volta tenta di avvantaggiarsi nel breve tratto fra il traguardo e il Koppenberg. Questa volta però lo spazio lasciato all'attaccante è minimo e Aernouts riesce a malapena ad iniziare in testa la salita in pavè prima di essere ripreso. L'ultimo Koppenberg è in pratica una volata per iniziare in testa la discesa. Il campione francese Mourey ha la meglio ed entra nel prato davanti a Nys. L'ultima salita diventa il trampolino di Sven Nys che attacca nel tratto più ripido con Vantornout alla ruota, Stybar e Albert si piegano alla potenza del campione belga.
Nel tratto meno ripido ma se vogliamo più selettivo dell'ascesa Nys scatena tutta la forza rimasta nelle sue gambe, Vantornout cede di schianto mentre Albert con una grande grinta salta Stybar e scollina in terza posizione. La discesa esalta la classe di Nys che pennella traiettorie perfette. Vantornout paga la fatica sotto forma di curve sbagliate e viene scavalcato da Albert. L'orgoglio del campione del mondo non basta a compiere un miracoloso recupero e Nys, braccia alzate e dita delle mani a segnare la settima vittoria ad Oudenaarde (la sesta consecutiva), si gode il trionfo.
Per Albert seconda sconfitta della stagione. Vantornout per pochi centimetri salva il podio dall'attacco finale di Pauwels. Stybar, a corto di forze nell'ultimo giro, deve accontentarsi del quinto posto, davanti a Mourey. Uno stremato Aernouts termina settimo. Enrico Franzoi è ottavo, battendo in volata Gerben De Knegt. Il vecchio Erwin Vervecken chiude i primi dieci. Ottima gara anche per Marco Bianco, tutt'altro che crollato dopo l'ottima partenza, che chiude 14°.
Con questa vittoria Nys affianca Albert in testa alla classifica del Trofeo GVA che torna in pista sabato 21 novembre ad Hasselt.


Marco Sileni

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