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Forcella calda per Petacchi - AleJet resiste in salita e gioisce

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Questa bisognerà capirla per bene: una tappa che passava per essere una delle più difficili della Settimana Lombarda si conclude con un gruppo di oltre 70 corridori al traguardo e con una volata in cui i velocisti si contano sulle dita di una mano. Che poi il più importante tra gli sprinter sopravvissuti a tre passaggi sulla Forcella sia Alessandro Petacchi, e che quindi a lui vada la vittoria di oggi, non è certo un dettaglio, visto che dopo la mazzata di Sanremo lo spezzino ce la sta mettendo tutta per dimenticare una delusione che ahilui sarà difficile da rimuovere dai pensieri.
E la voglia di riscatto sta diventando una costante di questo scorcio della carriera di Petacchi, che da tanto tempo ha sempre un buon motivo per reagire alle avversità alzando le braccia sotto un traguardo. Ma il fatto che Alessandro risponda come ha fatto oggi vuol dire che tutto è meno che rassegnato: la Sanremo è fuggita via un'altra volta, la Gand (altra corsa di questo periodo in cui Petacchi avrebbe potuto ben figurare) non lo vedrà al via per le note contorsioni dei regolamenti internazionali, e allora tanto vale tuffarsi nel migliore dei modi in quel che resta del calendario, ben sapendo che tra un mese si potranno riconquistare le prime pagine, con qualche zampata lasciata sul Giro del Centenario.
La quarta tappa della Settimana Lombarda chiamava in teoria all'opera gli uomini interessati alla classifica generale: a meno di non considerare tale AleJet, che pure (transitoriamente, pensavamo ieri) era partito da Vertova in maglia di leader, c'è da dire che i big della corsa non hanno fatto la differenza. Forse era difficile farla, in una frazione volata via a quasi 42 di media, ma se l'unico movimento importante riguarda lo sprint per scollinare per primi all'ultimo Gpm (il terzo passaggio sulla Forcella, a 11 km dal traguardo), sprint vinto per inciso da Rebellin su Carrara e Pietropolli, vuol dire che forse non si è fatto tutto quello che si poteva fare.
Un'accusa che difficilmente potrà mai cadere su Clément Lhotellerie, giovane promessa francese e aficionado delle fughe a lunga gittata: oggi il corridore della Vacansoleil ci ha provato al km 39, partendo da solo poco prima che venisse affrontata per la prima volta la Forcella. Al suo fianco si sono successivamente alternati Niemiec e Marco García con Poels e poi con Cioni (fuoriuscito dal gruppo durante la seconda scalata), ma il vantaggio non è mai andato oltre i 2'30", visto che dietro la LPR-Farnese faceva buona guardia, trovando anche qualche alleanza strada facendo.
Al km 167 (16 dalla fine) il gruppo (quel che ne rimaneva, mondato da tutti i ritardatari che si sono moltiplicati ad ogni passaggio sulla salita: tra loro anche Ginanni e Visconti) ha annullato il gap, e una volta scollinati senza danni, gli uomini di Bordonali hanno potuto accentrare tutte le attenzioni su Petacchi: e anche Di Luca ha partecipato attivamente alla costruzione della vittoria, visto che si è ritagliato il posto da ultimo vagone del treno dello spezzino.
AleJet ha poi fatto il resto, piegando la resistenza di Paolini, Ventoso e Simon Clarke, mentre l'enfant du pays Matteo Carrara si accontenta del quinto posto davanti a Rebellin e Vorganov.
Con la vittoria di oggi, manco a dirlo, Petacchi si sistema ancora meglio addosso la maglia giallorossa di capoclassifica, con 20" sui suoi amici Pietropolli, Bosisio e Di Luca e 26" sul trittico russo made in Katusha, ovvero Eskov, Brutt e Klimov (si capisce che c'è stata una cronosquadre tre giorni fa?...).
Domani lo spezzino si dovrà difendere sul Colle Maddalena, salita duretta lunga 10 km e con la vetta ad appena 20 dal traguardo. In altri tempi (fino a poche ore fa, diciamo), non avremmo mai ventilato l'ipotesi che Petacchi potesse effettivamente lottare per conquistare la Settimana Lombarda; e in effetti non la ventiliamo neanche ora, ma dopo quanto visto oggi un 1% di possibilità ad AleJet glielo diamo, se lo merita e magari gli è pure di buon auspicio.


Marco Grassi

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