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Mark Twice, altro acuto - Cavendish raddoppia il bottino

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Quando nel corso del pomeriggio dalle strade olandesi è giunta notizia del successo di André Greipel, che andava ad aggiudicarsi la prima frazione in linea della breve gara a tappe Ster Elektrotoer, il pomeriggio svizzero altro non stava proponendo se non la coraggiosa cavalcata di Reto Hollenstein, portacolori della Voralberg partito nella prima fase di gara fino a raggiungere poco più di 8 minuti di vantaggio, sufficienti a regalargli il sogno della leadership virtuale oltre a quello della conquista della tappa. Nel momento in cui però ci si è resi conto che il successo olandese di Greipel aveva portato a quota 39 i successi stagionali del Team Columbia, la domanda è sorta spontanea: poteva il team americano, nell'ultima occasione occasione utile per le ruote veloci, farsi sfuggire l'opportunità di realizzare il quarantello con un Mark Cavendish alla caccia del bis e della tredicesima esultanza stagionale?
La risposta appare fin troppo scontata, con buona pace di Oscarito Freire, costretto ad accontentarsi del terzo podio (3° a Davos, 2° a Lumino) dopo essersi sobbarcato principalmente con la Cervélo l'onere dell'inseguimento. Non deve essere il massimo per il tricampeon vedersi l'arrembante "Cannonball" continuare a schizzare imperterrito negli ultimi metri di gara, senza possibilità alcuna di essere rimontato e qualche dichiarazione un po' indispettita dei giorni scorsi ne è la prova.
Col solo Hollenstein in avanscoperta e con un circuito finale di 28 chilometri, reso nervoso dai passaggi sul Zurziberg prima di ripiombare sul traguardo di Bad Zurzach, non era difficile pensare ad un gruppo che difficilmente si sarebbe fatto sfuggire l'opportunità di uno sprint a ranghi compatti, ed allora ecco che a movimentare nuovamente la situazione in attesa dell'epilogo pensavano come nei giorni scorsi gli sprint intermedi: prima era Tony Martin, leader ben saldo della classifica dei Gpm, a rosicchiare un secondo a Valjavec (54" il nuovo ritardo nella generale), poi era Fabian Cancellara ad ordinare ai suoi di alzare notevolmente il ritmo per farsi pilotare al meglio nello sprint e a conquistare prima 2" al traguardo di Endingen al km 156 e poi 3" a Siglistorf al km 166 (-12 all'arrivo), in entrambi i casi suddividendo equamente la posta con Gasparotto, leader dei traguardi volanti, che si è accontentato di ciò che restava senza attirarsi così le ire del bernese mettendogli la ruota davanti.
L'avventura di Hollenstein si era conclusa intanto a 18 km dal traguardo e, oltre agli sprint di Cancellara, la Saxo Bank ha calamitato l'attenzione in questa fase grazie al problema meccanico di Frank Schleck, rientrato nella coda del gruppo dopo un inseguimento durato circa 5 chilometri.
Dicevamo che quella odierna rappresentava l'ultima occasione per assistere ad una volata di gruppo ed era facile immaginare come chi fosse ancora a secco di successi sarebbe stato pronto a tentarle tutte pur di pilotare al meglio il proprio sprinter nel finale. Così alla Rabobank di Freire e alla Cervélo di Hushovd (ed in seconda battuta Haussler, sacrificato però a vantaggio del norvegese), negli ultimi dieci chilometri si sostituivano, con la Columbia sempre ben vigile nelle posizioni di testa, decisamente le maglie biancoazzurre della Milram, che orchestrava il treno per Ciolek (con un Gerdemann abbastanza attivo) fino ai -6. La velocità elevatissima costantemente sui sessanta orari si mescolava all'incertezza del momento, con l'assenza di una squadra in grado di prendere in maniera vera e propria le redini della situazione: ai meno 5 facevano capolino uomini Liquigas per Bennati (col giovane Oss a dare belle trenate) e della Euskaltel per Koldo Fernández, seguiti poco dopo dai Lotto per Roelandts e dai Quick Step per Weylandt, mentre anche Pozzato e Ballan si facevano notare nelle posizioni buone.
Negli ultimi due chilometri era un infaticabile Martin a mettersi in testa al gruppo, alternato ancora con i Cervélo. Superato l'ultimo chilometro, è stato George Hincapie a prendere la testa, con Hushovd ben posizionato alla sua ruota e Cavendish poco più indietro. Partito ai cinquecento metri e con Bennati che ai trecento metri si rialzava, accortosi di non avere ancora la gamba dei giorni migliori, l'esperto statunitense ha svolto alla perfezione il suo compito, spostandosi in prossimità dei 150 metri. A quel punto Hushovd ha lanciato la sua volata, ma la sua azione è stata troppo legnosa, in virtù di un rapporto forse eccessivamente duro, lasciando così gioco facile a Cavendish, schizzato alla sua maniera verso il secondo successo personale in questo suo primo Giro di Svizzera. Hushovd nel frattempo era superato anche da Freire e da un Francesco Gavazzi che col tempo sta dimostrando di meritare sempre più considerazione, mostrando uno spunto veloce in grado di renderlo in futuro un potenziale protagonista delle corse in linea. Roelandts e Breschel si classificavano al quinto e sesto posto mentre Ciolek, fin qui protagonista di un'annata tutt'altro che memorabile, non andava oltre l'ottavo.
In classifica Valjavec ancora leader ma con soli 9 secondi ora su un Cancellara che, alla luce di quanto visto ieri, non dovrebbe soffrire più di tanto sull'arrivo di Vallorbe/Juraparc in programma domani, ragion per cui potrebbe essere l'arrivo di Crans Montana di sabato a dire se il "Rapido di Berna" potrà concretamente ambire al successo finale sfruttando la cronometro conclusiva sulle strade di casa.

Vivian Ghianni

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