Indiscrezioni sul percorso - Via da Venezia, subito le Dolomiti
Versione stampabileMancano pochi giorni, poi, sabato, il drappo rosa sarà tolto e le tante, forse troppe, parole si trasformeranno in fatti. Operazioni di marketing, annunci in grande stile, una caccia al tesoro, la maglia rosa disegnata da due stilisti al top e tanti altro ancora. Nasce il Giro del Centenario, quello che ricorda l'impresa del 1909. In realtà è l'edizione numero 92, ma ormai da tempo, così come fece il Tour nel 2003, ci si prepara non solo al solito grande spettacolo che la corsa rosa offre, ma anche alla celebrazione di tanti eroi, di tante località che hanno fatto grande il Giro d'Italia. Le prime indiscrezioni hanno fatto sì che da subito ci si rendesse conto che nel 2009 si assisterà ad un Giro rivoluzionario: prima velatamente, poi di più si è parlato di un possibile traguardo finale lontano da Milano, vera e propria culla del Giro. Poi pian piano le indiscrezioni si sono fatte sempre maggiori. Niente finale a Milano, traguardo conclusivo a Roma, come avvenne nel 1950 di Koblet, e salite decisive sulle montagne centromeridionali.
Si parte da Venezia
Il via avverrà sabato 9 maggio a Venezia. Suggestivo il via della corsa con una breve cronometro a squadre pianeggiante al Lido, che già nel 1997 vide il via della corsa. Cosa buona. La cronosquadre fa spettacolo, fa piacere agli sponsor e se corta non sconquassa la classifica.
Prima tappa in linea da Lido di Jesolo a Trieste; arrivo sul Lungomare, con probabilmente lo stesso finale del circuito che nel 2000 regalò a Bartoli la maglia tricolore. Seconda tappa da Grado a Valdobbiadene, nelle terre del prosecco. Qui gli organizzatori stanno pensando di inserire la dura salita di Combai, anche se l'opzione non parrebbe certa.
Dopo un proverbiale "goto de bianco" si ripartirà per una prima tappa di montagna. Nel rivoluzionario tracciato inventato da Zomegnan le Dolomiti arrivano praticamente subito. Da Prato della Valle a Padova si sale verso i monti, con il traguardo a San Martino di Castrozza, poco prima del Passo Rolle. Tappone dolomitico anche il giorno dopo, mercoledì 13, con la tappa che dovrebbe partire da Fiera di Primiero per terminare in salita. Traguardo inedito all'Alpe di Siusi, mai toccata dalla corsa rosa. Qui del tracciato è trapelato poco, ma non sembra difficile immaginare la presenza dei mitici passi dolomitici come, per citarne uno, il Pordoi.
Sconfinamento in Austria il giorno successivo (perché andare in Austria nel centenario del Giro?). Si parte da Brunico per terminare a Mayrhofen, nei pressi di Lienz; probabilmente col classico Gailberg nel finale.
Il ritorno in Italia avverrà con una frazione oltre i 200 km con partenza da Innsbruck ed arrivo a Chiavenna. Una tappa col finale "in discesa" per planare in Valle dopo aver passato la salita del Malojapass.
Tocca alle montagne bergamasche il giorno 16 maggio, sabato. Si parte da Morbegno, si arriva a Bergamo (allo studio la possibilità di finire a Bergamo alta, anche se è più probabile il classico arrivo in centro) dopo anche un bell'anello che comprende alcune salita storiche della bergamasca, come il Balisio, la Forcella di Bura e il Colle Gallo.
Il giorno successivo avrebbe dovuto essere quello del ritorno in Piemonte. Verbania (una bella tappa con la salita di Segletta nel finale) è rimandata al futuro, Borgomanero guarda al 2010, Biella è addirittura sotto il giogo di un veto da parte della Federciclismo piemontese, confermato dallo stesso presidente Rocco Marcheggiano, Novara città passa al 2010. Torino città è interessata ad una partenza. Niente Piemonte dunque, ma infine un circuito celebrativo con partenza ed arrivo a Milano, ripescata in extremis, con traguardo finale a Piazzale Loreto, da dove partì l'edizione numero 1 del Giro.
La Cuneo-Pinerolo
Giorno di riposo a Cuneo, da dove partirà, "l'unicum" edizione 2009. Nel '49 la stravinse Coppi, nel 1964 Bitossi, nel 1982 Saronni. La corsa rosa riproporrà la tappa dei cinque colli per eccellenza: la Cuneo-Pinerolo. Maddalena, Vars, Izoard, Monginevro e Sestriere prima della planata su Pinerolo, che con l'anteprima del Giro aspetta anche il Tour forse già nel 2010. Anacronistica, forse poco moderna, ma suggestiva quel tanto che basta per essere inserita nel Giro del centenario. C'è il rischio che alcuni problemi stradali, per una frana sul primo colle da scalare, rovinino tutto. La speranza è che si possa disputare così, come leggenda vuole. Si lascia Torino (ma per almeno i prossimi tre anni il Piemonte sarà toccato) per scendere in Liguria ad Arenzano, alla vigilia della prima cronometro individuale della corsa. Partenza da Sestri Levante, arrivo a Riomaggiore, con la salita del Bracco nel tracciato. Non un tic tac da specialisti.
Gianluca Trentini