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Cancellara, un overcraft - Sul bagnato Fabian straccia tutti | Cicloweb

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Cancellara, un overcraft - Sul bagnato Fabian straccia tutti

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Pioggia quest'oggi in quel di Valencia ma se temevate ritardi da parte del "Rapido di Berna" vi siete sbagliati di grosso, perché nonostante le mille insidie di un tracciato tortuoso specie nella seconda parte, Fabian Cancellara ha ancora una volta spaccato il secondo ed ha così mantenuto fede ad un pronostico che alla vigilia si presentava assai scontato.
Tappa e ritrono in maglia oro per lo svizzero lungo i 30 chilometri di un tracciato pianeggiante, che ha avuto partenza ed arrivo sul circuito che nelle ultime annate ha visto come teatro il mondiale di Formula 1. Considerando anche il successo ottenuto ad Assen nel prologo bisogna cominciare davvero a pensare che il bernese su certi tracciati sia realmente in grado di andar via come una moto, eppure c'è stato anche il tempo per vivere un po' di suspance in occasione del primo intermedio, posto in prossimità di una curva a gomito dopo 11 chilometri: Cancellara è transitato infatti in ritardo di 4" da David Millar e di ulteriori 4" (fanno 8 quindi) da un Daniele Bennati partito a palla di cannone ma che poi, oltre alla prevedibile rimonta dello svizzero ha dovuto fare i conti anche con il suo proverbiale appuntamento con la sfiga.
Vista quindi in pericolo la maglia oro, il campione nazionale svizzero in linea (fa un po' effetto dirlo, ma quest'anno è andata proprio così) ha deciso di forzare il ritmo alla sua maniera, chiudendo definitivamente la partita. Miglior intertempo al secondo rilevamento ed infine miglior tempo assoluto sul traguardo, con il tempo di 36'41", vale a dire 32" meglio di un Millar che a lungo ha dato l'impressione di poterla anche vincere questa crono, grazie ad un finale decisamente rapido ed in cui ha preso anche qualche rischio in più di altri, e riprendere quindi feeling con un successo interrotto due anni fa col titolo nazionale a cronometro (in un grande giro invece il successo manca al britannico proprio dalla Vuelta 2006, quando riuscì a battere per questione di centesimi proprio Cancellara a Cuenca).
Secondo posto quindi per l'atleta Garmin (col team che piazza anche in settima posizione a 50" un redivivo Danielson), terzo invece per il campione del mondo di specialità Bert Grabsch a 36", seguito da un pressoché sorprendente David Herrero che se solo avesse più costanza si toglierebbe sicuramente molte soddisfazioni in più. Grazie a lui comunque la Xacobeo raccoglie un buon 4° posto di tappa a 40", si trova con lo stesso Herrero al terzo posto della generale e si pone in una situazione senz'altro interessante in vista delle prime tappe di montagna, dato che il capitano Mosquera ha prevedibilmente accusato un po' di svantaggio dai propri rivali quest'oggi (54esimo a 2'19" da Cancellara) ma ora si ritrova anche con due compagni senza dubbio validi ben collocati nella generale, se è vero che anche Gustavo César Veloso è 11esimo nella generale a 1'20". Situazione da seguire quindi con attenzione soprattutto nell'eventualità di azioni da lontano.
