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Hai voluto la bicicletta? - Scopriamo il mondo di Cristiano Fumagalli

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Seconda stagione tra i pro' per Cristiano Fumagalli, nato a Varese il 28 luglio 1984 e residente a Brenno/Arcisate, cittadina in provincia di Varese a pochi chilometri dal confine svizzero e dal lago di Lugano. Fumagalli è passato professionista dopo la Coppa Bernocchi 2007 con l'allora Ceramica Flaminia. Tra poco inizierà la sua seconda stagione tra i pro' a caccia della prima vittoria.
Cristiano, com'è allenarsi d'inverno dalle tue parti?
«Fa troppo freddo, di solito mi alleno vicino casa ma in questo periodo sta facendo anche -10°C e non è l'ideale. Ora, infatti, mi trovo a Massa ed è tutta un'altra cosa, anche se il cielo è nuvoloso fa più caldo, i gradi ci sono».
Con chi ti alleni li a Massa?
«Ieri ho fatto cinque ore insieme ad Alessandro Petacchi, Marco Cattaneo, entrambi della Lpr, ed Edoardo Girardi, dell'Amica Chips».
Quando hai iniziato a correre in bicicletta?
«Da piccolo, avevo nove anni e correvo in G3 e G4 ma non avevo spirito competitivo, lo facevo per gioco. Poi, da Esordiente, sono arrivati i primi risultati, con otto gare vinte il primo anno e dodici il secondo. Tra gli Allievi ne ho vinte una il primo anno e sei il secondo, e da Juniores quattro il primo anno e otto il secondo».
Poi sono arriavti i primi problemi.
«I primi due anni da dilettante sono stati il momento peggiore della mia carriera. Ho preso la mononucleosi, ho avuto un lungo infortunio e sono dovuto partire per il militare, anche se alla fine ho fatto il servizio civile».
Però una volta superati questi problemi sei ripartito alla grande.
«Sì, ho fatto gli Europei con la maglia azzurra e sono stato riserva ai Mondiali ed ho vinto anche qualche gara, tra cui il Trofeo Cicogna e la Coppa Città di San Daniele del Friuli. Nell'agosto 2007 la Ceramica Flaminia mi ha fatto fare uno stage alla Coppa Bernocchi e c'è stata la firma. Questo è stato il mio anno più bello».
Che tipo di ragazzo sei?
«Sono un tipo tranquillo, serio, onesto, mi piace lavorare e la Ceramica Flaminia mi ha preso anche per le mie qualità umane. Ed io mi sono trovato subito bene in questa squadra».
E come ciclista? Dacci qualche dato fisico e parlaci delle tue caratteristiche, delle corse che ti piacciono di più e di quella che sogni di vincere.
«Sono alto 170 cm e ho un peso forma di 58-59 kg, anche se ora sto a 60. Ho lavorato molto in palestra per rinforzare il fisico. Lavorando sulla forza ho ottenuto ottimi risultati, con un chilo e mezzo di massa muscolare in più e un 3% di grasso in meno. Sono uno da corse di un giorno impegnative, mi difendo bene in salita e sono veloce negli sprint a gruppo ridotto. Il mio sogno nel cassetto è sempre stata la Liegi: è affascinante e potrà essere alla mia portata nel futuro. Mi piace il percorso, l'organizzazione ed il pubblico. Per i prossimi anni il mio obiettivo è quello di fare sempre meglio. Per quest'anno vorrei fare bella figura alla Tirreno-Adriatico e poi alle classiche corse estive italiane come il Camaiore. Ad agosto ho la condizione migliore».
Qual è il corridore a cui ti ispiri?
«Mi piace Danilo Di Luca, per come vede la corsa e per le sue caratteristiche tecniche. Vorrei arrivare ai suoi livelli, quando siamo in gruppo spesso mi ci metto a ruota per rubargli qualche segreto, come si comporta in gara, come parla con i compagni di squadra e gli altri colleghi. È un esempio per me, cerco di imparare da lui, anche se poi in gara conta averne di più degli altri».
A parte il ciclismo, qual è la tua passione?
«Sono le auto, mi piace correre. Mi hanno già ritirato due volte la patente, l'ho riavuta ad ottobre. Ho un Audi TT, il mio sogno è la RS8, guarda caso l'auto di Di Luca...».
Per il resto, cosa fai quando non ti alleni? Vacanze al mare o in montagna?
«Tutti e due, ma la montagna la preferisco, è più rilassante. Comunque non mi piace starmene in albergo o andare sempre negli stessi posti. Preferisco girare e conoscere nuovi paesi e città. L'ultima vacanza è stata di relax, ad Hurgada in Egitto. Per il resto leggo poco, solitamente quotidiani o riviste, ascolto musica italiana, soprattutto Ramazzotti e Ligabue: prima delle gare ho quasi sempre l'iPod, mi rilassa molto».
Fino ad ora non sei riuscito ancora a vincere tra i pro', anche se hai fatto dei buoni piazzamenti. Cosa ti è mancato?
«L'esperienza e la fortuna. Ho fatto un quarto, un quinto e un settimo posto al Giro delle Asturie, un terzo, un quinto e un settimo posto alla Settimana Lombarda. Sono sempre stato battuto da gente forte, come Di Luca, Sánchez González e Garzelli. Al Melinda (è arrivato quarto, vittoria a Bertagnolli su Garzelli e Finetto, ndr) pensavo di essere finito, invece al traguardo mi sono reso conto che ne avevo ancora e potevo vincere».
Prossimi impegni?
«Dal 21 al 23 gennaio la Ceramica Flaminia-Bossini Docce si ritroverà tutta a Santa Severa, vicino Roma, per fare gruppo, mettere a punto la preparazione e perfezionare i lavori individuali».
Per la prima parte di stagione, quali gare ha in programma?
«Non so se ci sarò a Donoratico, sicuramente farò Grosseto, Laigueglia, Insubria, Lugano, Tirreno-Adriatico e Sanremo. Non sarò al 100%, il top della forma l'avrò tra luglio e settembre, ma sarò competitivo».
Non ci hai parlato del Giro d'Italia. Ti piacerebbe correrlo?
«Come squadra le carte in regola ce le abbiamo, siamo in allerta e aspettiamo le scelte di Zomegnan. Dalla nostra abbiamo il campione italiano in carica Filippo Simeoni. Puntiamo a metterci in mostra nelle gare di inizio stagione anche per provare ad essere invitati».
Un ultima domanda: single o fidanzato?
«È complicato... diciamo impegnato».

Emanuele Longo

 

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