Un monologo al terzo atto - Dominio incontrastato di Gavazzi
E sono tre.
Ribadendo quella che è ormai un'indiscutibile supremazia tra i velocisti presenti al 14esimo Tour de Langkawi, Mattia Gavazzi ha oggi centrato il tris nei 186 km della frazione in programma oggi, avente partenza e arrivo a Malacca.
E l'impressione è che il ragazzo, oltre ovviamente a prenderci gusto e ad allargare ogni giorno di più il proprio sorriso, stia anche costruendo - mattone su mattone - quella fiducia nei propri mezzi che è patrimonio fondamentale per qualsiasi atleta. Se poi questo sfavillante inizio di stagione (per gli appassionati del genere, è il caso di aggiornare la statistica a quattro successi nel 2009) sia solo la tappa di un percorso che porti il bresciano a poter competere ad armi pari con i vari Bennati, Cavendish e Petacchi, è sicuramente prematuro da prevedersi.
Di certo, il periodo nero della squalifica per cocaina (datata 2004) è un lontano ricordo per Gavazzi, che è in verità il primo a vivere il momento restando con i piedi ben piantati a terra. Il suo sguardo è così rivolto verso il futuro immediato, vale a dire verso l'esordio nelle corse italiane, quando il calendario europeo porterà in dote anche test più probanti.
Lo svolgimento della tappa ha seguito un copione per certi versi già scritto. Pronti-via ed è fuga: la animano due corridori asiatici, ovvero il coreano Suh e il malese Ahmed Fallanie, e l'olandese Ricardo Van Der Velde. Quest'ultimo già ieri aveva provato a mettere il naso fuori dal gruppo, in verità restando al vento per un bel po' - insieme al kazako Zhiyentaev - nel vano tentativo di riportarsi sui fuggitivi Pliuschin e Pujol.
Così, è proprio l'olandese, stanco di fare l'inseguitore, a vestire ben presto i panni del fuggitivo, dando impulso alla fuga di giornata già al km 5. Ed è qui che ancor più il copione inizia a ricalcare quanto previsto alla vigilia, con la Diquigiovanni-Androni costretta ad assumersi per intero l'onere dell'inseguimento, da cui gli altri team si trovano al contrario sgravati, curiosamente proprio per la supremazia dimostrata da Gavazzi nei giorni scorsi.
Ma gli uomini di Savio hanno le spalle grosse e soprattutto le doti per controllare la fuga, che ottiene comunque un cospicuo vantaggio massimo, ben 8'15". Il plotone torna infine compatto a meno di 5 km dall'arrivo, poco dopo che la maglia azzurra Gruzdev aveva tentato di far saltare il banco lanciandosi al contrattacco.
Lo sprint, com'era stato ieri, risulta nuovamente senza storia: Gavazzi prende il comando ai 150 metri e non lo lascia più, dando un'impressione di grande autorevolezza e contemporaneamente rendendo vani gli sforzi di Sutton e Clerc - rispettivamente 2° e 3° - di uscire dalla sua scia e sopravanzarlo. Poco dietro, una caduta coinvolge due atleti cinesi e lo spagnolo Gomez Marchante, apparentemente senza conseguenze serie.
Per Gavazzi naturalmente la vittoria significa anche leadership rafforzata, dal momento che ora guida la classifica generale con 18" sull'australiano della Garmin appena menzionato. Domani però, in attesa di Genting Highlands, le cose potrebbero già cambiare: la tappa in programma, da Melaka a Bandar Bru Bangi presenta le prime difficoltà altimetriche di rilievo di questo Tour de Langkawi, pur abbastanza lontane dal traguardo, ma soprattutto misura ben 221 km. Con Savio che ha già avvertito di non aver intenzione di costringere il proprio team al superlavoro alla vigilia della tappa decisiva, la corsa si apre a un ampio ventaglio di possibili scenari.