Tutti pazzi per Gavazzi - Due bici tra il bresciano e gli altri
Il velocista dei due mondi colpisce ancora. E stavolta senza dover attendere il fotofinish, al contrario, quasi per distacco.
Per quanto continui a ripeterlo, Mattia Gavazzi, che la sua partecipazione al Tour de Langkawi è figlia più del caso che della programmazione, non si può che rimanere abbagliati dalla splendida forma che sta dimostrando in questa primissima parte di stagione. Va infatti aggiornato a 3 il numero di successi stagionali del bresciano, che in quest'avvio di 2009 per vittorie è secondo solo al collega Allan Davis, plurivincitore al Down Under.
Certo, c'è da dire che la concorrenza latita e soprattutto non sembra all'altezza del velocista della Diquigiovanni-Androni: Clerc s'è affacciato oggi sul podio ma è ancora in ritardo di preparazione, l'argentino Bongiorno ha rinunciato a disputare i primi due sprint, Sutton s'è comportato molto bene ieri ma oggi ha subito un brusco ridimensionamento, peraltro dopo aver messo la sua Garmin a tirare nella seconda parte di tappa.
E così, chi a sorpresa sta facendo un'ottima figura è lo sprinter di colore Nolan Hoffmann, del South Africa National Team. Il ragazzone sudafricano, che corre per un team continental del suo Paese, anche nel 2008 aveva ben figurato al Langkawi e ora, grazie agli abbuoni racimolati, si trova secondo in classifica generale, 10" dietro Gavazzi, il quale sull'arrivo di malacca gli ha però rifilato due biciclette di distacco.
Ma oltre allo show del 25enne lombardo sul rettilineo finale, nell'odierna Senawang-Melaka (160.9 km) c'è stato dell'altro da ammirare. Nello specifico, parliamo del talento di un ragazzo moldavo oggi in fuga, quell'Alexandre Pliuschin che corre per l'Ag2r, indossando la maglia di campione nazionale.
Talento ovviamente atteso alla prova del futuro e pur tuttavia risulta inevitabile esaltare lo stile in bicicletta del biondo atleta dell'Ag2r, stile che è stato possibile ammirare negli oltre 120 km che Pliuschin ha passato in fuga insieme allo spagnolo Pujol (Cervélo Test Team). L'iberico dal canto suo ha dato prova di grande tenacia e così l'amalgama tra i due ha funzionato al punto da rendere piuttosto complicata la vita al gruppo.
I due fuggitivi infatti abbandonano la compagnia al km 28, in corrispondenza dell'unico gpm di giornata, e riescono a mantenere una velocità molto elevata attraverso i saliscendi che caratterizzavano il percorso della frazione. A riprova della bontà della loro prestazione, la media finale di 43.44 km/h: la distanza non era esagerata, ma i saliscendi di cui si diceva e la temperatura di oltre 35° sono fattori da tenere in debita considerazione.
Tornando in gruppo, ecco che risulta decisiva la collaborazione con la Diquigiovanni da parte della CSF Group-Navigare di Bongiorno e della Garmin-Slipstream di Sutton. Risultato: dopo aver registrato un picco di 7'10" al km 83, il gap scende sotto i 4' al km 124 e poi sempre più rapidamente, fino al ricongiungimento a meno di 5000 metri dal traguardo. E buon per Gavazzi che Sutton e Bongiorno siano poi sostanzialmente scomparsi, alla resa dei conti.
Del finale s'è sostanzialmente già detto, con la poderosa volata a centro strada da parte del bresciano, che, ben assistito dal bravo Manuel Belletti, si toglie tutti di ruota. Con queste premesse, il copione della terza frazione (Melaka-Melaka, 186 km pianeggianti) rischia di non essere molto diverso. Staremo a vedere.