In Olanda la Schleicher torna Regina - E sabato torna la World Cup

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Probabilmente il fatto di non essere riuscita a concludere il Fiandre entro il tempo massimo deve averla caricata a mille. Regina Schleicher, però, se portata allo sprint sa essere letale per tutte, come in quella giornata di fine settembre nel 2005 che le regalò la gioia più importante della carriera, il titolo mondiale su strada.
È proprio lei ad aprire il trittico di gare olandesi, che avrà il suo momento clou nella Ronde Van Drenthe di sabato valida come terza prova di Coppa del Mondo, aggiudicandosi la Drentse 8 van Dwingeloo, al termine di 135 chilometri tirati. La gara, come dicevamo, si sviluppa su buoni ritmi che porteranno ad una conclusione con una media finale superiore ai 42 orari, ed i meriti sono anche delle due coraggiose protagoniste di giornata, vale a dire l’instancabile Zoulfia Zabirova, fresca reduce dalla piazza d’onore al Giro delle Fiandre, e la tedesca Ina-Yoko Teutenberg, già capace di lasciare il segno in quattro occasioni sulle strade di Nuova Zelanda quest’anno.
Le due atlete si spartiscono i vari traguardi volanti che alla fine premieranno la Teutenberg (mentre la Zabirova non concluderà la prova) e procedono di comune accordo, tanto che a due tornate dal termine possono vantare ancora un gap di 45 secondi di vantaggio su un un primo gruppo inseguitore di sei atlete che comprende anche l’atleta di casa Loes Markerink. L’andatura del gruppo a questo punto aumenta e l’elevata velocità è causa di alcuni frazionamenti, per cui è facile capire che la sorte delle battistrada sembra inevitabilmente segnata. Puntualmente ad un giro dalla conclusione si verifica il ricongiungimento col gruppo e ci si prepara così allo sprint finale, che vede prevalere con sicurezza la tedesca Schleicher. Alle sue spalle si piazzano Rochelle Gilmore e Giorgia Bronzini, nuovamente sul podio dopo la vittoria ottenuta a Dottignies due giorni prima in cui aveva relegato al gradino più basso del podio proprio l’atleta dell’Equipe Nürnberger; a seguire la Kiesanowski, la De Goede, premiata alla fine come miglior giovane, e Monia Baccaille, seconda italiana tra le prime dieci.
I frazionamenti citati precedentemente fanno sì che diverse atlete giungano in vari gruppetti e troviamo così tra le altre Worrack e Graus a 2”; Pucinskaite, Melchers e Ziliute a 10”; Villumsen, Carrigan e Brändli a 14” e Bubnenkova e Neben a 20”.
Da segnalare che in queste gare la presenza della nazionale italiana Endurance che oltre alla citata Bronzini, a Daniela Fusar Poli e Silvia Parietti annovera alcune ragazze giovanissime alle prime esperienze tra le gare Elite, quali Martina Scoppa, Sara Biondi e Giulia Lazzerini.
I riflettori saranno ora puntati sulla gara di sabato 14, in cui le atlete proveranno ad interrompere l’egemonia Cooke che ha caratterizzato le prime prove stagionali.