Bene Arndt, Ljungskog sfortunata - Le pagelle della prova iridata Donne
Cooke - 10
Dopo le Olimpiadi vince anche il Mondiale in una stagione per lei letteralmente perfetta. Si inserisce nel gruppetto buono e corre con grande attenzione cercando di non sprecare energie preziose: proprio questa condotta di gara molto oculata le permette di avere quella marcia in più negli ultimi 50 metri che si rivelerà decisiva.
Vos - 8,5
È senza dubbio la più in forma e probabilmente sono proprio le ottime sensazione a farle perdere la corsa. Con una grande accelerazione sul Montello crea la fuga decisiva ma, nonostante sia la più veloce, la paura per la superiorità numerica delle tedesche la spinge ad attaccare in prima persona anche sui Ronchi e ad esporsi per andare a chiudere su tutti i tentativi delle avversarie: regala spettacolo ma perdere con una condizione così è proprio uno scialo
Arndt - 8,5
Al Giro di Toscana aveva fatto vedere di essere in grande forma e probabilmente se non ci fosse stata la Vos uno dei suoi scatti nel finale sarebbe potuto andare a buon fine. Questo doppio podio mondiale conferma come questa sia una delle sue stagioni migliori che l'ha vista imporsi nella Coppa del Mondo (con i successi nel Fiandre, a Montreal e a Norimberga), nel Giro di Turingia e in quello della Toscana.
Johansson - 8,5
In questa stagione la giovane svedese ha fatto un salito di qualità davvero notevole che l'ha portata a piazzarsi in molte prova di Coppa del Mondo e soprattutto sul secondo gradino del podio olimpico di Pechino. Nel finale capisce di averne meno delle altre, non si espone e si gioca tutto con un solo scatto che viene rintuzzato solo ai 300 metri finali: brava! Certo che se la Ljungskog non avesse forato...
Worrack - 8
Anche per Trixi vale il discorso fatto per la Arndt, ha provato più volte a sfruttare la superiorità numerica ma ogni volta è sempre tornata sotto quella saetta arancione. Una corsa condotta con grande generosità che paga proprio all'ultimo km dove arriva completamente senza forze.
Ljungskog - 7,5
Sul Montello aveva fatto vedere di stare benissimo e di essere una delle più forti in salita: purtroppo per lei proprio quando era nel gruppo di testa insieme alla sua connazionale Johansson una banale foratura la mette fuori dai giochi e viene ripresa dal gruppone.
Ziliute - 7,5
Arriva a Varese con una gamba strepitosa e lo dimostra la volata con cui si aggiudica il sesto posto dopo essere stata in fuga dal primo giro senza mai risparmiarsi. Tiene alto l'onore della Lituania insieme a Jolanta Polikeviciute (7, anche lei tra le più attive nella fuga del giorno) mentre la Pucinskaite, 5, non riesce a rendere al meglio a causa del dolore alla spalla che la tormenta.
Cantele - 5
Probabilmente non aveva la condizione della passata stagione altrimenti sarebbe quasi sicuramente riuscita a rimanere con le prime all'ultimo passaggio sul Montello: da lì prova ad inseguire da sola fino a portarsi a meno di 10" dalle sei (poi cinque dopo la forata della Ljungskog) di testa ma poi sui Ronchi deve alzare bandiera bianca.
Pooley - 7
In salita la britannica è scatenata e negli ultimi giri del percorso contribuisce (e non poco) a rendere la corsa durissima e fare selezione. All'inizio dell'ultima tornata però si fa sorprendere e quando scatta la Vos sul Montello lei è in posizione troppo arretrata.
Bronzini - 5,5
Il percorso forse era un pò troppo impegnativo per lei ma grazie ai suoi vistosi miglioramenti in salita la velocista piacentina stringe i denti ad ogni tornata e riesce a difendersi egregiamente. Quando le favorite attaccano lei non può nulla e nella volata per la sesta posizione di capisce quanto abbia speso in questa gara.
Guderzo - 4,5
Lei stessa ha ammesso di non avere la stessa condizione di Pechino ma dalla sua prova ci si attendeva sicuramente di più. Rimane sempre molto coperta nei primi giri e anche quando l'andatura si alza la vediamo sempre sulla difensiva e nel finale, con la Cantele all'inseguimento, non può far altro che rimanere in gruppo a controllare la situazione.
Luperini - 4
Non è la Fabiana di qualche mese fa quando volava sulle salite del Giro d'Italia e lo si capisce quando effettua uno scatto sullo strappo di Via Montello che non fa male a nessuna. Si stacca già al penultimo giro sui Ronchi: non era un percorso adatto ad una scalatrice pura ma la vera Fabiana avrebbe fatto molto meglio.
Baccaille - 6,5
Monia è stata la nota più positiva delle azzurre durante la corsa. Si inserisce nel drappello di 12 atlete che rimane in avanscoperta praticamente fino all'ultimo giro e svolge a pieno i suoi compiti. Nel finale la ritroviamo anche in testa al gruppo principale nel tentativo di tirare la volata alla Bronzini. Promossa.
Lechner - 6
Il suo compito era quello di lavorare nella prima parte di corsa e infatti la vediamo spesso in testa al gruppo a rompere in cambi e a chiudere sugli attacchi per difendere la fuga della Baccaille. La prima esperienza in azzurro si può comunque dire positiva considerando anche che ha solo 23 anni.
Armstrong - 7,5
Dopo la delusione nella cronometro imposta una corsa tutta all'attacco, porta via la fuga (oltre all'americana e a Ziliute, Polikeviciute e Baccaille già citate comprendeva anche Morfin, Salvetat, Verbecke, Becker, Keller, Armitstead, Egyed e Sanchis, 6,5 per loro) chiudendo il primo giro ad oltre 40 km/h di media e se il drappello guadagna fino a più di 2' è in gran parte merito delle sue trenate.
Neben - 5
La vittoria nella prova iridata a crono e le sue ottime doti in salita ci facevano pensare ad una prova ben diversa dell'americana: si è vista un paio di volte nelle prime posizione ma senza grande convinzione, probabilmente l'oro di mercoledì gli ha tolto un pò di motivazioni.
Wood - 4,5
Se non fosse stato per la presenza della Egyed nella fuga delle 12 non si sarebbe mai vista una maglia australiana nelle prime posizioni. Oenone voleva sicuramente fare molto meglio in quella che potrebbe essere stata l'ultima gara della carriera (pare infatti si ritiri a fine stagione) ma non è riuscita a trovare condizione e stimoli giusti.