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What a wonderful Barloworld - Il diario della squadra britannica

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Seguire tutto un Giro d'Italia insieme ad una squadra non ci era mai successo. Toccherà alla Barloworld di Claudio Corti, diretta in ammiraglia da Alberto Volpi e Valerio Tebaldi, raccontarci le tre settimane Rosa. Soler per la classifica generale ed Hunter per gli sprint saranno gli uomini di punta, ma Augustyn e Froome per la maglia bianca e Cárdenas per la maglia verde promettono battaglia. Con la collaborazione dell'addetto stampa Claudio Masnata leggeremo - giorno per giorno - le loro speranze e sensazioni.

Indice puntate:
8 maggio - La vigilia - ds Valerio Tebaldi: Versione Chievo Verona
9 maggio - 1a tappa - Francesco Bellotti: Il 6° senso delle donne
10 maggio - 2a tappa - Paolo Longo Borghini: Sindrome da 12
11 maggio - 3a tappa - Diego Caccia: Domani do di schiena
12 maggio - 4a tappa - Mauricio Soler: Maledetto falsopiano!
13 maggio - 5a tappa - Chris Froome: Giro contro il tempo
14 maggio - 6a tappa - Giampaolo Cheula: Coppia di fatto
15 maggio - 7a tappa - Robert Hunter: Rivincita a Milano
16 maggio - 8a tappa - Chris Froome: La mia Africa
17 maggio - 9a tappa - mass. Mario Pafundi: Domani (non) riposo
18 maggio - Riposo #1 - John-Lee Augustyn: Occhio a Menchov
19 maggio - 10a tappa - Félix Cárdenas: Félixel Gato
20 maggio - 11a tappa - mecc. Alessandro Gaia: La mia vita... gaia!
21 maggio - 12a tappa - John-Lee Augustyn: Crono GP
22 maggio - 13a tappa - Francesco Bellotti: Amarone party
23 maggio - 14a tappa - mecc. Tiziano Risi: Auguri Cheula!
24 maggio - 15a tappa - Diego Caccia: Menchov, una ventola
25 maggio - 16a tappa - ds Alberto Volpi: Largo ai giovani!
27 maggio - 17a tappa - aut. Gianni Cedroni: Il mio 10° Giro
28 maggio - 18a tappa - Paolo Longo Borghini: Vesuvio giudice finale
29 maggio - 19a tappa - dott. Massimiliano Mantovani: La cura
30 maggio - 20a tappa - Félix Cárdenas: Aria muy Felix
31 maggio - 21a tappa - tm Claudio Corti: Bravi ed acCorti


Sabato 31 maggio - 21a tappa - Corti: Bravi ed acCorti
Siamo arrivati anche quest'anno alla fine di questo Giro ed é inevitabilmente tempo di bilanci. Allora, nelle tre settimane la squadra é stata brava. Si é fatta notare parecchio, é entrata quasi sempre nelle fughe, dando in tal modo visibilità agli sponsor ed ha ottenuto diversi piazzamenti. La vittoria non é arrivata ma non é importante tanto quanto una buona prestazione globale.
Certo, la sfortuna non ci ha risparmiati e ci ha tolto Soler, che in un Giro come questo, con poche montagne ma adatte alle sue caratteristiche, poteva dire la sua in qualche arrivo in salita. Già a San Martino di Castrozza aveva provato a vincere, due scatti fulminanti cui avevano resistito in pochissimi. Quando é stato ripreso proprio sul rettilineo finale la sua delusione non é stata poca. Purtroppo Mauricio é alla sua terza grande corsa a tappe che corre in modo sfortunato, diciamo, dopo i successi meritati ed un po' inaspettati del Tour 2007. Speriamo possa rifarsi in futuro.
Un altro uomo proveniente dalla Colombia, Càrdenas, ci ha regalato un bel secondo posto dopo tre fughe consecutive. Anche il nostro velocista di punta, Hunter, ha colto una piazza d'onore ed ha corso bene, come del resto tutta la squadra. I tanti piazzamenti ne sono testimoni. Magari avessimo vinto una tappa non sarebbe stato affatto male ma é andata così e siamo contenti per come abbiamo corso.
Nel complesso é stato un bel Giro, incerto fino all'ultimo ma che forse é stato deciso troppo presto, con la vittoria dell'ottimo Menchov nella cronometro delle Cinque Terre. Di lì in avanti il russo ha solo dovuto controllare Di Luca, anch'egli molto bravo, e ne é stato capacissimo, concedendogli pochissimo terreno ed usando anche molta astuzia. La vittoria di Menchov é quindi strameritata e la prova della nostra squadra é stata davvero buona, con tanti giovani interessanti che hanno potuto imparare a conoscersi e corridori esperti che hanno provato la zampata vincente, sfuggita a volte solo per un soffio. Ma ci riproveremo l'anno prossimo! (Claudio Corti, team manager)


Sabato 30 maggio - 20a tappa - Cárdenas: Aria muy Felix
"Piripiripi-pipipi-pipipi-pipi... Segreteria telefonica... State per essere collegati con la camera del Signor Cárdenas... Siete in attesa di essere accettati dal Signor Cárdenas..."
Buonasera a tutti! Scusate ma mentre terminavo di parlare con mia moglie in Colombia qui è partita la segreteria telefonica della squadra.
Come vedete siamo agli sgoccioli della corsa e la stanchezza di tutti viene combattuta con l'allegria che c'è sempre tra noi. Oggi terzo giorno di fila in fuga per me. Poco importa se non è arrivata in fondo, quel che mi premeva era far vedere chi sono, ossia un combattente che non molla mai. Ce l'ho fatta a mettermi in luce, ieri ho sfiorato il successo e sono molto felice.
Vero, nella seconda settimana di corsa ho patito un po' ed è normale per un corridore come me andare più piano in quella settimana. Ma io sono un corridore dal grande fondo e dalla voglia di fare inesauribile, nell'ultima settimana di corsa questo s'è visto bene, tre tappe e tre fughe da lontano! Molto soddisfacente e molto stancante, devo ammetterlo, ma da domani le fatiche del Giro saranno finalmente terminate!
Siamo a Roma adesso, una città splendida, che stiamo per andare a visitare. Il clima in squadra è ottimo, come avete potuto ascoltare poco fa, e siamo tutti molto allegri. Stasera faremo un giro per le vie della vostra bellissima capitale, anzi stiamo proprio per uscire. Saremo in dieci, c'è tutta la squadra in libera uscita.
Se abbiamo già fatto un brindisi? No, scherziamo! Quello si farà domani... (Félix Cárdenas)


Venerdì 29 maggio - 19a tappa - Mantovani: La cura
Buonasera a tutti, sono Massimiliano Mantovani, medico sociale del team. Sono nel ciclismo da circa dieci anni e mi occupo della buona salute dei corridori. Un check-up completo al mattino, prima della tappa, della durata di un'oretta, per stabilire che ognuno stia bene o somministrare farmaci laddove si riscontrino problemi fisici. Finita la tappa un altro check-up, per valutare la condizione di ogni singolo atleta e non lasciare nulla al caso (per esempi, se c'è stata qualche caduta bisogna subito provvedere). Quest'anno, come spesso accade, abbiamo avuto problemi con le cadute ed anche con la tendinite di Soler. In una corsa a tappe una tendinite è difficile da curare, così Mauricio, dopo alcune giornate in cui abbiamo cercato di recuperarlo, ha dovuto abbandonare la corsa. Spesso si criticano i ciclisti perchè si ritirano per una broncopolmonite, malattia che ai più pare banale. Beh non lo è. In una corsa a tappe un atleta che ha alle spalle duemila chilometri è molto debole fisicamente, si può ammalare facilmente e ritirarsi anche per una semplice broncopolmonite. Questo succede per la maggior parte dopo la seconda settimana di corsa.
Nella mia carriera ho lavorato in Barloworld ed alla Vini Caldirola. Ho visto tanti atleti passare sotto i miei occhi ma quelli che mi hanno impressionato maggiormente sono stati Soler, Bontempi e anche Hunter, quest'ultimo soprattutto per l'enorme capacità di recupero che possiede. (Massimiliano Mantovani, medico sociale)


Giovedì 28 maggio - 18a tappa - Longo Borghini: Vesuvio giudice finale
Buonasera a tutti! Avete visto oggi che corsa con Cárdenas? Il suo secondo posto e la fuga di ieri dimostrano che Felix è in grande forma in quest'ultima parte di Giro. Oggi, appunto, ha azzecato la fuga giusta, dopo altri nostri tentativi. La sua azione è giunta fino in fondo, peccato per l'ennesimo piazzamento, ma va bene così. Si poteva fare meglio... Finchè arriviamo secondi si può sempre far meglio!
Dopo la fuga in gruppo ci siamo relativamente rilassati. Io ho lavorato stando al fianco di Hunter, nel caso avessimo ripreso la testa della corsa e disputato la volata. Non è stato così ma la fatica s'è sentita ugulamente, anche perchè ci si riposa solo dopo la linea d'arrivo. Oggi sono stato anche ospite al Processo alla tappa. Una fatica anche quella, se vogliamo, ma è sempre bello stare al fianco di ex ciclisti come Paolo Bettini e tanti altri esperti.
Domani fuoco e fiamme su questo Vesuvio ultimo banco di prova per stabilire una classifica definitiva, o quasi. Prima ci faranno attraversare le strette strade della Costiera Amalfitana, credo che sia tutto un su e giù, quindi la salita finale. Là non ci sarà spazio per le fughe, anche se all'inizio qualcuno scapperà. Dopo però saranno i big a giocarsela, Menchov, Di Luca, Basso. Staremo a vedere, intanto vado a riposare su in camera. La stanchezza inizia a farsi sentire, dopo quasi tre settimane di corsa. Ancora tre tappe e sarà finita. Meno male, perchè stasera, vi assicuro, sono veramente scoppiato. Vedo tutto nero e desidero solo andare a letto. (Paolo Longo Borghini)


