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Lance, futuro alle spalle - Cancellara salvo per 22 centesimi | Cicloweb

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Lance, futuro alle spalle - Cancellara salvo per 22 centesimi

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Aveva aspettato 4 anni per indossare nuovamente una maglia gialla al Tour de France, e il sogno (per alcuni: la follia) di rivestire il simbolo del primato alla Grande Boucle sembrava proprio sul punto di realizzarsi. Ma oltre ai 4 anni, Lance Armstrong ha aspettato oggi 22 centesimi di troppo. 22 centesimi di secondo, che separano ora l'americano da un sontuoso Fabian Cancellara, che nella cronosquadre di Montpellier ha difeso con le unghie e coi denti il suo primo posto in classifica.
Nella Saxo Bank praticamente da solo l'elvetico ha tenuto in piedi la baracca, tirando come un forsennato e limitando al massimo i danni da un'Astana che invece rullava scatenata sull'accidentatissimo percorso della cronosquadre. Alla fine i secondi tra i due team, tra l'Astana vincitrice della prova e la Saxo terza (tra le due, la Garmin, a 18" dai vincitori), sono stati 40.
40", guarda tu il caso, proprio esattamente quanto il distacco che Armstrong pativa nella generale da Cancellara alla vigilia. Un ex-aequo che ha prodotto momenti di altissima tensione e partecipazione emotiva, nell'attesa che i cronometristi dirimessero la questione dell'anno: a chi va la maglia gialla?
Si è dovuto ricorrere al conteggio dei centesimi di distacco nella cronometro d'apertura a Monaco: e Fabian ha avuto la meglio, per 22 centesimi, appunto. Un'inezia, se si pensa a quello che avrebbe significato il ritorno di Armstrong in vetta al Tour: al di là di tutte le considerazioni umane e letterarie (e ce n'è sono una caterva), ci saremmo trovati di fronte a un rebus inestricabile, con Contador (favorito per la vittoria finale e compagno di squadra di Lance) impossibilitato ad attaccare sui Pirenei il suo coéquipier in giallo.
Invece aver fallito l'attacco a quel simbolo, mette il texano in una condizione più scomoda, perché Contador (che è terzo a 19" da Cancellara e Lance) avrà maggiore libertà per fare la sua corsa. E presumibilmente vincerla, visto che i principali rivali di classifica sono tutti rotolati lontani dalle posizioni d'avanguardia: nella generale ora Schleck è 20esimo a 1'41", Sastre 29esimo a 2'44", Evans 35esimo a 2'59", Menchov 72esimo a 3'52".
Una situazione che ci fa pensare che se non ci fosse la presenza di Armstrong a disseminare di dubbi il percorso, staremmo già da ora preparando i titoli per festeggiare il successo finale di un Contador che ha vantaggi netti su tutti i rivali di classifica (a parte i suoi compagni) e che avrà dalla sua le montagne per scavare ulteriori fossati. I distacchi già pesanti dopo appena quattro giorni di gara rilanciano le polemiche sull'utilità di una cronosquadre così lunga nell'economia della corsa: per dire, perché Evans deve pagare tanto il fatto che un suo compagno (nella fattispecie Van den Broeck) cada all'inizio della prova? Perché Menchov deve scontare sulla sua pelle la pochezza di alcuni suoi compagni contro il tempo? Lo scopriremo solo vivendo.
Così come scopriremo quanta strada farà Vincenzo Nibali, che vive una situazione di semisubalternità in Liquigas (il capitano è Kreuziger), ma che beneficia della buona prestazione della squadra, oggi quarta a 58" dall'Astana: il siciliano, a 1'36" da Cancellara, non potrà certo nascondersi o fare corsa di retroguardia, ma dovrà prendersi le dovute responsabilità (certo, in linea con le tattiche di squadra).
Domani, dopo due giorni ricchi di pathos, sarebbe troppa grazia sperare di assistere ad altri colpi di scena, ma comunque non si sa mai. La Cap d'Agde-Perpignan si offre comunque ai velocisti, categoria il cui principe (Cavendish) oggi è andato con la sua Columbia un po' al di sotto delle attese (quinto posto): evidentemente le fatiche di ieri hanno lasciato un segno non del tutto irrilevante.

Marco Grassi

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