Il Portale del Ciclismo professionistico

.

La Regina d'autunno - L'eterno fascino del Giro di Lombardia

Versione stampabile

Ottobre. Tempo di castagne, caldarroste ed alberi che palesano la propria anzianità mutando il colore delle foglie che, da verde speranza dell'estate, diventano rosso fuoco, fino ad adagiarsi delicatamente a terra, lontane dai propri rami. Ottobre, tempo di foglie morte, appunto, tempo di Giro di Lombardia, ultima Grande Classica del panorama ciclistico internazionale dell'anno solare in corso.
Sabato 18 Ottobre si correrà l'edizione numero 102 di questa pietra miliare del ciclismo, fino a molto tempo fa l'ultima sfida tra i campioni prima del loro "letargo", più recentemente diventata una sorta di atto secondo dei Mondiali, in quanto si corre proprio a ridosso della rassegna iridata. Oggi il calendario mondiale dell'UCI rende il Lombardia una Grande Classica, che verrà seguita da altre corse sparse dal Giappone all'Australia, che vantano sicuramente minori trascorsi storici. Ma questa è un'altra questione.
Si parlava anzitutto di rivincite Mondiali, e dalla sede degli ultimi Mondiali, Varese, si ripartirà sabato, per giungere nella vicina Como, dopo aver costeggiato l'omonimo lago e superate le decisive ascese al Ghisallo, al Civiglio e, per ultimo, il San Fermo della Battaglia. Un sali e scendi, un cambio di ritmo e di colori che durerà 242 km. Il percorso è spettacolare e selettivo, non c'è che dire. Forse non è un caso se dal 2004 (anno in cui l'arrivo venne spostato da Bergamo Alta al Lungolago) ad oggi questa corsa si sia conclusa o con arrivi in solitaria o, al massimo, con sprint a ranghi ristrettissimi. Chi vuole rendere la corsa dura lo deve fare già dal Ghisallo e continuare sulle due successive ascese, questa è la regola d'oro.
Già, rendere dura una corsa di per sé già dura. Questo in sintesi è ciò che deve fare chi vuol primeggiare nella "Classicissima delle foglie morte". Tutti i grandi nomi del ciclismo che vi hanno preso parte l'hanno vinta, anche più volte di seguito: si va dalla tripletta di Binda dal 1925 al 1927 al poker di Fausto Coppi, che la fece sua dal '46 al '49, alla recente doppietta di Bettini (2005 e 2006). Come a dire che la classe, su queste strade, viene fuori da sè e che il Lombardia è una sorta di cartina al tornasole per capire chi ha la stoffa e chi no, chi riuscirà a fare la differenza e chi dovrà alzare bandiera bianca dopo uno sforzo immane, come accadde due anni fa con Wegmann, letteralmente in lacrime per la fatica fatta per provare a tenere la ruota di Bettini sul Civiglio. Fu uno sforzo inutile. Questa corsa richiede sforzi notevoli ed a fine stagione, con tante gare e tanti chilometri nelle gambe, è proprio dei grandi campioni riuscire a vincere su percorsi da sempre assai selettivi.
Tanti chilometri macinati inducono spesso i corridori ad evitare il Lombardia ed andare in ferie con un po' d'anticipo. Quest'anno le cose sono andate in maniera un po' diversa. Intanto Bettini, dominatore incontrastato delle edizioni 2005 e 2006, si è ritirato, come noto. Altri potenziali pretendenti non saranno presenti alla corsa, chi perchè, come Di Luca, non ha ricevuto l'invito da parte degli organizzatori, chi perché coinvolto o direttamente o indirettamente in casi di doping. Ci riferiamo al lussemburghese Frank Schleck o all'argento olimpico Davide Rebellin, che insieme a Wegmann e Schumacher si è visto impossibilitato a partecipare a questa Grande Classica perché l'intera squadra di appartenenza, la tedesca Gerolsteiner, s'è ritirata anzitempo dalle corse.
Fuori Di Luca, Bettini e Rebellin, per citare solo gli italiani, la corsa potrebbe essere sulle spalle di Damiano Cunego, campione uscente e già vincitore di due Lombardia. Se il veronese stesse bene potrebbe rendere la corsa dura ed eliminare gli avversari più pericolosi già dalle rampe del Ghisallo, mettendo la Lampre del Campione del Mondo Alessandro Ballan a tirare e sfruttando le doti di fondista nel finale. Bettini docet. Ma chi sono questi avversari da eliminare il più presto possibile? Su tutti Samuel Sánchez, che dopo una piazza d'onore ed un terzo posto vorrebbe salire sul gradino più alto del podio anche al Lombardia. Aveva puntato tutto sul Tour e sulle Olimpiadi: alla Grand Boucle è finito settimo, a Beijing ha trionfato. Un uomo che sa mantenere le promesse e che se sabato arrivasse al top potrebbe fare il colpo grosso. Promette un bel finale di stagione anche l'australiano Cadel Evans, ex biker paragonabile ad un vino frizzantino la cui annata non è stata delle migliori. Se Cunego vuol vincere dovrà guardarsi anche in casa sua, non tanto per il vino, a cui pensa Bruseghin, ma perché se la gamba di Ballan sarà quella di Varese potremmo assistere al suo primo trionfo in maglia iridata, mentre il manubrio di Damiano sarebbe forse sottoposto all'ennesimo sforzo.
Siccome inoltre il 2008 è l'anno delle fughe bidone la squadra faro (ovvero la Lampre-NGC) metta un benedetto uomo in queste evasioni mattutine, se possibile due. Il Lombardia non è certo corsa che si presta alle fughe a lunga gittata ma un compagno in avanscoperta potrebbe far comodo a Cunego allorchè attaccasse nel finale. Usare il condizionale, con il veronese, è d'obbligo, vista sì la sua bella performance Mondiale ma visto anche il Giro dell'Emilia in cui ha patito troppo i cambi di ritmo sul San Luca. Cambi di ritmo che non spaventano - anzi, esaltano! - Joaquím Rodríguez, per una volta sollevato dagli obblighi di gregariato nei confronti Valverde, e uomini in gran forma come il russo Kolobnev e l'austriaco Pfannberger.
Insomma, come quasi di consueto accade, il Giro di Lombardia si appresta ad essere una sorta di "Mondiale bis", con quasi tutti i favoriti schierati alla partenza ma un percorso nettamente più selettivo di quello varesino. Si riparte da Varese, come a dire: "Dov'eravamo rimasti?". Se il vincitore sarà lo stesso della rassegna iridata, come recentemente è successo per Paolo Bettini nel 2006 e Oscar Camenzind nel 1998, o se un altro corridore piazzerà la zampata vincente, sul Civiglio o sul San Fermo, ha poca importanza. Certo è che chi, nel tardo pomeriggio di questo sabato di Ottobre, tempo di vacanze per i ciclisti e di foglie morte, taglierà per primo il traguardo di Como, sarà un vero Campione.