Mercoledì 27 maggio - 17a tappa - Cedroni: Il mio 10° Giro
Buonasera a tutti! Sono Gianni Cedroni, ho 53 anni, quasi 54, sono originario di Lariano e faccio l'autista della Barloworld qui al Giro.
In passato ho corso, la mia famiglia è composta da corridori. Mio padre, mio cugino ed io abbiamo tutti corso. Ora ho la fortuna di lavorare qui al Giro, è stancante ma è quasi finito. Questo sarà il decimo Giro d'Italia che porto a termine.
Il mio compito sembra di poco conto ma non è così. La mattina ci si alza sul presto, si pulisce il pullman e si preparano i sacchetti per il rifornimento. Poi si va all'arrivo e di lì in hotel, dove preparo le docce e massaggio i ragazzi. Quest'anno le mie mani curano i muscoli di Froome, uno dei nostri giovani più promettenti.
Oggi i ragazzi sono arrivati sul Blockhaus ma io non so quasi nulla. Infatti durante la gara noi autisti dobbiamo preparare il pullman per l'arrivo dei ragazzi, altro che riposo. Magari una pennichella dopo il panino, nel pomeriggio, ma per il resto si lavora. Oggi al lavoro ordinario s'è aggiunto un trasferimento di 70 chilometri, in più pensate che mangiamo in un posto e dormiamo in un altro...
Sulla tappa di oggi non so dirvi nulla, io sono, per così dire, l'ultima ruota del carro, non sono certo la persona adatta a esprimere giudizi tecnici. Io devo solo accogliere i ragazzi all'arrivo, dar loro le bevande, i panini e guidare verso l'albergo.
In questo Giro non so chi vincerà, da buon italiano tifo Di Luca ma dopo bisognerà vedere come sta messo quel signore lì, di testa e di gambe. Posso sapere come stanno i miei ragazzi, non gli altri. E domani potrebbe succedere di tutto, non saprei dirvi cosa, però posso assicurarvi che nella Parigi - Roubaix vinta con Magnus Backstedt, quando ero massaggiatore all'Alessio, ho trascorso il mio più bel giorno della mia carriera da massaggiatore. (Gianni Cedroni, autista)


Lunedì 25 maggio - 16a tappa - Volpi: Largo ai giovani!
Che tappa entusiasmante! Sia vissuta dalla bicicletta che dall'ammiraglia, come nel mio caso, è stata una tappa davvero emozionante, con un ottimo corridore come Sastre che ha domato il Monte Petrano onorando al meglio la vittoria allo scorso Tour de France. Con oggi penso che Menchov abbia capito che se vuole vincere il Giro dovrà stare attento alle mosse dei suoi due avversari principali, Di Luca e forse Sastre. Il russo però pare sapere che, a meno di clamorosi crolli, potrà vincere con facilità, anche perchè in salita va fortissimo e dalla sua ha ancora la crono di Roma. Certamente è breve ma è anche una delle sue specialità.
In casa nostra c'è ben poco da raccontare, dopo il ritiro di Soler oggi. Puntiamo a terminare bene questo Giro del Centenario ed a onorarlo fino in fondo. Guardiamo con ambizioni forti le tappe di Anagni e Benevento con Hunter, che ha tanta ma tanta grinta e soprattutto un'ottima gamba. Lo si è visto a Firenze, quando ha fatto quarto dietro a fior fiore di campioni. Speriamo tutti che si possa migliorare. Inoltre stiamo lavorando sui nostri giovani, come Augustyn e Froome.
Loro sono il nostro futuro, puntiamo molto sulle loro qualità. Naturalmente si cresce e si migliora non solo con le gambe ma soprattutto con la testa, perciò bisogna che loro per primi abbiano voglia di fare bene oggi e fare ancora meglio domani. Questi miglioramenti si ottengono solo con i sacrifici e - perchè no? - prendendo delle testate che aiutano a crescere. Per fare alcuni esempi, Froome è forse il ragazzo che sta crescendo meglio durante questo Giro, dal punto di vista della forma fisica, quindi ha tanta voglia di fare, ed è comprensibile. Non sempre però le gambe bastano, così può capitare di trovarsi sul San Luca con una gamba su e l'altra giù, perchè non si conosce la salita. Oppure fatti come oggi, quando ha sparato una cartuccia a vuoto, scattando sul Catria inutilmente, perchè era la penultima salita e da lì non sarebbe certo andato lontano. Già questi due esempi sono chiari per farvi capire come lavoriamo: prendiamo il corridore alla mattina, gli diamo la completa libertà di andare in fuga, perchè solo gestendo le proprie libertà si cresce nel modo giusto, quindi facciamo capire ai nostri ragazzi, specialmente quelli più giovani, gli errori che hanno commesso e spieghiamo loro come avrebbero dovuto agire. Se sbagli una volta sei umano, se perseveri sei diabolico!
Non siamo una squadra nè grande nè piccola, a livello di budget, perciò essere battuti da altri giovani (o meno giovani) dei top team ci sta, eccome. Si vede che quelle squadre hanno in rosa dei ragazzi più bravi, ma i nostri dovranno solo migliorarsi in questi anni.
Domani intanto ci sarà il giorno di riposo, il secondo prima della breve ma selettiva tappa del Blockhaus. Bisognerà lavorare più del solito, altro che riposo! Ma prima di tutto ci saranno i ragazzi a cui dare motivazioni e nuovi stimoli. Finire il Giro bene sarà per noi importantissimo ma dovremo anche fare bella figura al prossimo Giro del Lussemburgo. Il Tour quest'anno si salta. Peccato davvero, però sono due anni che siamo stati ospiti fissi e ne abbiamo tratto giovamento: nel 2007 con l'esplosione di Mauricio Soler, l'anno scorso Augustyn s'è rivelato un bel corridorino. Quest'anno si salta il turno ma state certi che avremo lo stesso un calendario bello fitto. Vi lascio con la speranza, anzi, la convinzione che Hunter possa affermarsi a Benevento.
Non sono mica l'unico a crederlo, sapete? (Alberto Volpi, direttore sportivo)


Domenica 24 maggio - 15a tappa - Caccia: Menchov, una ventola
Ciao a tutti! Stasera sono proprio moribondo, dopo il caldo di oggi non mi sento granchè bene. La tappa è stata difficile, il grande caldo ci ha messi tutti in difficoltà. Quando è andata via la fuga l'andatura in gruppo è leggermente diminuita e forse è stato peggio perchè andavamo su con quel ritmo che non è nè troppo alto nè troppo basso. Poi la calura che veniva su dall'asfalto era micidiale, ve lo assicuro... Il peggio è stato quando la Liquigas si è messa in testa a tirare. Mamma mia, hanno fatto un'azione spettacolare. Voglio dire, hanno corso egregiamente e preparato a puntino lo scatto di Basso. Dietro ci siamo staccati ed in discesa abbiamo perso ulteriore terreno a causa di alcune cadute. Solo Longo Borghini è riuscito a contenere relativamente il distacco al traguardo, ma perchè è un gran discesista ed ha recuperato terreno. Quelli come me, che vanno uguale, cioè piuttosto piano, su ogni terreno, hanno tirato i remi in barca.
Anche oggi noi abbiamo provato ad andare in fuga ma niente da fare! La fuga per noi sarebbe importantissima perchè se hai un uomo davanti anche la squadra non lavora, nel gruppo. Non è che non ci proviamo, anzi! A me piace molto la veste di fuggitivo, sono uno che andrebbe via su ogni terreno, collaboro per quanto c'è da collaborare ma anche se c'è una salita in mezzo resto lì, a galla, senza staccarmi.
Purtroppo al Giro quando scatta uno da una parte ne partono altri due dall'altra e così via, finchè non si forma un drappello di fuggitivi. Ci proviamo ad ogni tappa, abbiamo pure gli uomini fuori classifica che, puntando solo al successo di giornata, non darebbero fastidio a quelle poche squadre veramente forti che si sono presentate al Giro. Discorso che fila se fatto alla mattina sul pullman, ma che viene meno se tutti gli altri preparano la tappa in questa maniera. Alla fine ci rimettiamo noi, che non siamo messi bene in classifica e non riusciamo mai a prendere la fuga buona. Domani vorremmo proprio mettere in fuga qualcuno di importante, così la squadra si riposa, tra l'altro. Però non sarà semplice perchè si correrà il tappone atteso da tutti, che se non deciderà le sorti del Giro ci andrà molto vicino. Vedo non bene, benissimo, Menchov. In questi giorni il russo gira come una ventola - forse a causa del caldo? - sarà dura staccarlo. Ora vado a lasciarmi morire sul letto della mia camera, il caldo di oggi si fa sentire ancora adesso! (Diego Caccia)


