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Mikha(ylo) si ferma più! - Sabatini, ancora secondo Pozzato

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Se la dea Kalì aveva 8 braccia, l'eroe Khali(lov) ha 8 gambe, almeno in questo periodo della sua carriera: tutto riesce in maniera perfetta all'ucraino, che in rapida infilata si porta a casa GP di Prato, Memorial Cimurri e - storia di questo pomeriggio - Coppa Sabatini. Un tris che vale, nell'ordine: un bel po' di soddisfazione personale; la possibilità di fare una dedica speciale al secondogenito nato da poco; un bel contratto garantito per il 2009; una serie interminabile di baci delle miss, che non sarà più il non plus ultra dell'erotismo com'era 50 anni fa, ma è pur sempre un bel vivere.
Non è un'eresia dire che gli organizzatori di Peccioli speravano magari di pescare dal mazzo un altro vincitore (tra i tanti bei nomi presenti al via), ad esempio quel Pozzato che, ancora una volta, si deve accontentare di un piazzamento: ora, benedetto ragazzo, siete tutti lì davanti e vedi che Khalilov pedala nelle prime posizioni, e Khalilov è quel corridorino che ha vinto un paio di corsette negli ultimi giorni; e che sia a Prato che al Cimurri è partito bello lungo, anticipando tutti quelli che aspettavano la volata: e allora, benedetto eterno ragazzo Filippo Pozzato, ti parte Khalilov ai 500 metri e te lo lasci sfuggire? «Abbiamo perso l'attimo», come se questa potesse essere una giustificazione, e non semmai un'aggravante: ma come si può perdere l'attimo con Khalilov? Con Khalilov che fa la stessa cosa fatta il 21 settembre e il 4 ottobre, e stiamo parlando del 21 settembre e del 4 ottobre del 2008, non del 1983 o del 1997. Ma tanti corridori se le guardano le corse, o preferiscono Beautiful?
E allora, se i blasonati avversari sono così distratti, ben venga quest'altra bella vittoria di Mykhaylo. Alla Khalilov, è ormai il caso di dire in questo autunno in cui il calendario italiano è stato praticamente monopolizzato dal 33 ucraino; scelta intelligente, quella di puntare alle corse che vengono molto in là nella stagione: tanti corrono con le ultime stille di energia, tanti la lucidità l'hanno persa già in primavera, tanti non ci arrivano manco, a queste corse. Ci si potrebbe chiedere perché non ci provano in numero maggiore, a impostare così la stagione: una risposta è che non tutti sono abbastanza tranquilli di avere il rinnovo contrattuale per la stagione successiva, e così molti sparano tutte le cartucce prima possibile, per assicurarsi un altro anno da pro' (stiamo parlando ovviamente dei corridori non di primissima fascia); d'altronde, almeno alcuni dovrebbero pure capire che infilare una serie di bei risultati tra settembre e ottobre, un contratto per il 2009 magari te lo garantisce lo stesso.
Ma queste sono riflessioni che ci porterebbero lontano, e invece urge parlare di una Coppa Sabatini corsa sotto uno splendido sole autunnale, con Paolo Bettini che si diverte a fare lo sfaccendato ospite e con Bennati, Pozzato, Visconti, Garzelli, Brajkovic, Wegmann, Gesink, Evans, Popovych, Kolobnev, Gasparotto, Petacchi, Scarponi a nobilitare la starting list. Sestili-Sobal-Madrazo animano la consueta fuga da lontano (vantaggio massimo: 11'20" al km 50, a 144 dalla fine), la Quick Step (principalmente) ricuce, e così tutto si decide nei due giri finali del circuito pecciolese.
Al penultimo passaggio, a 12 km dalla fine, sono Missaglia e Scott Davis a muoversi, subito rilevati in testa da Ignatiev: ma gli ultimi metri della salita di Peccioli ingolfano il russo, e allo scollinamento lo stesso Missaglia, con Andrea Masciarelli, Scarponi e Rizzi, prova ad avvantaggiarsi. Il gruppo è comunque lì, controllato da Quick Step e Liquigas, e anche dalla Flaminia, che si occupa di non lasciar spazio a nessuno, nemmeno a un Garzelli molto attivo nelle posizioni di testa.
Sull'ultima scalata, nei 1500 metri conclusivi, col gruppo (quel che ne resta, ovvero una ventina di uomini) in fila indiana, parte Failli, a circa 800 metri dal traguardo: una sparata che potrebbe aprire la strada al suo capitano Garzelli, e invece la spiana al nuovo azzardo calcolato di Khalilov, che ai 500 metri si alza sui pedali e va a riprendere l'uomo dell'Acqua&Sapone; per saltarlo di netto ai 400 e andare spedito verso il traguardo, preparando il gesto della culla per esultare e coronare così questo tris di notevole impatto.
Alle spalle dell'ucraino, l'eterno ragazzo (che si era giovato del bel lavoro di Bennati), davanti a Garzelli, a un giovane sempre più promettente come Finetto, a Kolobnev, a Mazzanti (che stagione sciapa), a Wegmann, e a Failli ormai sfiatato.
Prossimo appuntamento importante della stagione, il meraviglioso Giro dell'Emilia che sabato si correrà sul San Luca: con tutto il bene che gli possiamo volere, sarà difficile che Khalilov lasci il segno anche lassù.

Marco Grassi    

 

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