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Ci si muove oltre Manica - Gran Bretagna e Irlanda nel mirino | Cicloweb

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Ci si muove oltre Manica - Gran Bretagna e Irlanda nel mirino

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Il tragico pomeriggio del 13 luglio 1967 lungo le roventi rampe del Mont Ventoux è divenuto uno dei momenti più drammatici consegnati alla storia del ciclismo. Tom Simpson se ne andava così, a neppure trent'anni, accasciandosi definitivamente al suolo dopo aver cercato di rimontare in sella a quella dannata bici. In realtà c'è molto di più di ciò che si possa pensare dietro la scomparsa di Simpson ed in questo caso di sicuro non ci riferiamo alle circostanze di quella giornata che ancora oggi fanno discutere. Con Tom Simpson infatti scompariva il primo grande corridore prodotto dal movimento ciclistico della Gran Bretagna, il primo ciclista d'oltre Manica ad imporsi in grandi classiche quali Milano-Sanremo, Giro delle Fiandre o Giro di Lombardia, nonché il primo britannico a divenire campione del mondo su strada. Gli anni Sessanta furono quindi il segno che qualcosa stava cambiando nella terra dei maestri del football o del rugby e a testimoniarlo fu anche l'ascesa di un altro giovane di talento come Barry Hoban, capace di vincere ben otto tappe al Tour de France (l'ultima delle quali nel 1975), due tappe alla Vuelta ed una Gand-Wevelgem.
Anche l'Irlanda però seppe avere il suo momento di gloria negli anni Ottanta, grazie alle performance di un corridore completo quale Sean Kelly o come Stephen Roche, che invece nel 1987 fu capace di un exploit mai più riuscito a nessun altro negli ultimi ventidue anni (vittoria in Giro, Tour e mondiale). È stato però a partire dagli anni Novanta che la Gran Bretagna ha cominciato nuovamente a produrre corridori nuovamente in grado di distinguersi nuovamente su strada, dopo che negli anni Ottanta si era distinto nelle grandi corse a tappe con le sue doti di scalatore lo scozzese Robert Millar. Per far ciò comunque è stato fondamentale porre le basi a partire da quel settore di cui troppo spesso si sottovaluta l'importanza ma che invece, come dimostrano i risultati odierni, ha assunto invece un ruolo decisivo: la pista. Se infatti un corridore come Chris Boardman fece incetta di record dell'ora e di maglie gialle nei prologhi della Grand Boucle, oltre ad affermarsi come uno dei migliori cronoman in circolazione (specialità questa in cui è divenuto il primo campione del mondo, se non si considera il particolare Mondiale vinto da Learco Guerra nel 1931), imitato qualche anno dopo limitatamente alla strada da David Millar, sono stati Mark Cavendish e Bradley Wiggins i principali artefici di una rivoluzione che, a conti fatti, rivoluzione non è, trattandosi semplicemente di un processo formativo da cui sarebbe opportuno ripartire. Proprio colui che è divenuto in breve tempo il miglior velocista in circolazione, con successi a raffica anche nei grandi giri e capace di imporsi anche nella Milano-Sanremo, è l'esempio lampante del progetto che da alcuni anni (col cospicuo sostegno della Federazione britannica) sta portando avanti l'ex professionista Maximilian Sciandri soprattutto in vista delle Olimpiadi di Londra 2012. Il successo del lavoro del selezionatore britannico (che ha stabilito anche una sorta di "quartier generale" a Quarrata in Toscana) sta proprio nel non aver scisso le due cose, ovvero la pista e la strada, ma anzi il poter contare sempre su forze fresche nei velodromi, dove ormai la Gran Bretagna è divenuta una vera superpotenza mondiale, sta producendo una generazione di corridori capaci di farsi valere allo sprint e che possono dire la loro nelle grandi classiche e che non preclude per alcuni persino la prestazione rilevante nella grande corsa a tappe. Le risultanze sono tangibili e i nove posti avuti a disposizione dalla Gran Bretagna nell'ultimo mondiale ne sono la prova, tanto più che la nascita di un team dal budget rilevante come il Team Sky può costituire un ulteriore fattore decisivo. Non solo pista comunque, se è vero che anche un corridore come Froome si è finora messo in luce soprattutto in prospettiva corse a tappe e la stessa Irlanda sembra poter contare finalmente su qualche corridore in grado di ben figurare su più terreni, come hanno testimoniato le prestazioni del figlio d'arte Nicolas Roche. Tra certezze e speranze andiamo a scoprire ciò che di meglio offre attualmente l'area britannica:


Under 23 e professionisti in team "minori"