Sabato 23 maggio - 14a tappa - Risi: Auguri Cheula!
Buonasera a tutti, sono Tiziano Risi, ho 53 anni e faccio il meccanico per il Team Barloworld. Ma non sarete un po' stufi di sentire sempre le vicende ordinarie di noi meccanici? Vabbè, vi racconto la mia storia, che è questa.
Nella mia vita ho lavorato per grandi squadre come la Mapei, la Liquigas e la Quickstep, venendo a contatto con i vari Museuuw, Bettini, Di Luca. Prima di fare il meccanico, però, ho corso fino alla categoria dilettanti di seconda fascia. Ho gareggiato con gente come Visentin, Argentin e Saronni. Con quest'ultimo ho condiviso buona parte delle mie esperienze, essendo stato mio compagno sin da esordienti.
La mia giornata tipo prevede la sveglia alle 7, mezz'ora per fare colazione qundi un'ora e mezza per dare un'ultima sistemata alle biciclette. Dopo le sei ore di corsa si fa il trasferimento, che in genere dura un'ora. Arrivati in hotel mi aspettano due ore e mezza di lavoro, poi la cena, verso le 21, quindi si va a dormire, non prima di aver scambiato quattro chiacchiere con gli altri membri dello staff o di aver festeggiato, come stasera, un compleanno, quello di Giampaolo Cheula, che oggi ha fatto gli anni, è stato mandato in fuga ed alla fine gli avversari gli hanno fatto la festa...
Nella mia vita non ho mai trovato corridori particolarmente pignoli. Beh, se devo dire la verità qui al Giro la Barloworld ha portato dei ragazzi fantastici, mai un problema, a parte due che rompono un po' perchè hanno sempre la sella troppo alta, o troppo bassa... Sono sciocchezze però. Chi sono questi "precisini"? Longo Borghini e Caccia. (Tiziano Risi, meccanico)


Venerdì 22 maggio - 13a tappa - Bellotti: Amarone party
E anche stasera sono stanco! Ma mi pare giusto così, dopo tanti giorni di corsa. Va bene, la tappa di oggi era facile, ma alla fine si fatica, si viaggia, si attraversano paesini con strade larghe due metri, buche... Insomma la concentrazione è sempre altissima anche per chi, come me, non è un velocista. Oggi Hunter ha fatto quarto. Peccato, perchè era meglio se vinceva ma là davanti ci sono due, tre velocisti che, come avrete notato, sono una spanna sopra a tutti gli altri. A dir la verità, per me commentare un'arrivo in volata è come chiedere ad un pilota di Formula Uno come si corrono i 100 metri piani...
In queste tappe gli uomini che come me non disputano la volata stanno in coda per gran parte del tempo, magari chiacchierano con compagni di squadra e di allenamento, ricordano i bei tempi passati e pensano al futuro. Oggi abbiamo riso molto ricordando quella volta che al Giro del Piemonte avevo portato alcune bottiglie di Amarone della Valpolicella. Cinque o sei bottiglie da distribuire tra noi ed il personale nel dopo corsa, giusto per gustarsele a casa. Peccato che alla fine quelle bottiglie, invece di finire ai destinatari, sono andate bevute tutte... In corsa eravamo un po' così, potrete ben capire che quella non è stata la nostra gara perfetta... Allora da quel giorno è nato l'Amarone party, un'esperienza forse da ripetere ma certamente non in corsa!
Domani la tappa arriva a Bologna, sul San Luca, e potrebbe essere adatta anche a fughe. Purtroppo in questo Giro ci sono due o tre squadre forti che controllano e tanti uomini che vogliono andare in fuga. Però no possiamo andare in fuga tutti, così tentia mo di scappare dal gruppo ma è molto difficile. Vedremo se domani avremo il via libera, l'importante è fare la corsa stando sempre davanti per Soler. Mauricio è un tipo taciturno ma sta bene, sta migliorando. Speriamo possa mettere a segno un bel colpo in una di queste prossime tappe.
Il nome per domani? Naturalmente Di Luca. Lui è il più motivato a fare bene, ieri ha perso la maglia rosa e vorrà riprendersela di qui a breve. Inoltre su quest'arrivo ha vinto lo scorso anno il Giro dell'Emilia, insomma, sarà molto motivato. E ora tutti a letto, naturalmente senza Amarone. Invece a Giro finito un bell'Amarone party ci potrebbe anche stare... (Francesco Bellotti)


Giovedì 21 maggio - 12a tappa - Augustyn: Crono GP
Che giornata e che distacchi! Oggi Menchov ci ha dato una bella lezione, i 12 minuti che ho pagato personalmente non rispecchiano il reale andamento della mia gara ma tant'è. Sono partito con una bici normale, montando il 53 ed il 39 davanti, massimo rapporto dietro era invece il 23 e poi ho voluto le appendici, anche se non sono propriamente un cronoman. In salita, essendo un passista scalatore, mi sono difeso. Fino al Bracco è stato tutto tranquillo, poi sembravava di essere in una cronosquadre, oppure in Moto GP!
A parte che in salita stavo bene mentre nelle discese, che ho trovato insidiose, non ho voluto rischiare più di tanto. Beh, a parte questo, dopo il Bracco hanno iniziato a passarmi in molti. Prima è sfrecciato Boasson Hagen, un fulmine che non ho più rivisto tanto andava forte soprattutto in discesa. Quindi è passato Bertogliati ed ho pensato che un passista come lui potesse venirmi utile come riferimento nei tratti di falsopiano, ma anche lo svizzero me lo sono perso in discesa, verso Levanto...
Proprio a Levanto sopraggiuge Pietropolli. Eh ma allora è una persecuzione! Cerca di andarsene ma appena attacchiamo il Passo del Termine riesco a stargli davanti imponendo un passo importante. Ma finita la salita arriva un altro da dietro, un Cèrvelo, Deignan. Ci ha messo un po' ma alla fine mi ha superato ed ho concluso con Pietropolli, ancora lui! Mentre percorrevamo gli ultimi metri abbiamo parlato, uno scambio di battute rapido e dopo via a cambiarsi in macchina.
Oggi Menchov ha impressionato un po' tutti, io l'avevo già notato nelle tappe scorse, pedalava proprio bene! Chi mi delude è invece Lance, che dopo la discesa del Turchino condotta tutta quanta in testa pensavo che oggi facesse una prova decorosa, anche da podio di tappa. E invece mi sbagliavo, evidentemente. Bella crono, bei posti, anche se noi non abbiamo avuto proprio tempo per guardarci intorno... E domani si ricomincia, tutti per Hunter e speriamo che la fortuna ci assista! (John-Lee Augustyn)


Mercoledì 20 maggio - 11a tappa - Gaia: La mia vita... gaia!
Salve a tutti, sono Alessandro Gaia e da quest'anno faccio il meccanico alla Barloworld. Ho 24 anni, prima correvo in bici come mio fratello Michele, passato professionista quest'anno alla CSF Group-Navigare. I miei genitori hanno lasciato che seguissi le mie passioni fin da piccolo, non volevano che avessi rimorsi in sèguito. Ho corso sempre nella U.C. Bergamasca insieme a mio fratello ma dopo cinque anni da dilettante bisogna avere l'intelligenza di capire quali sono i propri limiti e le proprie doti. Se si comprende che non si può fare il ciclista pazienza, meglio essere consci delle proprie possibilità piuttosto che insistere. Forse se tutti i dilettanti pensassero così ci sarebbero anche meno problemi a livello di doping e di passaggi quanto meno strani.
Ho provato anch'io a passare tra i professionisti ma ho capito che non era il caso, così sono diventato meccanico. Anzi, andiamoci piano. Sto ancora imparando molto da chi è meccanico da dieci o vent'anni. L'anno scorso ho seguito da meccanico alcune gare della Barloworld e da quest'anno Claudio Corti mi ha dato il posto fisso. Il lavoro è quello che mi piace, perchè ruota intorno al ciclismo, e non potevo chiedere di meglio. Lavorare fuori casa per tre settimane può essere pesante per alcuni colleghi che hanno famiglia, ma io non ho nè fidanzata nè genitori lontani, quindi mi trovo benissimo. E lo stress del Giro non mi prende, perchè so che dopo queste tre settimane staccherò, magari dopo farò il Tour, com'è accaduto l'anno scorso, e ne sarò ben felice. Dopo aver smesso di correre avevo provato a lavorare in un centro commerciale ma non era un lavoro che faceva per me. Certi ragazzi svolgono lavori che magari ereditano dai padri ma lo fanno controvoglia. Io invece sono felicissimo del lavoro che sto imparando!
Il mio compito è quello di stare in corsa oppure di venire in hotel, dipende. Infatti un meccanico sta in ammiraglia e assiste i ragazzi, l'altro viene in albergo e prepara tutto il necessario, così quando arriva il pullman scarica le valigie e poi le bici. Quindi le pulisce e le olia, le bici, che devono essere pronte per la tappa del giorno dopo. Oggi non ero in ammiraglia, mi è toccato stare in hotel. Ho impiegato più tempo a preparare le bici per domani perchè sarà una cronometro.
Noi, come la maggior parte delle squadre, useremo le bici normali, ruote ad alto profilo e protesi, per poter spingere nei tratti di falsopiano, che ricordo essere parecchi. Infatti ho assistito al test dela crono da parte di Soler e Froome. Froome addirittura non doveva esserci ma a lui le crono piacciono ed in salita si difende, così quando ha saputo che andavamo a provare la crono del Giro è voluto venire ad ogni costo. Lui è un bravo ragazzo, potrebbe andar bene domani, anche se penso che pagherà un po' la distanza, 60 km di crono sono troppi per un 24enne.
Soler sarà come sempre in questo Giro il nostro uomo faro, e speriamo che non cada, all'inizio è stato molto sfortunato. Può fare bene perchè in salita ha dimostrato che ha un passo notevole. Il problema per lui saranno le discese. Problema, ma nemmeno tanto se è in giornata di grazia. Mauricio infatti alterna pessime prestazioni in discesa a performances ottime come ieri, dove se non fosse stato per il buco creato da Leipheimer credo che sarebbe arrivato con il gruppetto dei primi. Froome invece in discesa deve migliorare, e pure molto. Discesisti si nasce. Ho letto un articolo giorni fa dove si diceva che Ivan Basso aveva migliorato le proprie qualità di discesista grazie ai consigli di n compagno di allenameti. Beh, scusate ma io non ci credo.
Se sei discesista non hai bisogno di fare un corso! Lui aveva ed ha tutt'ora problemi di equilibrio, per questo credo che domani non potrà competere per la vittoria. (Alessandro Gaia, meccanico)


