La perfezione dell'IperBole - In Turchia sfreccia Förster
Tanto tuonò che piovve, recita un vecchio adagio. E non parliamo di capricci del tempo, anche se ci starebbe anche quello visto la pioggia venuta giù sulle sponde del Lago Maggiore proprio negli ultimissimi minuti di corsa. Ma il motto meteorologico calza a pennello anche per il vincitore di oggi, lo sloveno dell'Aereonautica Militare-Amica Chips Grega Bole, finalmente a braccia alzate dopo un'infinità di piazzamenti in questo scorci di stagione. Finire nove volte nella top-10 e quattordici nella top-15 (sul podio al Friuli e al van Drenthe) nei primi due mesi di corsa denota una costanza di rendimento altissima per un corridore tuttosommato giovane e che sta correndo per il primo anno per un team non sloveno.
Festeggia Bole e festeggia l'Aereonautica Militare: anche per il team diretto da Martinelli e Bontempi è tempo del primo hurrà stagionale, ossigeno puro per una squadra che ha visto la luce solo pochi mesi fa.
Di qualche mese è stato anche anticipato questo GP Nobili Rubinetterie che negli ultimi anni aveva sempre trovato spazio nel ricco calendario nostrano d'agosto. La corsa, pur combattuta e incertissima fino alle ultime pedalate, si è decisa a più di cento chilometri dall'arrivo quando, ad un allungo di Giairo Ermeti, hanno risposto prontamente Baliani, Grivko e Bole. I quattro hanno trovato da subito una buona intesa che li ha portati a gestire un vantaggio massimo di 4' a 50 km dalla conclusione, quando Barloword (per Froome), Centri della Calzatura (per Callegarin) e Diquigiovanni (per Jackson Rodríguez) hanno iniziato a menare sul serio ed a ridurre progressivamente il margine.
A loro si è aggiunta anche la Lpr allorché Ermeti, una ventina di chilometri dopo, ha perso contatto dagli altri tre compagni d'avventura. Nel gruppo che si è andato sfilacciando giro dopo giro si segnalavano anche due dei nomi più attesi alla vigilia, Gilberto Simoni e Ivan Basso che già promettono scintille nel prossimo Giro del Trentino che farà da preludio al Giro del Centenario. Nonostante il ritmo alto tenuto dal gruppo, i tre davanti hanno continuato a procedere di buona lena, sempre con un ottimo accordo, nonostante il distacco continuasse a diminuire con regolarità: 2'30'' ai meno 20, 1' ai meno 10.
Nell'ultima tornata, in salita ci provano Bosisio, Muto e Froome, con Visconti in veste di stopper mentre in gruppo sono Pozzovivo e Kiserlovski a stroncare sul nascere ogni iniziativa pericolosa per i loro compagni che ormai si trovano a gestire poco più di una ventina di secondi. Nell'ultima discesa il gruppo, allungatissimo, si ricompatta alle spalle del trio che invece non si scompone e tira dritto, mantenendo inalterato il margine.
Il finale è gestito in maniera perfetta da Bole che rintuzza con facilità il classico scatto del fagiano di Grivko e con un allungo poderoso ai 300 metri, mette tra sé e gli altri due un distacco incolmabile in così poco spazio. Il gruppo è regolato dall'ottimo Callegarin su Bosisio e Failli con Simoni e Basso che giungono rispettivamente 17esimo e 24esimo. (Giuseppe Cristiano)
Sulle strade turche abbiamo assistito ad un'altra tappa corsa a tutta praticamente dal primo all'ultimo chilometro e questa, nonostante il chilometraggio non elevato (appena 114,5 km), è rimasta indigesta a qualche corridore che al mattino figurava nelle zone alte della classifica generale. Tra i non partenti colui che ieri indossava le insegne del primato, lo svizzero della Lampre David Loosli che, nella caduta che lo ha tagliato fuori dai giochi, ha subito una forte distorsione al gomito con schiacciamento del nervo radiale.
A fare selezione è bastato un po' vento e una salita nei primi chilometri del percorso: al Gpm, vinto da Rabuñal al quale domani basterà arrivare al traguardo per aggiudicarsi la speciale classifica, in testa è rimasto un gruppo di 25 corridori con tutti i migliori tranne Jacobs, terzo in classifica a 2" da Impey, e Donati, quinto a 5". Il belga dell Silence-Lotto tenterà un lungo inseguimento insieme ad altri otto uomini ma ad Antalya, sede d'arrivo, il suo distacco sarà di 4'15", decisamente troppo per una classifica così corta.
Nel gruppo di testa, però, l'accordo è perfetto e tutti danno cambi regolari: c'è chi tira per vincere la tappa, chi per guadagnare posizioni in classifica e chi per entrambi. L'andatura è sostenutissima e tra coloro che puntano al successo parziale c'è sicuramente la Milram, la più rappresentata nel gruppo di testa con quattro corridori tra cui Robert Förster, nettamente il più veloce in caso di arrivo allo sprint: grazie a questa superiorità è proprio la Milram a fare la corsa nel finale, prima lanciando all'attacco Luca Barla a 7 km poi, una volta ripreso il giovane ligure, organizzando un treno per la volata con Fothen e Russ davanti a Förster.
In volata ovviamente il tedesco sfrutta ottimamente il lavoro dei compagni e va a cogliere il primo successo stagionale nonostante il brivido portato dal colpo di reni di Daniel Schorn (Elk Haus) che per pochi centrimetri non è riuscito ad imitare il Finetto di ieri mentre Frapporti ha chiuso al terzo posto. Per Förster arriva così un'importante successo visto che nel 2009, finora, era riuscito a cogliere solamente un secondo posto in Qatar: il velocista della Milram lo potremmo vedere anche al Giro d'Italia visto che è spesso stato protagonista in passato nella corsa rosa con successi di tappa e svariati piazzamenti.
Daryl Impey conserva la maglia gialla di leader, tallonato ad un solo secondo da Malacarne, con García Dapena terzo a 3" e Cesar Veloso quarto a 10": la tappa di domani, l'ultima di questa edizione del Presidential Tour of Turkey, dovrebbe essere favorevole ai velocisti ma potrebbe bastare un abbuono o un piccolo frazionamento del gruppo per rivoluzionare la classifica.
Sebastiano Cipriani