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Salto in alto per Simeoni - Dopo il pavé e il Giro spunta Pippo

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Aprile

Il 2008 di Danilo Di Luca parte il 16 gennaio ed è una continua lotta con il CONI di Ettore Torri per correre o meno: prende il via all'ultimo secondo alla Tirreno-Adriatico, ma la "libertà" completa per Danilo arriva solo ad aprile, alla Settimana Lombarda, dove ottiene gli unici due successi della prima parte di stagione, completata dal mancato invito alle classiche delle Ardenne e dal 9° posto al Giro d'Italia dopo aver provato a far saltare il banco sul Monte Pora. Di Luca vincerà il Giro dell'Emilia dopo la mancata convocazione di Varese, e poi non potrà prendere il via al Lombardia perché la sua squadra non sarà invitata da RCS Sport per la mancata sottoscrizione del passaporto biologico.


(Di Luca a piedi guarda indietro, la bici è a lato - fonte: daylife.com © AFP/Getty Images)

Sul fronte belga, l'Inferno del nord entra nel vivo con la settimana "santa" di Fiandre, Gand e Roubaix: al Fiandre primeggia Stijn Devolder, che vince in maglia di campione nazionale belga 15 anni dopo Johan Museeuw. Devolder, dopo il 7° posto alla Roubaix e la vittoria al Giro del Belgio, proverà a far classifica al Tour de France, ritirandosi durante la 15esima tappa, quando non era certamente tra i contendenti al podio di Parigi.


(Devolder sul Grammont con la chiesetta al culmine - fonte: daylife.com © Reuters Pictures)

Un terzetto micidiale anima la Parigi-Roubaix: Boonen, Cancellara e Ballan riescono ad attuare il forcing decisivo e si presentano al velodromo con un buon margine sugli inseguitori. L'assenza di battaglia nei km finali è compensata dalla suggestione per questa meravigliosa sfida tra i tre giganti del pavè. La volata nel velodromo non ha storia, con Boonen che vince facilmente. Il ragazzone di Mol avrà poi parecchi problemi, con la positività fuori competizione alla cocaina del 28 maggio che non gli porterà squalifiche, ma lo lascerà al palo dal Tour de France. Si consolerà con 2 successi alla Vuelta e 15 successi totali in stagione.


(Boonen, Cancellara e Ballan sul pavè - fonte: teamcsc-saxobank.com © Tim De Waele)

Maggio

La stagione di Marzio Bruseghin parte, come sempre, piano piano, assolutamente in sordina, «tanto ci sarà da tirare tutto l'anno, perché andare forte sin da subito?». Appunto. Inizia ad andar forte a maggio, il 20, nella crono che da Pesaro porta i "girini" ad Urbino, e poi non smette più: 3° in classifica generale, 25esimo al Tour de France e 10° alla Vuelta a España. Ciccherà la crono olimpica e salterà la crono iridata, ma qualche passaggio "a vuoto" glielo si perdona sempre volentieri.


(Bruseghin a cronometro sulle strade del Giro - fonte: daylife.com © Reuters Pictures)

Quattro giorni dopo Bruseghin, il 24 maggio, tocca ad Emanuele Sella esultare: lo fa sull'Alpe di Pampeago, dopo che la foratura di Pescocostanzo e le cadute di Cesena l'avevano gettato nello sconforto, nonostante avesse già vinto una tappa alla Coppi&Bartali. La maglia verde del Giro d'Italia, portata da Agrigento a Milano, vince anche le tappe di Passo Fedaia e di Tirano, piazzandosi 6° in classifica generale. Il 5 agosto l'UCI comunicherà la postività di Sella all'Epo-Cera in un controllo fuori competizione del 23 luglio: collaborerà col CONI e subirà 1 anno di squalifica. Al prossimo agosto.


(Sella si appresta a vincere all'Alpe di Pampeago - fonte: csfgroupnavigare.com © Bettiniphoto)

Chi invece non vince neanche una tappa, ma si porta a casa il Giro, è Alberto Contador, già vincitore del Giro dei Paesi Baschi ed "acquisto" dell'ultim'ora della corsa rosa (a spese dei poveri corridori della NGC-OTC, che avevano già le valigie pronte per partire verso Palermo), capitano proclamato sulla strada di un'Astana che aveva anche Klöden sulle strade italiane.


(Contador in rosa bacia il suo trofeo - fonte: daylife.com © AP Photo by Alessandro Trovati)

Giugno

Nonostante il buco nell'acqua (anzi, nel nubifragio) alla Freccia Vallone, Valverde inizia la sua stagione alla grande, col podio all'Amstel e la vittoria nella Liegi, corsa in maniera superba. Nella preparazione al Tour, è splendido durante il Delfinato e all'inizio della Grande Boucle, nella quale però finirà solo 8°. Ancora, in preparazione alle Olimpiadi vincerà San Sebastián, ma a Pechino sarà solo 13esimo (ma vincerà il connazionale Sánchez...). Inizierà bene anche la Vuelta, ma calerà come sempre alla distanza e finirà 5°. A Varese, poi, sarà messo in scacco da Bettini. Ciononostante, anche nel 2008 si porta a casa un bottino di 12 successi personali.


(Valverde in giallo, ma è il Delfinato - fonte: criterium.ledauphine.com © Sylvain Muscio)

Vincere a 22 anni non è mai facile. Per riuscire a vincere corse importanti, poi, si dev'essere dei predestinati. E difatti il timido ceco Roman Kreuziger è da tempo segnalato come un giovane fenomeno per le corse a tappe, ma è al Giro di Svizzera, più precisamente durante la cronoscalata del Klausenpass, che la sua carriera svolta di brutto. Dopo il 2° posto al Romandia, vince la corsa elvetica e finirà al 12esimo posto il Tour de France. Nel 2009 sarà da seguire con molta attenzione.


(Kreuziger nella cronoscalata del Klausenpass - fonte: teamcsc-saxobank.com © Tim De Waele)

Il masochismo del ciclismo è spropositato, se si pensa che si spendono fiumi e fiumi di inchiostro per parlare di qualsiasi fatto negativo, evitando - quasi ci fosse vergogna - di raccontare come si deve le belle storie che questo sport, forse come nessun altro, sa offrire. Alla soglia dei 37 anni, dopo un paio di ritiri evitati per un soffio nelle precedenti due stagioni, in quel di Bergamo il laziale Filippo Simeoni si laurea campione d'Italia su strada. Uno scatto lungo 5 km e sufficiente (metro più, metro meno) per lasciarsi alle spalle corridori come Visconti, Pozzato e Rebellin. Lo attendiamo alla partenza del Giro del Centenario. Se lo merita, e ce lo meritiamo.


(Filippo Simeoni si è appena laureato campione d'Italia! - fonte: cicloweb.it © Marco Bardella)

La redazione di Cicloweb.it

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