Francesco Sulas

 

RSS Facebook Twitter Youtube

30/Jul/2017 - 20:30
ESCLUSIVO: le immagini del folle che ha tagliato la strada al gruppo facendo cadere decine di corridori al Giro d'Italia

24/May/2016 - 21:06
All'An Post Rás giornata di gloria per James Gullen nella tappa "di montagna": Fankhauser diventa leader

24/May/2016 - 17:07
Giro, nel giorno della nuova delusione di Vincenzo Nibali vince Alejandro Valverde davanti a Kruijswijk e Zakarin

23/May/2016 - 22:12
An Post Rás, nella seconda tappa vince il padrone di casa Eoin Morton

23/May/2016 - 16:00
Giornata di rinnovi: André Greipel e Marcel Sieberg alla Lotto Soudal fino al 2018, Geraint Thomas prolunga con la Sky

23/May/2016 - 13:11
Benjamin Prades vince l'ultima tappa del Tour de Flores ma non basta, la generale va a Daniel Whitehouse

23/May/2016 - 12:39
Brutte notizie per il ciclismo elvetico: l'IAM Cycling comunica che cesserà l'attività a fine stagione

23/May/2016 - 11:22
Conclusi i Campionati Panamericani: l'ultimo oro è dell'ecuadoriano Jonathan Caicedo

22/May/2016 - 23:59
Il Tour of California si conclude con una imperiosa volata di Mark Cavendish. Classifica finale a Julian Alaphilippe

22/May/2016 - 23:39
Il Tour of Bihor si chiude nel segno dell'Androni Giocattoli-Sidermec: tappa a Marco Benfatto, generale a Egan Bernal

22/May/2016 - 23:20
Women's Tour of California: gioie finali per Kirsten Wild e Megan Guarnier. Le altre corse: ok Bertizzolo e Lepistö

22/May/2016 - 22:44
Velothon Wales, Thomas Stewart supera Rasmus Guldhammer e Ian Bibby

22/May/2016 - 22:24
Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano