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La forza della Marianne - San Marino, le altre a 11000 metri di distanza

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Le altre ci provano, ma non c'è niente da fare.
Non che ci sia rassegnazione nei dopo corsa che sanciscono, sempre più frequentemente, le vittorie di Marianne Vos, l'olandesina volante; però c'è un senso di impotenza, nelle pur bravissime sconfitte, che fa quasi tenerezza.
Per questo, oggi, partiamo dalla fine, cioè dalle parole di Marta Bastianelli, coetanea della Campionessa del Mondo, oggi 2a in volata: «È stata una volata molto bella, tirata, veloce. Ho avuto come apripista la lituana Ziliute, che è stata molto brava a tenere alta l'andatura nel finale. Appena si è spostata - prosegue la laziale - sono uscita bene, lanciata, ma evidentemente la Vos ne aveva di più, visto che è riuscita a passarmi, anche se per poco».
Ve lo avevamo già detto ieri: in volata, la Vos, riesce a battere le velociste pure; figuriamoci dunque la sua competitività in un arrivo di 46 atlete, dopo un gpm (seppur non molto arduo) posto a 7,8 km dalla linea del traguardo.
«La mia stagione finora è stata molto buona - continua Marta, attendendo la premiazione -, che spero di poter coronare con la maglia bianca di questo Giro di San Marino. L'obiettivo attuale è questo. Per il prosieguo, spero si possa correre il Giro d'Italia. Con le mie caratteristiche potrei anche ambire ad un'ottima classifica. Sono veloce, difatti, ma le salite non mi fanno impressione, soprattutto se non sono molto lunghe e molto dure». Poi, ovviamente, le scappa un sorriso.
Il percorso, a parte il gpm di Montelicciano, di certo non in grado di fare la "vera" selezione", non ha offerto particolari spunti: ci hanno provato la Lechner prima, la Sharakova poi, per finire con la Rasmussen. Tutti tentativi che non hanno impaurito il gruppo, che per un po' ha lasciato fare, poi, quando ha deciso che poteva bastare così, in quanto a gloria e vento in faccia, le è andate a riprendere senza batter ciglio.
La Bubnenkova scalpita, è spesso davanti, e passa in testa al gruppo sotto il traguardo volante di Montecolombo (ma dietro la fuggitiva); i km che separano il gruppo dal gpm sono molto pimpanti. Si susseguono gli scatti, ma la DSB Bank, squadra cresciuta notevolmente grazie al carisma della propria leader, non lascia spazio. E, in testa al gpm, per prima passa, per l'appunto, la Campionessa del Mondo, precedendo la Brändli e la Lutz.
Incredibile la Vos, tiene anche ai traguardi intermedi. Questione di mentalità si dice, e forse è davvero così. Questione di stimmate, anzi, perché dopo il traguardo, a taccuini chiusi e microfoni spenti, Marianne si lascia andare ad una confessione: «Ho preso la salita nelle prime posizioni perché m'avevano detto fosse molto lunga e parecchio dura. E per essere lunga lo era, ma in realtà non era molto dura».
Una facilità sulla bici che spiazza, anche perché posta in contrapposizione alla strarpiante timidezza della Campionessa del Mondo è grottesca, ironica, divertente: «Preferisco la bici alle foto, anche perché non mi reputo molto fotogenica. E poi sono timida...». Una forza della natura.
In maniera più istituzionale, con i microfoni accesi, l'imbattibile Vos dichiara: «Domani la tappa è molto bella, ma molto dura. Le salite saranno tre, non una, e ci sarà da stare attente a tutte le avversarie». Gliele chiediamo due in particolare, ma dobbiamo far fatica per farle dire due nomi: «Nicole Brändli e Amber Neben sono due ottime scalatrici; ma non citare le altre è pericoloso - precisa difatti subito dopo - perché in Classifica siamo tutte molto vicine (e difatti le prime 45 sono racchiuse in 59", ndr) e tutte proveranno a conquistare questa corsa. Però la leader sono io, ed avrò il vantaggio di poter anche solamente controllare».
Una dichiarazione che sa di sfida. Un guanto lanciato rispetto le contendenti, come per dire loro: "Attenzione, potrei scattare io".
E, osservando e leggendo ciò che Marianne è in grado di fare, e di quella che è la sua forza, domani c'è da aspettarsi di tutto.
Noi, se non vi dispiace, iniziamo a prepararci i baffi (per leccarceli, con gusto, domani).

Mario Casaldi    

 

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