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Vincendo Nibali... - ...ci fa ben sperare per il Tour

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Se per anni il Giro dell'Appennino è stata un'ottima corsa di avvicinamento al Giro d'Italia con molto dei favoriti al via adesso, con questa nuova collocazione nel calendario, è diventato un gustoso antipasto di Campionati Italiani e Tour de France. Tra i 134 corridori al via il più attesso era senz'altro Vincenzo Nibali, reduce da un buon Delfinato (ha chiuso in settima posizione) e uno dei pochi italiani con ambizioni di classifica a presentarsi al via della Grande Boucle: il corridore siciliano della Liquigas non ha deluso andando a prendersi il primo successo stagione al termine di una splendida cavalcata solitaria di circa 43 km. Ad impressionare e a farci ben sperare per il Tour non è solo la vittoria in se ma anche, e soprattutto, il modo con cui questa è arrivata: a Vincezo il coraggio di attaccare non è mai mancato ma le sue azione erano spesso sconclusionate e poco efficaci, oggi, invece, dopo l'attacco è riuscito a gestirsi bene senza mai accusare momenti di crisi segno di una buona maturità e, ovviamente, di una condizione praticamente ottimale.
Le prime fasi di corse sono state animate prima dalla fuga di Borisov e Celli poi, subito prima della salita regina della corsa, il Passo della Bocchetta, da quella di Biondo, Colli e Solari ma è proprio sulle prime rampe impegnative che si accende la lotta tra i big per il successo finale: la CSF Group-Navigare prova un forcing per Pozzovivo ma nel tratto più duro, dove le pendenze superano spesso il 10%, è proprio Vincenzo Nibali ad attaccare ed a salutare la compagnia. Alle sue spalle rimangono i nove ad inseguire: Giunti e Muto (Miche), Savini e Pozzovivo (CSF), Marzano (Lampre), Bertagnolli (Diquigiovanni), Capecchi (Fuji), Caruso (Flaminia) e Rizzi (Utensilnord, poi staccatosi). Sulla vetta Nibali transita con ben 50" di vantaggio sul gruppo sfilacciato ed in discesa, sfruttando le sue doti e lo scarso accordo tra gli inseguitori, vola fino a circa 1'40" di vantaggio: con un margine simile sulle ultime due salite di giornata (Passo della Castagnola e Passo dei Giovi) si tratta solo di gestirsi bene ed amministare il margine mentre tra gli inseguitori. Anche gli ultimi 10 km con in vento contrario non sono stati un grosso ostacolo così Vincenzo si è presentato sull'arrivo tutto solo potendosi godere al massimo la vittoria; alle sue spalle la volata per il podio ha visto prevalere Bertagnolli, con Marzano terzo e la coppia Miche Muto-Giunti fuori dal podio.
Il prossimo appuntamente adesso saranno i Campionati Italiani, domenica a Imola, ed i protagonisti di oggi saranno sicuramente da tenere d'occhio anche sul circuito dei "Tre Monti". Un'ultima curiosità viene ancora dal vincitore Vincenzo Nibali: il suo tempo di scalata del Passo della Bocchetta è stato di 22' netti ad appena 6" dal record di Simoni e Sabaliauskas targato 2003 quando poi il trentino vinse il Giro d'Italia; con un Nibali in questo stato di forma al Tour potremmo davvero divertirci.

Le dichiarazioni dei protagonisti

Vincenzo Nibali (Liquigas): «Quando ho attaccato avevo un po' di paura perché mancava ancora tanto all'arrivo ma ho cercato di gestirmi bene e di sfruttare le mie doti in discesa e sul passo. Il lavoro sta dando i suoi frutti, quest'anno con Basso ho imparato molto ed anche essere al Delfinato contro molti dei favoriti del Tour mi è stato molto utile. Adesso andrò in Francia per giocarmi le mie carte, sto molto bene e con il livello altissimo che c'è penso che sarebbe già un grandissimo risultato entrare tra i primi 10. Poi questa vittoria su un percorso così duro fa anche bene al morale perché finalmente mi sono sbloccato».

Leonardo Bertagnolli (Diquigiovanni-Androni): «Sono riuscito a stare con i migliori ma sulla Bocchetta ho fatto l'errore di non aver neanche provato ad andare dietro a Nibali, nonostante lui andasse davvero molto forte. Adesso mi concentro per gli Italiani, il percorso sembra molto adatto alle mie caratteristiche quindi spero di fare bene».

Marco Marzano (Lampre-NGC): «Sono uscito bene dal Delfinato dove ho corso molto bene riuscendo a volte a stare insieme a corridori fortissimi in salita, peccato per una giornata di crisi sennò mi sarei potuto piazzare anche a ridosso dei primi 10. Oggi Nibali era superiore a tutti, noi poi in discesa non ci siamo organizzati perché nessuno voleva tirare e anche noi abbiamo cercato di fare rientrare Mori per fare la volata con lui. Nel finale c'era un bel vento contrario quindi siamo rimasti tutti assieme e la volata è andata bene, sono soddisfatto».

Sebastiano Cipriani

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