Tom, chi si rivede! - Al trittico Gerdemann-Cummings
Si è conclusa solamente la prima tappa di questo Eneco Tour 2008 ma già viene un po’ di malinconia.
Un senso di rammarico per ciò che poteva essere sulle nobili strade del Tour de France e che non è stato, mentre quel portento di Cavendish maramaldeggiava quasi indisturbato ed esaltava le folle.
Si fa presto a scoprire il perché: dopo il prologo di ieri, vinto dal vincitore del 2007 Ivan Gutierrez Palacios sul filo dei centesimi su Lemoine e Boasson Hagen, osservi l’ordine d’arrivo odierno e leggi: 1° Tom Boonen, 2° Daniele Bennati.
Il destino ha voluto che entrambi si rincontrassero sulle strade olandesi e che entrambi avessero grosse motivazioni, visto che il belga ha assistito alla Grand Boucle in tv in quanto ospite sgradito dopo la nota positività alla cocaina in un controllo fuori competizione mentre al nostro Daniele, da sempre molto religioso, neppure le preghiere bastano per sfuggire ad una sorte avversa che troppo spesso lo mette fuori dai giochi sul più bello. Lo scontro si è riproposto quindi e pazienza se questo primo round premi Boonen ma, obiettivamente, era normale che il belga avesse qualcosa in più, dopo aver già centrato due successi nelle scorse settimane (pilotato comunque molto bene dai compagni di squadra e da De Jongh). Per Bennati c’è comunque da sorridere, soprattutto se si pensa ad alcune dichiarazioni della vigilia che facevano presagire un gioco al risparmio ed un aiuto a Francesco Chicchi (che nel finale si è perso) nelle prime frazioni. Niente di tutto ciò invece: prologo più che dignitoso ieri (22° a 10”) e piazza d’onore quest’oggi. Al di là di ciò non resta che fare alcune annotazioni: la fuga di giornata di Goesinen, scattato subito e poi raggiunto dopo una trentina di chilometri da Tankink, annullata ai meno 10 dall’arrivo dopo aver toccato un vantaggio massimo di 9 minuti; un brevissimo tentativo del lettone Belohvosciks e quindi il proverbiale lavoro delle squadre (Quick Step e Team Columbia su tutte) per impostare al meglio lo sprint, anche se i soliti rondò nel finale qualche grattacapo potevano crearlo. Infine il plauso più che meritato per il giovane Fabio Sabatini che, se in un primo momento sembrava designato a lanciare lo sprint di Elia Rigotto (9°), ha avuto un finale notevole, giungendo quasi a rimontare Bennati ma con un pur sempre ottimo terzo posto di giornata.
Per un Eneco Tour che inizia, un Trittico Lombardo che giunge al termine e che premia, nel computo totale, dei piazzamenti la regolarità di Leonardo Bertagnolli. Al trentino però è mancato l’acuto, visto che anche ieri è giunto un altro secondo posto. Di contro però siamo sicuramente felici di aver ritrovato il talento di Linus Gerdemann, già protagonista alla Tre Valli, che ieri nello sprint a 3 (sul gradino più basso del podio l’austriaco Pfannberger) si è imposto con merito e che, a questo punto, si candida ad essere uno dei grandi protagonisti del finale di stagione.
La Coppa Bernocchi invece ha avuto il finale che non ti aspetti, dato che negli ultimi anni sembrava divenuta tradizionale affare da regolare tra le ruote veloci. Ed invece stavolta succede che il gruppo sonnecchi, che i coraggiosi Steven Cummings, Luca Celli e Vladislav Borisov giungano a guadagnare quasi un quarto d’ora di vantaggio e che così nessuno riesca più ad impensierirli, col britannico (già ammirato fin da inizio stagione sulle strade calabresi) che regola i compagni di fuga nell’ordine sopracitato. Per il resto buone notizie da Ballan e Di Luca, classificatisi al 4° e 8° posto ad oltre 2 minuti ed un’ennesima nota stonata che si ripete: una volta che il vantaggio della fuga è divenuto incolmabile tutto il gruppo si è praticamente ritirato, lasciando solo 21 atleti a giocarsi la gara (ieri all’Agostoni avevano concluso in 35). Va bene che corse simili possono divenire molto impegnative ma per organizzatori e pubblico questo, di certo, non è un bel vedere.