Peter Kennaugh (15/6/1989)
Probabilmente il maggior talento in prospettiva dell'intero panorama britannico. Anche lui proveniente dall'isola di Man, ha da subito fatto incetta di successi su pista, in cui si è laureato campione del mondo juniores nello scratch nel 2006 e campione europeo juniores e under 23 nell'inseguimento a squadre, oltre a vari titoli nazionali tra cui spicca quello vinto nel madison in coppia con Cavendish in questa stagione. La sua straordinaria polivalenza è però venuta alla ribalta anche su strada, dove ha conquistato due corse del calibro del Trofeo Bastianelli e soprattutto del Gran Premio di Capodarco nel 2008, quest'ultimo vinto con un'azione straordinaria. Anche il suo 2009 è stato molto positivo, con un successo di tappa ed il terzo posto in classifica finale al Giro Baby (in cui ha dimostrato quindi di essere competitivo anche in una gara a tappe) ed in quarto posto ottenuto al mondiale di Mendrisio.Ad oggi nessun terreno gli appare quindi precluso, anche se forse potrebbe dare realmente il meglio di se nelle corse di un giorno. Dal 2010 sarà professionista col Team Sky, per cui strada facendo si avranno delle risposte.


Luke Rowe (10/3/1990)
Altro atleta interessante tra gli esponenti più giovani. Campione Europeo nell'inseguimento a squadre e nel madison tra gli juniores, ha ottenuto anche altre medaglie (argento nell'inseguimento a squadre e nell'inseguimento individuale juniores nel 2008) e titoli nazionali su pista. Le sue notevoli doti di passista sono venute fuori anche su strada, in cui è stato medaglia d'argento all'europeo juniores disputatosi a Verbania, mentre in questa stagione si è imposto in Olanda nel ZLM Tour. In evidenza anche in Italia (secondo nel Trofeo Rancilio e sesto nella Coppa Colli Briantei) ed anche al Tour de l'Avenir, in cui ha ottenuto buoni piazzamenti di tappa. Da juniores è stato anche terzo nell'Het Volk riservata agli juniores.


Alex Dowsett (3/10/1988)
Ottimo passista, anche lui ha ottenuto le sue soddisfazioni su pista (campione europeo juniores nell'inseguimento a squadre, specialità in cui nello stesso anno ha conquistato la medaglia di bronzo mondiale). Dà però il meglio di sé nelle prove a cronometro, specialità in cui è stato campione nazionale nelle ultime quattro stagioni (tra juniores e Under 23) e dove ha ottenuto anche buoni piazzamenti in ambito internazionale (settimo al mondiale, undicesimo all'europeo). Ha una buona tenuta anche in salita, cosa che gli ha permesso di farsi notare in qualche gara disputata in Italia.


Andrew Fenn (1/7/1990)
Passista dalle buone prospettive vista anche l'età molto giovane, si è già messo ripetutamente in luce su pista, in cui ha conquistato titoli britannici in varie specialità e due argenti europei nell'inseguimento individuale e a squadre tra gli juniores. Il suo successo principale l'ha però conquistato nella Parigi-Roubaix, riservata alla categoria juniores, in cui si è imposto nel 2008. Qualche buona prestazione l'ha offerta anche sulle strade italiane, come dimostra il quinto posto ottenuto nel GP Camon in questa stagione, corsa di una certa difficoltà. Tra gli atleti nati nel 1990 occhio anche a Mark Christian, campione europeo nel madison tra gli juniores in coppia con Rowe.


Adam Blythe (1/10/1989)
Passista veloce, ha conquistato anche lui due titoli europei juniores nell'inseguimento a squadre, mentre su strada si è spesso messo in luce in corse in Belgio, vincendo la Kuurne-Bruxelles-Kuurne da juniores (nel 2007) e la Schaal Indekeu Hulshout lo scorso anno. Nel 2009 si è invece imposto in una tappa del Thüringen-Rundfahrt e le sue buone prestazioni, dopo aver militato quest'anno nel Team Davo e la scorsa stagione nel team continental Konica, gli sono valse l'interessamento della Silence-Lotto, che a partire dal mese di agosto gli ha fatto disputare alcune gare come stagista, in attesa del definitvo approdo nel professionismo che avverrà ad inizio 2010 nella "nuova" (almeno come denominazione) Omega Pharma-Lotto.


Andrew Tennant (Team Halfords - 9/3/1987)
Altro buon passista messosi in luce nelle ultime annate a livello giovanile. Campione del mondo juniores nell'inseguimento individuale, titolo a cui ha affiancato due titoli europei nell'inseguimento a squadre (da juniores e under 23), ha ottenuto anche qualche buon risultato su strada, come il terzo posto nella classifica finale della Fleche du Sud nel 2006 o il settimo nella generale del Cinturon a Mallorca di quest'anno. Milita nel team continental britannico Halfords, in attesa magari di avere qualche chanche in una squadra di maggior livello.


