Kaiser Kaisen tarpa l'Italia - Fantini, Caccia e Savini al palo
Al Presidential Cycling Tour of Turkey, dopo la giornata intesa di ieri, tornano ad essere protagoniste le grandi fughe da lontano e a gioire è il belga Olivier Kaisen, già attivo in questa stagione in fughe a lunga gittata sia la Tour Down Under che alla Tirreno-Adriatico. Per il passistone della Silence-Lotto questo successo, giunto anche grazie ad un mezzo suicidio tattico dei corridori italiani, è il secondo in carriera mentre per il team è il secondo acuto stagionale: se una squadra con fior di corridori in rosa come quella diretta da Marc Sergeant si ritrova a metà aprile con appena due vittorie "minori" (in precedenza era arrivata una tappa alla Coppi & Bartali con Evans) vuol dire che qualcosa non va e che in fase di pianificazione e programmazioni sono stati commessi alcuni errori a cui difficilmente si può porre rimedio licenziando solamente uno degli allenatori del gruppo, quel Tom Steels che tanti successi ha portato al ciclismo belga.
La fuga del giorno parte già dopo una trentina di km e vede protagonisti, oltre a Kaisen, Hrvoje Miholjevic (meglio messo in classifica a 12'32"), Kozubek, Kluchek, Gajek, Chuzhda, Kvist e gli italiani Caccia, Fantini e Savini: grazie ai tanti saliscendi turchi nel volgere di pochi km questi 10 attaccanti guadagnano molti minuti sul gruppo a 70 km dal traguardo (60 km dal via) il vantaggio è superiore ai 7'25" e, visto i battistrada non sono un pericolo per la classifica generale, continuerà a salire fino a 10'20" a circa 20 km dalla meta. Gli uomini di testa intanto avevano dato il via alle ostilità visto che ai meno 40 hanno preso il largo Caccia, Fantini, Savini, Miholjevic e Kaisen mentre ai 9 km dal traguardo poi è la maglia azzurra (leader dei traguardi volanti Turkish Beauties) ad allungare portandosi appresso Kaisen: a 4 km dalla fine i due pedalano con 12" sui tre inseguitori che ormai sembrano tagliati fuori. A circa 2,5 km dal traguardo Kaisen scatta, Caccia si riporta sotto a fatica e l'accordo tra i due salta con l'italiano a ruota che smette di dare cambi mentre il belga davanti tenta di salvare la gamba con un rapporto agile e un ritmo costante: a 700 metri dalla conclusione, come prevedibile, alle spalle della coppia di testa compaiono le sagome di Savini e Fantini che si stanno riportando sotto. L'uomo della CSF Group-Navigare, vincitore di una tappa un anno fa, esaurisce le proprie energie proprio nel momento del ricongiungimento e non riuscirà neanche a mettersi in scia e proprio in quell'attimo, a poco più di 200 metri dall'arrivo Caccia, nonostante la buona posizione, lancia la una volata lunghissima gettando alle ortiche quanto di buono creato nel km precedente: ai 100 metri finali Caccia viene passato prima da Fantini poi da Kaisen, il quale andrà a scavalcare anche l'abruzzese della Acqua & Sapone mettendo la classica ciliegina sulla torta in un finale gestito con grande lucidità. Doppia beffa per Caccia che perde anche la maglia azzurra proprio a vantaggio di Fantini: dopo la vittoria di Finetto nella prima tappa e bella prova di ieri di Malacarne altri giovani italiani si mettono in bella mostra nella corsa a tappe turca.
Il gruppo alla fine termina la tappa con un distacco di 8'56" senza alcun cambiamento nelle parti alte della classifica generale. Prima di chiudere però vorremmo citare il corridore bulgaro Evgeny Panayotov: la diretta tv permette a molti corridori sconosciuti di farsi vedere all'opera per la prima volta e Panayotov ha pensato bene di lanciarsi tutto solo all'inseguimento dei fuggitivi quando mancavano circa 45 km al traguardo riuscendo in poco tempo a guadagnare quasi 2' sul plotone. Di lui abbiamo perso le tracce nelle fasi calde della corsa e nell'ordine d'arrivo lo ritroviamo fuori tempo massimo a 37'21" di ritardo: di certo la prossima gara ci penserà più d'una volta prima di lanciarsi in un'azione così sconsiderata.
Sebastiano Cipriani
