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SpEdita in Francia - 8a tappa: I fuochi d'artificio premiano la Ljungskog - La Pucinskaite ci racconta il Tour de L'Aude | Cicloweb

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SpEdita in Francia - 8a tappa: I fuochi d'artificio premiano la Ljungskog - La Pucinskaite ci racconta il Tour de L'Aude

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Sabato 26 maggio – 8a tappa : 1a semitappa – 55 km
QUILLAN – AXAT
Difficoltà: *** 2 Gpm di 1a cat.
Dislivello totale: 960 metri
Tempo: 19°C pioggia a tratti

Partenza alle 9:30 sotto una fitta pioggerellina, dopo 8 giorni di fatica accumulata nei muscoli e in ogni cellula del corpo non è il massimo. Soprattutto quando il menù prevede due passi pirenaici, con il primo che comincia dopo soli 3 km e con il secondo che ne misura una decina. Fare due tappe in una sola giornata (nel Tour de L’Aude è una tradizione) è la cosa più odiata dalla maggioranza del gruppo, ed è quasi una regola il dare qualche scossa inaspettata (e la sottoscritta l'ha provato con la propria pelle quando, nel 2001, fu svestita dalla maglia gialla dalla diretta rivale, la canadaese Lyne Bassette).
Pericoloso sì, ma anche atteso dalle prime cinque-sei meglio posizionate in testa della classifica; tutte esperte, tutte fortissime, vincenti e agguerrite. Affamate ancora, perché in fondo il percorso dell’attuale edizione non ha permesso di chiarire bene i ruoli. La mancanza di una crono individuale e di un’arrivo in pendenza (come negli anni precedenti) si è sentita. Questo tipo di percorso forse avrà anche il suo fascino, questione di gusti, resta il fatto che dentro di ognuna delle punte principali era rimasto quel dubbio sul proprio valore, che solitamente sparisce dopo un bell’arrivo in montagna.
Il Tour de L’Aude per qualcuno è un obbiettivo dichiarato, importante, quanto il Giro d’Italia per un’azzurra o per una qualunque formazione della Penisola. Era naturale quindi aspettarsi di assistere a due tappe di una certa intensità, ma mai nessuno avrebbe immaginato di poter vivere una giornata cosi bella, emozionante, spettacolare. A proposito dello spettacolo che, a parer di qualcuno, le donne non sono in grado di proporre. Peccato davvero che nessuno abbia registrato le due semitappe odierne, filmati così andrebbe proposto ai giovani di qualsiasi sesso come un manuale da studiare, quanto orgoglio, grinta e cuore (valori antichi alla base del ciclismo) e quanto tatticismo e buon senso (segno della presenza di intelligenza e modernità nel mondo rosa) siano stati dimostrati nella terribilmente faticosa pagina odierna.
Le salite in Francia sono infinite, si fatica a stabilire l’esatta lunghezza, cominciano a montare piano piano poi all’improvviso sbocca qualche chilometro impegnativo, poi rispianano e nuovamente rimontano, ti prendono per fame. Uno scalatore puro, leggero, amante delle pendenze, non riesce spesso ad esprimersi, rimbalza su quelle stradine fatte da asfalto che non rende, che ondeggia, che spacca la scioltezza della pedalata. Ma dopo un intera settimana accumulata nelle gambe la musica cambia: ogni salita è buona per provare, non si sa mai, l’importante è tentare e vedere se la gamba risponde sempre, per poter dire: ho fatto di tutto per riuscire a fare mia la maglia più desiderata. Così, più o meno in questa direzione hanno ragionato le più forti, trasmettendo i ragionamenti in fatti reali.
Sulla prima salita si è formata la coppia di scalatrici Luperini e Hausler, che però sono state raggiunte nella discesa, mentre sulla seconda, posta a una ventina di chilometri dalla fine, è stata Trixi Worrack ad attaccare, forse perché un altro terzo (fu terza in classifica anche un anno fa) non le interessa più, forse perché è da un anno che non riesce più a vincere una corsa di alto livello, forse perché ha più fame di tutte.
Attacca forte, prosegue, insiste, viene raggiunta solo dalle prime due della classifica, nessun altro riesce a resisterle. L’arrivo premia Judith Arndt, la più veloce del terzetto.
Si attende così il pomeriggio, con il tempo che continua a non sorridere; è già è il terzo giorno che pioviggina, smette, asciuga e ribagna nuovamente la strada, rendendola viscida e instabile, come se fosse incapace di prendere una decisione, se “punire” o no queste donne che non mollano mai la bici con un numero fissato sul telaio.