Martedì 19 maggio - 10a tappa - Cárdenas: Félixel Gato
Salve a tutti, mancavo solo io all'appello tra i corridori della squadra... Dopo dieci tappe ed un giorno di riposo, eccomi qua, proprio oggi che ho provato ad andare in fuga con successo. Sono scappato sul Sestriere ed alla fine s'è formato un gruppetto di quattro corridori, abbiamo lavorato bene insieme e finchè il gruppo non è arrivato di gran carriera abbiamo corso con un bel ritmo. Stamane ero il meglio piazzato in classifica tra quelli del team, ora ho un sacco di minuti di ritardo ma non importa, anzi meglio. Sarà più facile essere lasciato libero di qui in avanti e magari trovare la vittoria.
Negli anni scorsi ho assaporato la vittoria al Tour, ho vinto alla Vuelta, dove sono stato due volte il miglior scalatore, e così ho pensato che sarebbe stato bello provare l'emozione di vincere anche al Giro, non credete? Io penso di sì! Specialmente perchè tra qualche anno nessuno si ricorderà di un mio piazzamento in classifica generale al Giro ma se arrivasse una vittoria state certi che quella resta scolpita nella memoria delle persone. Ci ho provato oggi, a vincere, ma visto che gli uomini di classifica andavano molto forte nel finale ho capito che era meglio rialzarsi e riparmiare le forze, anche se non fa parte del mio carattere. Sono un tipo che ama farsi sempre vedere, in corsa come fuori. E se per farlo in gara attacco, nella vita mi diverto, vado alle feste con gli amici, a ballare con la moglie, magari mentre beviamo una bella birra. Si tratta di una bella vita, faccio tutto quello che mi piace, senza problemi! La vita del ciclista è un'altra, infatti molti mi dicono che quando torno a casa, in Colombia, non mi alleno ma vado alle feste. Io non rispondo nulla se non che è normale fare così, divertirsi, lo faccio da quando sono nato! Naturale che prima di un appuntamento importante come il Giro ho fatto la vita, quindi vai a dormire presto, ti alleni per bene e via discorrendo. Ora siamo in ballo! Mi piace molto andare a ballare, tra l'altro... Dicevo, ora siamo in ballo, ma dopo il Giro farò tutto con molto più relax, divertendomi.
Sia oggi che a Milano ci sono stati due episodi fuori dalla corsa che hanno attirato l'attenzione della gente. A Milano abbiamo deciso di farci sentire, perchè il percorso cittadino era davvero pericoloso. In pianura c'è chi lima, chi vuol fare casino, si viaggia a velocità elevate ed i rischi sono enormi. Questo la gente non lo capisce sempre, purtroppo. Per dire, anche oggi c'erano molti rischi nella discesa finale, pericolosa e veloce.
Eppure la discesa non si percorre in gruppo, come una volata, ma in fila uno dietro l'altro. Così i rischi sono ridotti al minimo, basta fare attenzione e si arriva alla fine senza problemi. Ma oggi la notizia che più ci ha scosso è stata la morte del motociclista Fabio Saccani. L'ho appreso sul pullman dopo la tappa e mi è dispiaciuto molto. Lo show deve continuare e così il Giro non s'è fermato nemmeno di fronte alla morte, che è l'unica cosa certa nelle nostre vite. Tutti siamo destinati a morire, della vita non sappiamo nulla se non questo. Sicuramente domani faremo qualcosa per Saccani, magari metteremo in vendita dei braccialetti o qualcosa del genere, non so...
Domani la tappa è facilissima, arriverà la fuga senza ombra di dubbio perchè le squadre più forti oggi hanno lavorato a ritmi davvero elevati e giovedì ci sarà la cronometro, anch'essa non facile. Si risparmieranno forze, quindi. Noi proveremo ad entrare nelle fughe. Sino ad ora siamo stati piuttosto sfortunati ma proveremo tutti e sette ad azzeccare la fuga buona. Già, ho detto sette perchè Soler farà classifica e correrà bello calmo, mentre Hunter disputerà la volata. Speriamo che gli altri di noi riescano a concludere qualcosa di buono, mi ci metto dentro anch'io!
Avrete capito che fermo non ci so proprio stare. Non sono un tipo da pantofole e divano quando sono a casa così come in corsa non me ne sto troppo a guardare senza agire. E poi correre mi piace da matti! Il ciclismo è tutto per me. Sapete cosa dico sempre a mia moglie Marcela? Di fare la brava a casa, perchè ora sto lavorando e fino almeno a quarant'anni non smetterò con il ciclismo professionistico. Però una volta appesa la bici al chiodo non vorrei più lavorare, allora chi dovrà darsi da fare in famiglia sarà un'altra. Mi piacerebbe aprire un albergo in Colombia e magari invitare una squadra ciclistica perchè si alleni in altura. Mi sto sistemando bene, insomma.
Ora vado in camera, ci troverò già Hunter, con il quale ho un gran bel rapporto, andiamo molto d'accordo. Di solito vado su e parlo almeno un'ora con la mia famiglia. Ho due bimbi, O'Grady e Kevin. O'Grady, proprio come il ciclista! Però il nome mi ha ispirato perchè era un po' insolito, non c'entra nulla il corridore della Saxo Bank, ve lo assicuro... La lontananza dalla famiglia si fa sentire eccome, ho troppo bisogno di sentire ogni giorno i miei bimbi e Marcela. Questo vale anche per Hunter, così stiamo ore attaccati al computer a parlare con le nostre famiglie.
Non sono uno che se ne sta a far niente, ve l'avevo detto! Forse anche per questo la stampa mi ha dato un soprannome, el gato, che non mi dispiace affatto. Il soprannome è frutto del mio nome di battesimo e di un cartone animato di una ventina di anni fa, anche di più. Comunque, nel periodo in cui mi affermai in bicicletta era in voga questo fumetto che si chiamava Félixel Gato. Sicuramente l'avrete vista almeno una volta nella vita. Ricordo che i giornalisti colombiani mi chiamavano a gran voce: «Ehi Fèlix, Felix el Gato!», dopo le mie vittorie. E così da Cárdenas sono presto diventato Félixel Gato. Spero di graffiare almeno una volta in questo Giro! (FélixRafael Cárdenas Ravalo)


Lunedì 18 maggio - Riposo #1 - Augustyn: Occhio a Menchov
Eccoci al primo giorno di riposo. Come al solito c'è ben poco da raccontare, è un giorno ordinario e noioso, ma proviamo. Dunque, anzitutto la giornata è stata molto rilassante. Al mattino siamo usciti come si fa di consueto, quindi al pomeriggio sono restato in hotel con tutti gli altri componenti del team. I massaggi, un po' di televisione e la lettura di qualche giornale. Per il resto abbiamo riposato, i nostri muscoli ne avevano davvero tanto bisogno. E pensare che ci sono alcuni corridori che patiscono il giorno di riposo nella tappa successiva! A me ne servirebbero due di fila... A parte gli scherzi, sono molto felice. Sono arrivato qui, al mio primo Giro d'Italia, e noto molto entusiasmo attorno alla corsa. Io vivo in Italia, vicino a Bergamo, quindi so che gli italiani sono persone molto "calde", nello sport soprattutto. La mia classifica è stata fino ad ora strana e non certo buona.
Ho provato sensazioni diverse e a volte contrapposte. A San Martino di Castrozza ero il secondo miglior giovane dopo Lövkvist, che a mio avviso è fortissimo. Il giorno dopo ho indossato la maglia bianca ed è stato molto emozionante, così tanto che ho perso parecchi minuti in classifica. Avrò tempo di rifarmi, sono giovane. Sono sicuro che i miei genitori e la mia ragazza, che vivono lontano, in Sudafrica, saranno fieri di me. Loro mi hanno aiutato molto ad intraprendere la mia carriera ciclistica, ma come ho iniziato ad andare in bici non lo so nemmeno io! Credo per gioco, da bambino. Poi pian piano il gioco è diventato sempre più serio ed a 15 anni ho iniziato con le corse, quelle vere. Devo dire grazie ai miei genitori se l'ho potuto realizzare, questo sogno.
Siccome oggi non c'è stato molto di eccitante da raccontare, diciamo la verità: siamo tutti con gli occhi puntati sulle prossime tappe. Domani sarà dura, lunga e dura. Speriamo di azzeccare una fuga una volta tanto e di trovare qualcosa di buono. La squadra ha corso in modo normale finora, sempre restando nelle posizioni principali ma ancora manca l'acuto. Guardiamo alle tappe che verranno, io in particolare vorrei fare bene in montagna e per questo mi sono fissato in testa la cronometro di giovedì. Pur non essendo un cronoman ho visto che non è la classica corsa contro il tempo tutta pianeggiante ma ha due salite ed altrettante discese. Spero di fare bene, farò del mio meglio.
Chi finora mi ha stupito, è stato Denis Menchov. Non pensavo venisse al Giro con questa facilità di pedalata e per questo penso possa, anzi, debba essere annoverato tra i possibili vincitori finali. Domani farà qualcosa, statene certi, così come si muoverà Leipheimer, un altro che vedo bene, anche se per vederlo bene non ci vuol certo la palla di vetro... Chi mi ha colpito è stato Armstrong. Sempre nel gruppo, quasi mai in luce, si vede che è un corridore a cui manca il ritmo di gara perchè è stato fermo a lungo. Il suo Giro naturalmente è bell'e andato, nonostante ciò la gente è attirata da Armstrong in un modo che davvero non avevo mai visto prima. Io stesso ho un po' di soggezione nei suoi confronti e non sono ancora riuscito a parlargli, anche perchè prima e dopo la corsa le possibilità sono nulle. Però penso che Armstrong, nonostante la forma esibita in questi giorni, sarà pronto a battagliare per il Tour come ha sempre fatto.
Ora vado, prima di dormire vorrei ancora parlare con i miei genitori. Utilizzo molto Skype, così posso tenermi in contatto con loro dovunque mi trovi. Ci vediamo domani, chissà che non riesca a fare il colpo con una fuga! (John-Lee Augustyn)