Professionisti di prima fascia


Ben Swift (Team Katusha – 6/12/1987)
Atleta dotato di ottimo spunto veloce che gli consente di dire la sua nelle volate a ranghi compatti, a differenza dei velocisti puri riesce a difendersi molto bene anche sugli strappi e le salite non troppo lunghe. Formatosi su pista (campione europeo nell'inseguimento a squadre nel 2007), si è fatto apprezzare da Under 23 anche dal pubblico italiano grazie ai successi in una tappa del Giro delle Regioni nel 2007, nella Coppa della Pace, nella Coppa Romita e in una tappa del Giro della Valle d'Aosta (2008), oltre a piazzamenti di rilievo come i quarti posti nel Liberazione 2007, nell'Europeo e nel Mondiale 2008. Da professionista vanta finora un successo in una tappa del Tour of Britain e vari piazzamenti, tra cui spicca il terzo posto nella tappa di Trieste nell'ultimo Giro d'Italia. Da tenere d'occhio.


Ian Stannard (ISD-Neri – 25/5/1987)
Ottimo passista, nelle categorie giovanili si è messo in luce su più terreni, come dimostrano anche un titolo britannico a cronometro tra gli juniores ed un argento sempre nei campionati britannici ma del ciclocross tra gli allievi. È stata la pista però a dargli le maggiori soddisfazioni, con due titoli europei (juniores e under 23) nell'inseguimento a squadre. Atleta che non ha ancora espresso probabilmente tutto il suo reale potenziale su strada (per lui successi anche nel Tour du Pays de Vaud da juniores e nella Milano-Busseto tra gli Under 23), non difetta in generosità, sia nel tentare la fuga da lontano che nel mettersi al servizio della squadra. Dal 2010 correrà col Team Sky.


Geraint Thomas (Barloworld – 25/5/1986)
Passista formidabile, si è imposto fin dalle categorie giovanili come grande talento su pista, a cominciare dal titolo mondiale juniores del 2004. Negli anni successivi si è dimostrato un ottimo inseguitore nel quartetto, tanto che da conquistare praticamente tutto: due titoli mondiali, la medaglia d'oro olimpica, un titolo europeo under 23 e recentemente il titolo britannico dell'inseguimento individuale. Su strada è molto adatto a cronometro di breve lunghezza e le sue trenate possono essere determinanti anche nella preparazione di uno sprint nell'impostazione del treno. Da non dimenticare neppure il successo nella Parigi-Roubaix juniores nel 2004. Anche lui dal 2010 gareggerà col Team Sky.


Jonathan Bellis (Team Saxo Bank – 16/8/1988)
Passista veloce che ben si difende negli strappi brevi, è un altro dei talenti venuti dall'Isola di Man. Validissimo su pista (campione europeo nell'inseguimento a squadre tra gli juniores e nello scratch e corsa a punti tra gli under 23; vicecampione del mondo juniores nella corsa a punti), anche su strada ha ottenuti ottimi piazzamenti anche in gare italiane (secondo in una tappa del Giro della Valle d'Aosta 2008). Spiccano però la medaglia di bronzo ottenuta a Stoccarda nel 2007 e il decimo posto nel Fiandre Espoirs nel 2008. Professionista da quest'anno con la Saxo Bank, nello scorso mese di settembre è stato vittima di un grave incidente stradale che ne ha addirittura messo in pericolo la propria vita. Le sue condizioni sono in miglioramento e se riuscirà a riprendersi, cosa che nel ciclismo si è verificata in più di un'occasione, potrà ancora provare a dire la sua.


Daniel Martin (Garmin-Slipstream – 20/8/1986)
È una delle maggiori speranze del ciclismo irlandese. Passista-scalatore, fino a fine 2005 ha corso con la cittadinanza britannica (è stato anche campione nazionale juniores nel 2004) prima di optare per l'Irlanda. Da dilettante si è messo particolarmente in luce al Giro della Valle d'Aosta nelle annate 2006 (una vittoria di tappa e secondo posto in classifica generale) e 2007 (altra vittoria di tappa e quinto posto finale) oltre ad altre buone prestazioni (sesto al Bastianelli 2006, terzo a Felino nel 2007 e quarto nella Ronde de l'Isard nello stesso anno). Passato professionista nella Garmin, ha finora nel palmares il titolo nazionale in linea e la Route du Sud, entrambe vinte nel 2008, ma anche notevoli piazzamenti come il terzo posto al Giro del Mediterraneo, il secondo alla Vuelta Catalunya e l'ottavo al Giro di Lombardia, ottenuti in questa stagione, che possono far ben sperare per le gare a tappe. Tra le giovani proposte irlandesi da segnalare anche Sam Bennet (classe 1990), passista veloce che nel 2008 si è laureato campione europeo nella corsa a punti juniores.


(a cura di Vivian Ghianni)



2 - Continua

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