1. Judith Arndt (Ger-T-Mobile) in 1h34’59" (34,743 km/h)
2. Susanne Ljungskog (Swe-Team Flexpoint) a 1”
3. Trixi Worrack (Ger-Nurnberger Versicherung) a 3”
4. Angela Brodtka (Ger-Nazionale tedesca) a 38”
5. Marianne Vos (Ned-DSB Bank) st
6. Daphn Van Den Brand (Ned-Nazionale olandese) st
7. Joanne Kiesanowski (Nzl-Raleigh Lifeforce Creation) st
8. Julia Martissova (Rus-Team FRW) st
9. Lang Meng (Chn-Giant Pro Cycling) st
10. Nicole Brandli (Sui-Bigla Cycling) st
11. Tania Belvederesi (Ita-Team FRW) st
12. Priska Doppmman (Sui-Raleigh Lifeforce Creation) st
13. Andrea Bosman (Ned-DSB Bank) st
14. Dorte Rasmussen (Den-Menikini-Sella Italia) st
15. Suzanne De Gode (Ned-T-Mobile) st

Classifica Generale:
1.Judith Arndt (Ger-T-Mobile) 20.41’12”
2. Susanne Ljungskog (Swe-Team Flexpoint) a 27”
3. Trixi Worrack (Ger- Nurnberger Versicherung) a 56”
4. Marianne Vos (Ned-DSB Bank) a 1’51”
5. Priska Doppmman (Sui-Raleigh Lifeforce Creation) a 1’53”


Sabato 26 maggio – 8a tappa: 2a semitappa – 62 km
AXAT – QUILLAN
Dificoltà: **** 1 Gpm di Hors cat.
Dislivello totale: 925 metri
Tempo: 20°C, pioggia a tratti

Si riparte subito in salita, subito “a tutta”. E la reazione di Nicole Brändli (tre volte maglia rosa del Giro d’Italia) che mette il suo team in testa al gruppo, per poi provare in prima persona ad attaccare, è ottima, ma per fare la differenza netta probabilmente dovrà aspettare la crescita della condizione.
Non deve attendere e ha poco da perdere invece l’americana Amber Neben (vincitrice delle ultime due edizioni) e nemmeno Trixi Worrack (un Tour de L’Aude 2004, vicecampionessa mondiale a Salisburgo 2006): si sentono perfettamente a proprio agio, la gamba c’è, la voglia anche, figuriamoci. Provano più volte nell’ascesa per tutti i suoi 14 km (quattro di quali al 9-10%). E qui succede il finimondo. Imprevisti clamorosi e inaspettati: c’è chi aggredisce e poi è costretto a difendersi (Brändli), chi non aveva mai mostrato in precedenza un minimo di segno del cedimento e si becca una crisi (Arndt), chi molla e fa gruppetto (Vos), chi prosegue come se fosse all’ultimo chilometro (invece ce ne sono altri 15 di discesa secca e 30 di strada che tende a scendere).
In cima al Gpm si registra una situazione post-battaglia d'altri tempi: da sola Neben, a venti secondi Worrack e la giovane compagna di squadra, la scalatrice di talento e leader della classifica Gpm, Claudia Hausler, seguite da un terzetto formato da Brändli, Luperini e Ljungskog distanziato di altro mezzo minuto; poi con un bel minutino la leader Arndt.
Si buttano tutte in discesa, la Neben viene fermata per aspettare la compagna Ljungskog, mentre le due tedesche della Nürnberger Versicherung proseguono e guadagnano. Sono seguite dal terzetto formato dalle atlete del Team Flexpoint, Neben e Ljungskog e dall’interessata (alla classifica) Brändli, mentre la Luperini si è staccata in discesa.
A questo punto la Arndt si ferma ad attendere le compagne, presenti nel gruppetto alle sue spalle, che stanno tirando alla morte per salvare il salvabile. Il finale è drammatico non soltanto per la Arndt (scivola al terzo posto), ma anche per Trixi Worrack che, nonostante abbia vinto la tappa, non è stata in grado di saltare Ljungskog in classifica, perdendo tutto il vantaggio accumulato nei ultimi cinque chilometri, dove le forze si sono spente.
Ma domani si riprova.

1. Trixi Worrack (Ger-Nurnberger Versicherung) in 1h42’10” (36,411 km/h)
2. Susanne Ljungskog (Swe-Team Flexpoint) a 15”
3. Nicole Brandli (Sui-Bigla Cycling) st
4. Claudia Hausler (Ger-Nurnberger Versicherung) st
5. Amber Neben (Usa-Team Flexpoint) a 18”
6. Marianne Vos (Ned-DSB Bank) a 1’33”
7. Joanne Kiesanowski (Nzl-Raleigh Lifeforce Creation) st
8. Julia Martissova (Rus-Team FRW) st
9. Sigrid Corneo (Ita-Menikini-Selle Italia) st
10. Maryline Salvetat (Fra-Nazionale francese) st
11. Edita Pucinskaite (Ltu-Nurnberger Versicherung) st
12. Priska Doppmman (Sui- Raleigh Lifeforce Creation) st
13. Andrea Graus (Aut-Nurnberger Versicherung) st
14. Judith Arndt (Ger-T-Mobile) st
15. Fabiana Luperini (Ita-Menikini-Sella Italia) st

Classifica Generale:
1. Susanne Ljungskog (Swe-Team Flexpoint) in 22h24’00"
2. Trixi Worrack (Ger-Nurnberger Versicherung) a 11”
3. Judith Arndt (Ger-T-Mobile) a 55”
4. Nicole Brandli (Sui-Bigla Cycling) a 1’33”
5. Amber Neben (Usa-Team Flexpoint) a 2’30”

Edita Pucinskaite

 

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