Domenica 17 maggio - 9a tappa - Pafundi: Domani (non) riposo
Buonasera a tutti, sono Mario Pafundi. Forse a voi il mio nome dirà poco, perciò mi presento. Ho 29 anni, sono autista del Team Barloworld nonchè massaggiatore di Hunter e Soler qui al Giro. Faccio parte di quella ventina di persone che chiamiamo "staff", tra i quali c'è il massaggiatore, l'autista e chi come me svolge tutti e due i ruoli. E poi ci sono i corridori, i ds ed il team manager, i nomi più noti al pubblico. La mia vita all'interno delle tre settimane di una grande corsa a tappe è quella di chi sta quindi dietro le quinte, ma non per questo è meno importante o svolge un lavoro meno stressante.
Questa è la mia giornata tipo: sveglia alle 6:30, preparazione degli alimenti per i ragazzi, del tè caldo in caso di pioggia, e del rifornimento in corsa (acqua, minerali e maltodestrine). Quindi, prima del via, mi reco in zona partenza e se è necessario massaggio i ragazzi con della crema riscaldante per le gambe, eseguo eventuali medicazioni sia pre che post gara. Dopo la partenza si va al rifornimento, dove passo i sacchetti ai ragazzi, sono sicuro che l'avrete visto in televisione migliaia di volte. Finito? Nemmeno per sogno! Vado all'arrivo e mi occupo dei corridori. Nel caso fossimo fortunati ed ottenessimo una vittoria bisogna sistemare il corridore con una maglietta pulita, per non farlo ammalare, e con i rispettivi sponsor ben in vista per i mass media. Sempre sulla linea d'arrivo indico ai ragazzi la via per il nostro motorhome, dove possono farsi una doccia, rifocillarsi e sistemarsi. Dopodichè si va in albergo e si massaggiano i ragazzi, cercando di toglier loro di dosso lo stress della corsa. Stress che in molti casi non è solo fisico, perchè molti patiscono maggiormente la stanchezza a livello mentale. Insomma, bisogna assecondarli e coccolarli un po', soprattutto in virtù dei sacrifici che compiono. Si cena e si fa una telefonata a casa alla moglie, mi sono sposato con Tiziana lo scorso settembre. Prima di andare tutti a letto (di solito non dormo prima delle 23:30) si fa un'ultima ricognizione nelle camere dei ragazzi per controllare se qualcuno ha bisogno di qualcosa, anche del vestiario, perchè magari c'è chi ha perso la mantellina in corsa, i guanti, e così via... Le mie ore di sonno sono sei o sette, e ci vogliono tutte, ve lo garantisco!
Faccio questo lavoro da sei anni. Ho iniziato nella Diquigiovanni, poi sono passato alla Barloworld, tre anni fa. Ho studiato da fisioterapista ed ho anche ottenuto le varie patenti che servono a guidare il bus della squadra. Uno stress in più, visto che quando guidi quei bestioni hai addosso la responsabilità dei nove corridori più altre persone dello staff. Infatti quando ho il compito e l'onore di massaggiare corridori di punta, come capita qui al Giro con Hunter e Soler, è sempre meglio demandare la responsabilità del pullman, che tra pulizia esterna, interna e spostamenti porta via un sacco di tempo, è molto impegnativo.
Qui al Giro sono il massaggiatore di Hunter e Soler, due ragazzi di punta per noi e dal carattere diametralmente opposto. Robert sa quello che vuole, è uno molto grintoso, che cerca la vittoria più di testa che di gambe. Ha fatto molti sacrifici per diventare un gran corridore e la sua grinta spesso può sembrare arroganza. Eppure è un buono, ve lo giuro. Con lui parlo molto poco della corsa, lo calmo e cerco di distrarlo parlando della famiglia, dei sacrifici che ha compiuto, dei posti che ha girato nella sua vita. Parliamo un po' di tutto, insomma.
Soler è invece un tipo molto calmo, a volte lo è troppo e per questo può sembrare quasi insicuro. Viene da una cultura molto differente dalla nostra ed è come se si sentisse già fortunato ad avere una vita che altri in Colombia non hanno perchè non possono averla. I suoi successi sono frutto della sua classe immensa più che della sua mente. Parla poco, è timido e legato tantissimo alla moglie, che però vive in Colombia e gli manca tanto. In questi primi giorni al Giro ho dovuto rincuorarlo molto, specie quando è caduto. Ho dovuto sforzarmi di convincerlo che cadere può capitare a tutti. Spero tanto che possa ottenere un bel successo perchè se lo meriterebbe davvero.
Un ringraziamento particolare va da parte mia e di tutti coloro che lavorano dietro le quinte a Volpi, Corti e Tebaldi, che per me sono tre padri più che tre direttori sportivi. Ti aiutano nel corso di un'intera stagione, ti guidano, ti stanno vicino, insomma, sono persone veramente ottime e stanno lavorando per poter correre al meglio, nonostante la vittoria non sia ancora giunta.
Parlare di vittoria è un po' un argomento tabù nel team. Abbiamo tre direttori sportivi di una certa caratura e non si vuole esprimere alcun parere tecnico che possa mettere in dubbio il loro operato. Posso dirvi, nel mio piccolo, che osservando e massaggiando i muscoli di Soler ho notato che Mauricio è in crescita, dopo un avvicinamento al Giro particolare. Si è recato in Colombia per prepararsi e gli manca quel ritmo di gara che è invece fondamentale, perchè ieri, ad esempio, è stato forsennato. La condizione, quindi, sta salendo rispetto all'inizio, quando mancava proprio il ritmo. Per quanto riguarda Hunter, ha avuto un avvicinamento alla corsa rosa diverso da Soler, ha corso molto di più di Mauricio, è professionista da più tempo di lui, si conosce meglio ed è molto fiducioso. Lo sono anch'io perchè conosco i suoi muscoli e so che è capace di recuperare gli sforzi davvero molto bene.
Domani riposo, ma non per me... Ci sarà infatti da fare un po' di inventario, controllare ciò che si è consumato finora e ciò che servirà da qui in avanti. Al mattino i ragazzi usciranno per una sgambata ed al pomeriggio mi dedicherò completamente ai massaggi, cosa che non ho potuto fare con tutti questa sera, essendo arrivati in hotel alle 23 passate. Hanno bisogno di recuperare forze mentali ma soprattutto fisiche, dati questi lunghi spostamenti.
Ora, prima di andare a letto, vado a dare un'ultima controllata nelle camere dei ragazzi, per vedere se hanno bisogno di qualcosa o se hanno da muovere qualche critica a noi dello staff, perchè no?! La mia giornata non è ancora del tutto terminata ma noi che svolgiamo questo lavoro lo sappiamo bene che in una corsa come il Giro o il Tour bisogna compiere grandi sacrifici. (Mario Pafundi, massaggiatore ed autista)


Sabato 16 maggio - 8a tappa - Froome: La mia Africa
Eccomi di nuovo a vostra disposizione. Abbiamo appena finito di cenare sebbene sia un'ora un po' strana, ma qui al Giro i tempi sono molto ristretti. Anzi, di tempo non ce n'è proprio. Lo sto scoprendo giorno dopo giorno. Infatti, come saprete, sono al mio esordio al Giro d'Italia. Finora me la cavicchio.
Oggi la tappa è stata molto, molto dura. Sin da subito ho provato ad andare in fuga ma niente da fare, non sono riuscito nell'azione. Così ho corso nella pancia del gruppo ma la tappa è stata molto tirata. Specialmente gli uomini della Lampre hanno messo in fila il gruppo per portare Cunego alla vittoria. Molta fatica, quindi, ma anche molta felicità. Ogni giorno che passa mi sento sempre più a mio agio qui al Giro. Certo, il tempo perso si ripercuote sulla mia classifica generale ma non sono venuto per far classifica, bensì per aiutare Soler ed Hunter, i nostri capitani.
Ad una settimana dall'inizio del Giro sono felice per quest'esperienza meravigliosa che sto vivendo ma al contempo è stato un peccato non veder ripagati i nostri sforzi con nessuna vittoria. Ci siamo andati molto vicini con Soler a San Martino di Castrozza ed ancora ieri con Hunter. Vedrò di rifarmi, magari nella cronometro potrei ben figurare anche se preferisco percorsi piatti e non troppo lunghi. Sono un uomo da prologhi, insomma, penso si sia capito.
L'altro giorno vi ho accennato delle mie origini keniane. Sono nato a Nairobi 24 anni fa e tra 4 giorni è il mio compleanno, per la precisione. I miei genitori erano persone importanti: mia madre era una diplomatica, mio padre un uomo d'affari. In Kenya ho scoperto la passione per la bici guardando in televisione il Tour de France del 2005, con i duelli in montagna tra Basso ed Armstrong. Se penso che ora corro accanto a loro mi viene la pelle d'oca...
Praticare ciclismo in Kenya era ed è tutt'ora difficile, infatti il paese non ha una Federazione competente, non ha buone strade, quindi mi sono buttato sulla Mountain Bike e gareggiavo nel cross country. Niente di serio, erano per la maggior parte gare tra amici o poco più, mentre il ciclismo è diventato più importante nella mia vita quando mi sono trasferito in Sudafrica. Laggiù l'organizzazione è migliore, ci sono società ciclistiche serie ed è possibile diventare corridori. Ho iniziato a correre su strada ed andavo anche bene, gara dopo gara miglioravo sempre più ed ora eccomi al Giro! Non tutti i ragazzi sudafricani hanno la fortuna di poter passare professionisti, perciò mi sento proprio un privilegiato.
Oggi vivo nei pressi di Como, naturalmente non corro più in Mountain Bike e mi alleno su strade di gran lunga migliori di quelle del Kenya... pian piano sto imparando l'italiano perchè è importante comunicare con il team. E siccome ci sono molti italiani in squadra l'apprendimento della vostra lingua mi riesce facile. Ascolto le conversazioni, cerco di memorizzare più parole possibili e divido la camera con compagni italiani. Qui al Giro il mio compagno di stanza è Francesco Bellotti, un gran bravo ragazzo con cui parlo non solo di ciclismo. Anzi, ora è meglio che vada. Domani la tappa è facile, è vero, ma devo riposare. E prima di addormentarmi vorrei contattare i miei familiari ed i miei amici che vivono lontano da qui tramite Internet.
Buonanotte a tutti e... non dimenticatevi il mio compleanno, mercoledì prossimo, mi raccomando! (Christopher Froome)


Venerdì 15 maggio - 7a tappa - Hunter: Rivincita a Milano
Hello... Pronto, sono Robert. Parliamo nella lingua che preferite, so l'italiano, il francese, il tedesco, non vi resta che scegliere... Oggi quant'acqua sul percorso e quanta delusione dopo la tappa. Sono amareggiato per questo secondo posto. Ok, Boasson Hagen sembra un tipo davvero tosto, però non so dire se sia un campione. So solo che oggi sono stato l'unico a tenergli la ruota quando ha lanciato lo sprint ma non sono riuscito a superarlo, purtroppo. Quindi il norvegese è più forte di me, almeno oggi lo è stato.
Un vero peccato occupare la piazza d'onore perchè la squadra ha lavorato davvero bene, forse meglio che nelle tappe precedenti, dove ci si era messa in mezzo anche un po' di sfortuna. Alla prima tappa saprete bene che sono stato messo fuori gioco da uno spettatore che s'era sporto con il braccio per fare delle foto. Nonostante quello spiacevole episodio non odio ancora le fotocamere digitali e la fotografia, questi incidenti purtroppo càpitano. Anche la seconda tappa non è andata come avrei voluto e sono rimasto nelle retrovie.
Diciamo che oggi era l'occasione giusta per riscattarsi e portare a casa un risultato importante. Ho visto andar via Bertolini nella parte più tecnica discesa del Maloja ed ho deciso di inseguirlo insieme a Brutt. Il mio è stato un contrattacco istintivo e non premeditato. Non c'era nulla di studiato a tavolino alla mattina. Peccato aver sempre qualcuno davanti a me in questo Giro, anche oggi che avevo azzeccato l'azione giusta. Cercherò di rifarmi già da domenica a Milano, lì sarà sprint di gruppo e dovrò esserci per forza. Quindi domani per quello che mi riguarda si riposa e si recuperano le energie. Relativamente recupero, ovvio, perchè anche la frazione di domani non è tra le più semplici. Naturalmente proveremo ad entrare in una fuga, ormai la nostra classifica è bella che andata, puntiamo più che altro alle tappe.
Abbiamo gli uomini giusti per le salite e per le fughe da lontano, domani ci proveremo di nuovo, chissà come andrà a finire. In molti dicono che sarà una tappa importante per la classifica generale ma io penso invece che arriverà una fuga di uomini non troppo pericolosi. Un nome su tutti? Direi Stefano Garzelli! Lui è un tipo orgoglioso, ha perso diverso tempo sulle Dolomiti e domani credo che vorrà rifarsi con una vittoria. Di Luca e la sua LPR lo lasceranno fare senza problemi, almeno credo.
Ora s'è fatto tardi, vado in camera e mi riposo fiondandomi sùbito a letto, tanto sono in stanza da solo. Il motivo è presto svelato: i corridori di una corsa a tappe sono nove, le stanze d'albergo sono doppie, a uno tocca per forza restare da solo. Ecco, è toccato a me, ed è un fatto piuttosto ironico se pensate che a me piace uscire stare con gli amici e scherzare con i compagni di squadra mentre in corsa sono taglito per le volate. Vi do la buonanotte con molta amarezza per oggi ed altrettante speranze di rivincita per domenica: a Milano, ma non solo lì, tenetemi d'occhio, mi raccomando! (Robert Hunter)


Giovedì 14 maggio - 6a tappa - Cheula: Coppia di fatto
Che fatica oggi! Sembravano facili questi 248 chilometri della tappa di oggi, invece ce li siamo dovuti sudare e poi non finivano proprio mai! Diciamo che ci è andata bene non aver beccato pioggia. Scatti e controscatti ma non c'entrano fotografi, anche perchè oggi non c'era nemmeno il tempo di guardarsi intorno, siamo stati quasi sempre in fila indiana, correndo a tutta. Vi garantisco che fare una serie di scatti a 60 km/h è dura, non è mica roba da ridere... Abbiamo tentato di andare in fuga un po' tutti noi, eccetto Soler e Cardenas, che non sarebbero andati lontano per ovvi motivi. Per il resto gli altri nove, me compreso, hanno scattato di continuo alla ricerca della sortita buona. Poi dopo tre allunghi di fila le forze sono quello che sono e finisce che resti indietro. Buon per Scarponi, invece, che è stato bravo a sfruttare la fuga andata in porto ed a vincere, sono molto contento per lui.
Facendo un passo indietro e tornando a ieri, ero scattato sulla salita finale. Avevamo appena ripreso la fuga e tutti stavano a guardare, così si dovevano smuovere le acque per poi preparare il terreno per Soler. Alla fine però le acque si sono smosse e quando a farlo ci pensa un campione come Basso capirete bene che è dura resistere, così si salva la gamba, o almeno ci si prova. D'altra parte è giusto che chi vuole vincere il Giro si scopra e Basso è sempre stato tra i papabili per vestire la maglia rosa a Roma. Vedo molto bene anche Leipheimer - e non lo dico perchè lo ha già pronosticato vincitore Caccia - ma perchè va veramente come un treno. Impressionante! Chi invece potrebbe vestire il ruolo di outsider sapete chi è? L'altro Astana. No, non Armstrong, ma Chris Horner. Lo conosco abbastanza bene, so che a crono si difende egregiamente, anzi, diciamo pure che viaggia. Ieri all'Alpe di Siusi è restato con i migliori fino alla fine, se tiene in salita e va a cronometro potrebbe piazzarsi anche sul podio. Vedremo come sarà messo dopo la crono di Riomaggiore, che a mio avviso sarà fondamentale. Oggi non abbiamo trovato la fuga, un po' per sfortuna ed un po' forse per mancanza di forze dopo ieri. All'inizio della tappa ho parlato un po' con i miei amici del gruppo. Conosco quasi tutti e parlo molto con gli spagnoli, corridori con i quali ho corso spesso nella mia carriera. I Caisse d'Epargne, Lastras e J. Rodriguez, sono bravissimi, eppure non te lo fanno proprio pesare e sono affabilissimi. Non tutti i corridori sono così disponibili, ma in certi casi è anche questione di carattere. Per esempio, a volte un ragazzo ti sembra chiuso e deduci che sia antipatico, che se la tiri un pochino. Invece è solo timido. Sia chiaro, non mi riferisco a nessuno in particolare, è un fatto molto comune nel ciclismo e nella vita.
Dopo questa perla di sociologia, domani vedremo cosa fare per portare Hunter allo sprint. Quanto a me sarò pronto a lavorare per i miei capitani ma il sogno è naturalmente vincere una tappa. Non ce n'è una sulla quale ho messo il cerchiolino rosso, anche perchè dopo una tre giorni impegnativa come questa vedo più che altro la spia con il bollino rosso... Devo riprendermi dalle fatiche di queste tappe e poi vedremo se e quando potrò provare a vincere.
Stasera la cena è stata più che dignitosa, consumata in un bell'alberghetto in Austria, veramente un'ottima scelta! Ora vado in camera e chiamo la moglie Paola per dare la buonanotte a lei ed a mio figlio Pietro. Ha otto mesi e cinque denti. Pensate che quando sono a casa dorme ogni notte mentre quando sono in trasferta fa tribolare la mia povera moglie, che infatti mi chiede sempre se io e Pietro ci mettiamo d'accordo per non farla dormire in quei periodi. Sembra una coincidenza ma vi giuro che succede sempre!
Non è invece una coincidenza il fatto che il mio compagno di stanza sia Paolo Longo Borghini. Entrambi piemontesi, ossolani per la precisione, ormai facciamo coppia fissa. Da quando correvamo alla Vini Caldirola siamo sempre rimasti in camera insieme, ci alleniamo insieme, rilasciamo inteviste a giornali piemontesi od ossolani insieme, spesso andiamo a cena fuori insieme, le mogli però sono diverse... E nonostante ormai io e Paolo siamo quasi una coppia di fatto loro non sono gelose! (Giampaolo Cheula)


