SpEdita in Francia - 3a tappa: Vos, ancora lei - La Pucinskaite ci racconta il Tour de L'Aude
Lunedì 21 maggio – 3a tappa: 122 km
LEZIGNAN Corbières – LEZIGNAN Corbières
Difficoltà: ** (due salite di 3a e 2a cat.)
Dislivello totale: 950 metri
Tempo: 29°C soleggiato
Doveva trattarsi di una tappa intermedia, quella che fa smaltire (si fa per dire) l'acido dai gamboni dopo una crono a squadre tirata a tutta, ed invece intermedia lo è stata solo in parte. Le distrazioni a volte possano presentare un conto salato e per rimediare agli errori non sempre è sufficiente il sacrificio del team. Il compito delle salite sarebbe quello fare una selezione, mentre quello delle discese di permettere di aumentare il vantaggio, o ridurlo. La tappa odierna, interpretata dal plotone con una certa schizofrenia, ha raccontato che nulla può diventare più incerto della certezza.
Già al quinto chilometro si trovava il primo Gpm della giornata, affrontato come se fosse a cinque km dalla linea d'arrivo. Ma poi, dopo i risultati considerati insoddisfacenti, da chi ha messo e l'anima (e gambe) per tentare un'impresa, nel gruppo è scesa la calma, nessuna iniziativa, nessuna provocazione, tranne la battaglia per i traguardi volanti, dove da oggi si è registrato lo scontro tra due barricate: quella a caccia della maglia rossa degli sprint in concorrenza con qualche rappresentante dell'alta classifica in caccia dei secondi, visto che oltre ai punti sugli sprint si consegnano pure gli abbuoni.
Poi un'altra “pausa” prolungata, un altro “relax” in attesa del secondo Gpm su una salita larga e pedalabile. Nessuna selezione, alcuna rottura. Solo quando il gruppo bello e corposo ha preso la discesa entrando nel bosco di una stradina secondaria, il serpente velenoso si è risvegliato e si è buttato giù all'impazzata, rompendosi in più pezzi. L'attacco del giorno è stato violento, drammatico per la scalatrice americana Amber Neben, già vincitrice delle ultime due edizioni e terza in classifica attuale e che si sentiva nuovamente “a modo”, dopo un inverno di sacrifici e programmazioni, dicendo, dopo il terzo posto finale al termine di Giro San Marino, di sentirsi pronta per tentare il tris. Le sue compagne si sono impegnate per tutti i restanti venti chilometri, ma lì davanti c'era troppa voglia di fare fuori un pezzo cosi grosso, cosi tanta che il vantaggio anziché diminuire, aumentava.
Sul traguardo si è ripetuto lo scenario della vittoria di Marianne Vos, che attualmente è il Boonen o il Petacchi (nel loro momento di grazia) in versione femminile. Se la porti all'arrivo, sappi che sei battuto. Ha trionfato con facilità, visto che pure Ina Yoko Teutenberg, l'unica velocista in grado di batterla, si trovava nel gruppo inseguitore.
1. Marianne Vos (Ned-Team DSB Bank) 3h14'01" (37.73 km/h)
2. Angela Brodtka (Ger-Nazionale Germania) st
3. Marina Jaunatre (Fra-Nazionale Francia) st
4. Joanne Kiesanowski (NZl-Raleigh Lifeforce Pro Cycling Team) st
5. Tanja Hennes (Ger-Bigla Cycling Team)st
6. Hanka Kupfernagel (Ger-Nazionale Germania) st
7. Romy Kasper (Ger-Nazionale Germania) st
8. Svetlana Bubnenkova (Rus-Fenixs-HPB) st
9. Julia Martisova (Rus-FRW-Gauss) st
10. Andrea Bosman (Ned-Team DSB Bank) st
11. Suzanne De Goede (Ned-T-Mobile Team) st
12. Susanne Ljungskog (Swe-Team Flexpoint) st
13. Loes Gunnewijk (Ned-Team Flexpoint) st
14. Priska Doppmann (Swi-Raleigh Lifeforce Pro Cycling Team) st
15. Sarah Düster (Ger-Raleigh Lifeforce Pro Cycling Team) st
16. Daphny Van Den Brand (Ned-Vrienden Van Het Platteland) st
17. Oxana Kozonchuk (Rus-Fenixs-HPB) st
18. Elena Kuchinskaya (Rus-FRW-Gauss) st
19. Daiva Tuslaite (Ltu-Nazionale Lituania) st
20. Sigrid Corneo (Ita-Menikini-Gysko) st
Classifica Generale:
1. Judith Arndt (Ger-T-Mobile Team) 7h15'30"
2. Linda Villumsen Serup (Den-T-Mobile Team) a 1"
3. Susanne Ljungskog (Swe-Team Flexpoint) a 10"
4. Kimberly Anderson (USA-T-Mobile Team) a 18"
5. Loes Gunnewijk (Ned-Team Flexpoint) a 21"
Edita Pucinskaite