Completando il discorso di giornata relativo alle buone prestazioni delle seconde linee con il quinto posto (a 46") di Kiryienka, l'ottavo (a 53") di un sempre più convincente Riblon ed il nono (a 59") di Lars Boom, si apre lo scenario sulla seconda lotta andata di scena oggi, ossia quella che coinvolgeva gli uomini di classifica, chiamati al primo vero test di questa Vuelta. Giunti alla conclusione della frazione si può dire che chi oggi se la ride un po' di più rispetto a tutti gli altri è Samuel Sánchez, che come si è spesso detto in questa stagione ha deciso di puntare forte sulla principale gara a tappe spagnola e che stando alla prestazione odierna, ha fornito una prima importante indicazione. Per il capitano dell'Euskaltel sesta posizione sul traguardo a 47" ma soprattutto una buona manciata di secondi guadagnata nei confronti di tutti i diretti rivali per il successo: 15" su un Cadel Evans autore di una prova discreta ma non eccelsa per i suoi standard (10° a 1'02" da Cancellara); 18" su Valverde, autore di una prestazione in linea con quella dell'australiano della Silence (13° a 1'05"); 25" su un Vinokourov partito bene (stesso tempo di Millar al primo intertempo) ma poi sensibilmente calato nella seconda parte, fino a chiudere 15° a 1'12", col compagno di squadra Zubeldia poco più indietro (1'18" per l'ex Euskaltel); 46" su un Robert Gesink che si è difeso dignitosamente (28° a 1'33"); 56" su un Ivan Basso che è riuscito a limitare quindi il distacco entro il minuto dai rivali più accreditati ma da cui ci si aspettava una prova più convincente, al di là delle insidie atmosferiche di giornata. Per il varesino 34esima posizione sul traguardo con un distacco da Cancellara di 1'43" e la necessità quindi, nonostante il distacco non preoccupante (Evans, il primo dei favoriti nella classifica generale, è distante 40") di non perdere ulteriore terreno sulle prime montagne che da domani cominceranno ad infiammare ulteriormente questa Vuelta.
Perdono terreno i fratelli Schleck (Andy ha accusato 2'02" sul traguardo, Frank 2'22") mentre Damiano Cunego è stato protagonista di sicuro non disastrosa ma neppure eccelsa e che può essere spiegata magari con la volontà del veronese di non spendersi troppo in vista di qualche test da effettuare in salita nelle prossime tappe mentre tra coloro che aspirerebbero ad una top-ten finale ha sicuramente perso più del previsto Valjavec, 96esimo a 3'15". Abbiamo detto in apertura dell'ottima partenza di un Bennati deciso ad onorare al meglio la frazione in virtù delle migliori doti contro il tempo rispetto a Greipel (che ha prevedibilmente perso la leadership) e dopo la prima decina di chilometri l'aretino ha anche fatto sognare la prospettiva di giocarsi la maglia oro con Cancellara, salvo poi vedersi prevedibilmente superato ed arrendersi anche di fronte ad una foratura a circa 2 chilometri dal traguardo. Ciò non ha comunque impedito a Bennati, apparso in crescita nelle ultime frazioni, di essere il miglior italiano sulla linea d'arrivo con la 16esima posizione a 1'12" da "Spartacus" (ma stesso tempo di Vinokourov, tanto per intenderci), che fa sicuramente risaltare l'attitudine del corridore toscano alle cronometro di non eccessiva lunghezza (del resto fu settimo al Giro lo scorso anno nella crono conclusiva di Milano). La sfortuna gli ha quindi tolto una possibile top-ten, come pure a Tom Boonen, anche lui invischiato in un'ipotetica lotta per la maglia e che nonostante una caduta ha concluso 11esimo a 1'03", facendo peggio di appena un secondo rispetto a Cadel Evans ma dando una bella dimostrazione di spirito battagliero.
Sia Boonen (2° a 51" ora da Cancellara nella generale) che Bennati (4° a 1'03") domani abbandoneranno le zone alte di una generale, che in questo momento vede in posizione privilegiata Cadel Evans (6° a 1'12" dallo svizzero), che alla vigilia del tappone dell'Alto de Aitana vede un vantaggio molto risicato nei confronti di Valverde e Sánchez (rispettivamente a 2" e 8" dall'australiano) ed un po' più consistente su tutti gli altri, vale a dire Vinokourov (a 36"), Basso (come detto prima a 40"), Gesink (a 45") e Mosquera (a 1'40"). Che la vera battaglia abbia inizio!

Vivian Ghianni

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