Mercoledì 13 maggio - 5a tappa - Froome: Giro contro il tempo
Che soddisfazione! Sono proprio felice di essere al Giro, non solo perchè questo è il mio esordio alla corsa rosa ma soprattutto perchè mi trovo accanto a campioni con la "C" maiuscola come Basso e Armstrong per i quali tifavo quando ho iniziato a correre in Kenya.
Oggi e ieri sono state due giornate positive, oggi più che ieri. Mi è mancato un po' il cambio di ritmo quando là davanti Basso ha messo il turbo, ecco, lì non sono proprio riuscito a stare con i migliori, però il bilancio non è da buttare. Non so se è più stancante correre un Giro d'Italia o spostarsi dall'arrivo all'albergo. Oggi abbiamo preso la cabinovia per tornare a Bressanone, avrei preferito salire in funivia e scendere in bici per la fatica che ho fatto... Sembravamo degli sciatori, tutti in fila alla partenza. Siamo arrivati alle 19 ed abbiamo dovuto fare interviste e massaggi, il tutto inframezzato dalla cena, in tempi molto ristretti. Tutto è molto stressante, è una corsa contro il tempo a cui mi devo ancora un po' abituare.
In realtà a me le corse contro il tempo piacciono, ed anche parecchio! Sono infatti un grande amante delle cronometro, mi piace prepararle, allenarmi con la bici da crono, magari mentre ascolto della buona musica da discoteca nel mio iPod. Ho provato quella delle Cinque Terre con Mauricio Soler ma è una crono atipica. O almeno, io preferisco quelle piatte, per specialisti, mentre la crono delle Cinque Terre è come una fuga in solitaria, quindi molto difficile per me da interpretare.
Ora devo andare, dobbiamo riposare in tutto questo marasma. Una corsa contro il tempo va preparata a puntino e domani speriamo davvero di sorprendervi! (Chistopher Froome)


Martedì 12 maggio - 4a tappa - Soler: Maledetto falsopiano!
Che rivincita oggi! Dopo le aspre critiche ricevute ieri da buona parte della stampa per via delle mie cadute, la fortuna ha cominciato a girare dal verso giusto, o forse è solo merito della prima tappa di montagna. La squadra ha girato alla perfezione, la sorte, come dicevo, anche. Dopo soli 8 chilometri dalla partenza abbiamo inserito Bellotti in una fuga a sei. Francesco è stato moilto bravo ed è passato per primo sul Croce d'Aune, quindi ha resistito sino ai meno 4 dal traguardo e quando l'hanno raggiunto sono scattato io, come avevamo studiato con i nostri ds. Il primo scatto di rabbia, volevo accumulare vantaggio in vista dell'arrivo. Non è bastato, così a un chilometro e mezzo sono ripartito e se il traguardo non fosse stato in leggera pianura avrei sicuramente vinto. Così non è stato, purtroppo, Di Luca mi ha superato, d'altronde lui è uno specialista in questo tipo di arrivi. Maledetto falsopiano!
La prestazione della squadra è stata notevole, è da Venezia che siamo in forma, serviva solo un po' di fortuna. Domani conto di replicare all'Alpe di Siusi senza badare troppo alla classifica generale ma cercando solamente il successo di tappa. L'arrivo dovrebbe essere tagliato su misura per me. Intanto potrete vedere da domani se il bianco dona al nostro John Lee Augustyn. Infatti è secondo nella graduatoria di miglior giovane, il primo è Lövkvist. Lo svedese però vestirà la maglia rosa e così Augustyn porterà quella bianca, speriamo possa togliersi delle belle soddisfazioni perchè anche lui è in gran forma. Chi infine non muore mai è Felix Cardenas. Lui è una vecchia volpe, è un regista in corsa, detta i ritmi in salita, sa quando è il momento di attaccare e quando invece è il caso di temporeggiare. Mi sta dando un sacco di consigli preziosi anche in questo Giro.
Vi aspetto domani, avete visto che le mie cadute in effetti sono state un po' troppe ma quando la strada inizia a salire non lascio nulla al caso e non ce n'è per nessuno. Salvo quando gli arrivi sono in falsopiano, naturalmente... (Juan Mauricio Soler Hernández)


Lunedì 11 maggio - 3a tappa - Caccia: Domani do di schiena
Eccoci qua, dopo un lungo viaggio per arrivare in hotel mi sono rilassato con i massaggi e poi ho cenato come Dio comanda. Sto benissimo, si mangia, si beve...
Detta così sembrerebbe di essere in un villaggio vacanze, invece al Giro si fa anche tanta fatica. Però mi ritengo davvero fortunato a svolgere un lavoro che mi piace. La tappa di oggi è stata molto movimentata, abbiamo lavorato tanto nel finale per Hunter. Robert ci dà stimoli e grinta per andare avanti e continuare a correre bene, visto che per adesso le tappe adatte a lui sono finite. Inizia invece il terreno di...Caccia di Soler, che oggi è caduto, ha perso tanto tempo ma dopo le visite mediche sembrava rimesso in sesto, era bello carico anche a cena e per domani sono molto fiducioso in lui. Domani spero di vederlo andare su per le salite come l'abbiamo visto al Tour. Se va come andava lì ci sarà da fregarsi le mani. I problemi domani saranno piuttosto per me, che in salita mi arrangio, diciamo così. Però se do un bel po' di schiena arrivo in cima anch'io, dài... Sì, perchè per certe salite non basta usare le gambe ma serve anche tirare il manubrio con la schiena.
Domani vedo molto bene Soler. Noi partiamo sempre per vincere, poi va come deve andare, logico. Però Mauricio meriterebbe davvero una vittoria per battere la jella e per il morale. Per il Giro vedo davvero bene Leipheimer, ogni giorno va sempre più forte e secondo me esce fuori alla terza settimana, può vincere il Giro come fece Contador lo scorso anno. Vero è che ha perso qualche secondo ieri ma in una grande corsa a tappe come questa, 13" perduti sono un'inezia.
Ora vi devo proprio salutare, domani sarà una tappa davvero impegnativa e vogliamo essere belli riposati, perciò filo a letto! (Diego Caccia)


Domenica 10 maggio - 2a tappa - Longo Borghini: Sindrome da 12
Il numero 12 ci perseguita, o meglio, ci segue da quando è iniziato il Giro! Oggi sono arrivato dodicesimo, ieri abbiamo concluso la cronosquadre nell'identica posizione e potete ben immaginare il numero della nostra ammiraglia... esatto, è il 12!
A parte gli scherzi, oggi sono soddisfatto della mia gamba. La squadra ha corso bene, come si deve correre nella prima tappa di un grande giro. Classica tappa in cui va via la fuga e pian piano le squadre dei velocisti recuperano e si giocano tutto allo sprint. Peccato per Hunter!
Avevo il compito di pilotarlo in volata, purtroppo all'ultimo passaggio dal traguardo uno spettatore si è sporto per fare una foto e lo ha colpito ad una spalla. A 60 km/h non è proprio uno scherzo... Il dolore era talmente forte che s'è dovuto lasciar sfilare ed ha perso tre minuti da Petacchi. Lo spezzino è stato maestoso, ma me l'aspettavo. Ha preparato questo Giro d'Italia senza lasciare nulla al caso ed ha tanta voglia di vincere. Oggi l'ha dimostrato. Cavendish è senz'altro un grandissimo campione, ma quest'oggi Petacchi gli è stato nettamente superiore. Poi, lo sappiamo, Cavendish è un talento puro, oggi è arrivato secondo, mica quinto! Domani è capacissimo di ribaltare le carte in tavola e vincere, sebbene la tappa nella seconda parte sia mossa e si presti molto alle imboscate. Per me potrebbe arrivare un gruppetto, certo è che i velocisti avranno il loro da fare se vorranno vincere, tutto dipenderà da come correranno le loro squadre. Visto che oggi ci sono stati attacchi su una salita ridicola posso immaginare domani su pendenze un po' più severe.
Il mio punto di vista è quello di colui che dovrà aiutare Hunter negli sprint e Soler in montagna. Oggi ho sprintato io perchè Hunter, appunto, stava male mentre la mia condizione è buona e se potrò vincere una tappa, o almeno provarci, lo farò di sicuro. Ho corso il Giro di Turchia come una sorta preparazione al Giro d'Italia; sì, perchè di solito si dice che si fa una corsa in preparazione di un grande appuntamento e invece no! Si corre, punto e basta! Anche perchè in Turchia mica si andava a spasso, si lottava col coltello tra i denti. Se poi mi fossi trovato sulla strada un Theo Bos, come è capitato al povero Impey, ecco lì che il Giro d'Italia me lo faceva saltare lui...
Sto bene, mi sento molto in forma. Però ora vado a rilassarmi, perchè ogni minuto di relax in una grande corsa a tappe è importantissimo. Di solito, dopo i massaggi e la cena, leggo. Anche stasera farò così, sebbene in tv ci sia Milan-Juve. Mi salvo perchè non sono un grande calciofilo e poi, figurati, tengo per il Toro, quindi negli ultimi anni non ho avuto tanto da ridere... Perciò leggerò uno dei due libri che ho messo nella mia valigia per questo Giro: sono entrambi di Mario Rigoni Stern, uno è Quota Albania, l'altro è L'ultima partita a carte.
Questi due libri parlano dell'altipiano di Asiago, della natura e delle montagne. Io sono nato ad Asiago come Rigoni Stern, abito in Val d'Ossola, circondato dalle montagne e dalla natura, adoro fare passeggiate in montagna e quindi la lettura dei suoi libri mi appassiona moltissimo. Pensa che è la seconda volta che li leggo! Infatti, dato che l'uomo non è una macchina, se leggo un libro non me lo posso ricordare pagina per pagina, quindi lo devo rileggere, magari dopo un po' di tempo. Se l'autore mi appassiona e mi piace il suo modo di scrivere, beh, questo è il massimo.
Intanto dopodomani saremo noi con Soler in mezzo alle montagne, speriamo bene, iniziare subito bene con lui sulle Dolomiti sarebbe importante per il nostro gruppo. Staremo a vedere. (Paolo Longo Borghini)


