Lorenzetto il magnifico - Tra AleJet e Bennati spunta Mirco
Va bene, ci rinunciamo a voler vedere per forza di cose questa sfida in volata. Questa sfida che sta risultando così mitica che probabilmente neanche esisterà mai, come non è mai esistita del tutto finora. E poi non è neanche giusto verso chi vince, Lorenzetto in questo caso; perché rimpiangere ciò che poteva essere e non è stato, se quel che è stato è comunque degno di nota?
Il Giro di Sardegna è alla sua 27esima edizione, ma la precedente risale addirittura al 1997. Una volta in terra sarda ci andavano i Merckx e gli Ocaña a correre al caldo, mentre oggigiorno le squadre se vanno in Malesia, in Australia e in California, cosa impensabile fino a qualche decennio fa. E così la terra del Mirto torna a respirare ciclismo dopo la partenza (più due tappe) del Giro 2007.
Per iniziare, 184,2 km da Olbia ad Olbia, affrontando nell'entroterra tre Gpm e un'infinità di altri saliscendi. Il vento sardo, poi, a qualcuno avrà fatto venire in mente il pavè ed il Belgio, ed allora non fatichiamo più di tanto a capire come sia stato possibile che un campione del mondo come Ballan, appena sentito un po' di lastricato sotto le ruote nelle vicinanze di Olbia, abbia innescato il turbo per favorire la volata dei compagni Lorenzetto e Gasparotto, che si sono lasciati dietro un Petacchi ancora da oliare dopo l'infortunio al piede capitatogli al Giro della Provincia di Grosseto.
Ma andiamo con ordine, perché i saliscendi e il vento hanno dato modo anche agli attaccanti di farsi vedere, ed al km 16 è partita la fuga buona, composta da Finetto, Mamos e Belkov. I tre hanno raggiunto un vantaggio massimo di 5'47" al chilometro 85, e quindi capite bene come LPR e Liquigas non abbiano dato molta confidenza ai battistrada. Finetto è passato in testa ai primi due Gpm, che gli hanno lasciato in dote l'effigie degli scalatori, mentre gli altri due hanno visto svanire i sogni di gloria al km 160, seppur la ISD abbia provato prima con Cioni e poi con Visconti (sempre francobollati da Pietropolli e Gasparotto) a scongiurare l'arrivo a ranghi compatti.
Alla fine della discesa di San Pantaleo il gruppo di testa è composto da 48 corridori, con la Lampre a recitare il ruolo principale, avendo tutti gli effettivi a disposizione. Per questo, Bono e Zagorodny si sono affaccendati per tenere alta l'andatura, sempre con l'aiuto di Liquigas e LPR, per poi accelerare bruscamente a 2000 metri dall'arrivo.
Bandiera e Da Dalto hanno impostato l'ultimo chilometro, Ballan s'è preso carico della situazione a circa 600 metri dall'arrivo, prendendo in testa le strettoie finali e lasciando ai 250 metri Lorenzetto e Gasparotto (arrivati nell'ordine), lanciati a tutta, con un buon margine su Petacchi (in verità troppo solo). Bennati chiudeva addirittura 6°, dietro Dall'Antonia e Gatto.
I 164 km di domani (Porto Torres-Santu Lussurgiu) non sembrano adatti per rivincite da uomini veloci, mentre entreranno prepotentemente in scena gli uomini da classifica, e vedremo se Di Luca - oggi al lavoro nei primi 100 km ed arrivato al traguardo con 4'51" dai migliori - avrà voglia di testarsi o lascerà strada e gloria ai propri delfini.