Sabato 9 maggio - 1a tappa - Bellotti: Il 6° senso delle donne
Finalmente siamo partiti, dopo un po' di giorni che eravamo qui praticamente a far niente. Naturalmente c'era da fare quotidianamente la sgambata, gli allenamenti, ma niente più. Oggi invece siamo stati obbligati a restar concentrati ed a spingere a tutta, come si deve fare d'altronde in una cronosquadre. Il risultato è stato buono, un dodicesimo posto che ci sta tutto, quindi siamo soddisfatti. Non abbiamo potuto lottare con quelle due o tre squadre di vertice che si sono contese la vittoria (e ve ne svelerò anche il motivo), questo è vero, ma non abbiamo nemmeno pagato due minuti dai vincitori, questo Team Columbia che non pare essere mai sazio. Ce l'aspettavamo, un po' come tutti, una vittoria della Columbia, che giustamente era posta tra le favorite per la tappa odierna. Loro sono andati fortissimo, non c'è dubbio. La cronosquadre è come una formula matematica: in gara si sommano le forze di ciascuno dei nove corridori ed alla fine si fa la media della loro forma e viene fuori il risultato finale. Il nostro risultato oggi è stato positivo, siamo sereni, sicuri di noi e la forma non ci manca.
Dicevo, vi svelerò perchè non abbiamo potuto lottare per posizioni migliori. Un po' perchè la Barloworld non ha mai fatto sfracelli nelle cronosquadre, pur ottenendo buoni risultati. Un po' per quella foratura di Caccia ai due chilometri dall'arrivo, problema senza il quale non ci saremmo disuniti e magari avremmo fatto segnare un tempo migliore di dieci secondi. Ma il Giro è lungo e nell'economia di una grande corsa a tappe dieci secondi persi non sono praticamente nulla.
Ora la testa è già a domani, si arriverà a Trieste in una tappa che pare chiaramente per velocisti anche se... Anche se siamo all'inizio di un grande giro, tutti vorranno provarci, vorranno mettrsi in evidenza e dimostrare qualcosa perciò bisognerà stare molto, molto attenti a non farsi fregare. Nel finale ci sarà un'asperità, il Montebello. Poco fa analizzavamo le altimetrie della tappa, la salita finale è di 2 chilometri al 5% di media. Quindi ci sarà da affrontare una discesa, lì bisognerà concentrarsi per non far andare via nessuno e portare Hunter a giocarsi la tappa nella volata finale.
Lui ci crede e sulla salita finale potrebbe avvantaggiarsi, nel senso che ha una gamba ottima, basti solo considerare la vittoria ottenuta al Giro del Trentino in una tappa che tutto era fuorchè facile. Non sarà semplice domani e Robert è teso ovviamente, ma sarebbe assurdo se non avesse nemmeno un po' di tensione addosso, lui come noi della squadra. Correremo in attesa, perchè andare già a menare alla prima tappa sarebbe controproducente ed anche un po' spavaldo. Lavoreremo per portare in volata Hunter e magari iniziare con una vittoria, il che non sarebbe per niente male. Più in avanti magari attaccheremo da lontano e se andrà bene anch'io cercherò di vincere una tappa.
Tornando ad oggi, quasi dimenticavo di dirvi che praticamente correvo in casa. Infatti sono di Verona, perciò la tappa si è corsa ad un tiro di schioppo da casa mia. All'arrivo è stato bello ricevere l'abbraccio dei miei genitori e di mia moglie. Ho già disputato tre Giri d'Italia ma non ero mai arrivato nelle mie zone, per un motivo o per l'altro. Invece oggi avere mia moglie lì con me, senza sentirsi lontano da casa come di solito accade nell'arco di tre settimane, è stato meraviglioso.
Ovviamente lei mi ha subito bacchettato dopo che mi ha visto guardare una miss, ma per queste "robe", si sa, le donne hanno il sesto senso...(Francesco Bellotti)


Venerdì 8 maggio - La vigilia - Tebaldi: Versione Chievo Verona
Siamo alla vigilia ed il clima che si percepisce in squadra lo vorrei definire rilassante ma allo stesso tempo teso per i ragazzi. Infatti siamo tutti concentrati ma senza quello stress che può metterti una grande corsa a tappe come il Giro d'Italia. Dai corridori a noi direttori sportivi sino ai meccanici, insomma tutto il team si sente sicuro e convinto di quello che sta per fare. Non abbiamo lasciato nulla al caso in vista del Giro, aspettiamo tutti domani per attaccare il numero sulla schiena, come si suol dire, ed iniziare questa avventura che speriamo ci possa sorridere.
La Barloworld di questo Giro è paragonabile al Chievo Verona, quella squadra di provincia che nel 2001, appena promossa in Serie A, fu in grado di impensierire le squadre più forti del campionato. Noi possiamo essere una sorpresa anche se alle nostre spalle c'è tutta l'esperienza di Claudio Corti. Inoltre bisogna sapere che 15 corridori su 19 sono gli stessi del 2008, quindi la sicurezza è ancor maggiore. Corti ci dà tanta esperienza, questo è fuor di dubbio, ma conoscersi e capirsi con un cenno nelle fasi di gara è veramente importante. L'intesa che abbiamo andrà sfruttata soprattutto nella cronosquadre di domani, un esercizio in cui ogni movimento dovrà essere perfetto. Abbiamo appena fatto un briefing a riguardo: prima della cronosquadre si stdiano le tattiche a tavolino, poi quando mancano dieci minuti alla partenza l'emozione sale, sale ancora quando ne mancano cinque ed al momento in cui viene dato il via non ci si ricorda più chi deve andare davanti, chi dietro, per quanto tempo tirare... Lo dico perchè nella mia carriera di cronosquadre ne ho corse e ne ho anche vinta una nel 1992, correvo la Vuelta a España con la Gatorade. Tornando a domani, valuteremo in mattinata, dopo la ricognizione, se sarà il caso di correre in doppia fila o in fila unica. Sicuro che questo percorso non è per nulla tecnico, se si esclude il giro di boa, ma necessità di tanta velocità. Bisognerà spingere sui pedali, perchè alla fine puoi avere tutta l'intesa che vuoi ma se non ci sono le gambe a supportarti...
La crono sarà un termometro per misurare il grado di forma dei ragazzi, per vedere se la preparazione è andata nel verso giusto, poi avremo davanti tante altre tappe. Insomma, domani è solo un antipasto. Siamo molto fiduciosi e sicuri di noi stessi, anche alla luce dei nostri risultati precedenti nelle cronosquadre: al Giro del Mediterraneo, alla Coppi & Bartali ed alla Settimana Lombarda ci siamo sempre difesi. Nessuna vittoria ottenuta ma nemmeno troppo tempo perso rispetto ai primi. Per quanto riguarda tutta quanta la corsa rosa vogliamo ben figurare, come tutti del resto. Abbiamo due punte, Soler e Hunter, due giovani come Augustyn e Froome che hanno corso bene nel 2008 ed altri ragazzi pronti ad aiutare ogni volta che vedono un compagno in difficoltà ed a inserirsi ad ogni occasione che ci verrà lasciata. Avremo dei leader, quindi ma saremo pronti a cogliere l'occasione, corriamo in attesa e se ci verrà lasciata l'occasione la sfrutteremo. E vi garantisco che sarà meglio non lasciarcene molte! (Valerio Tebaldi, direttore sportivo)



Barloworld (Squadra Professional)
a cura di Francesco Sulas

 

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