Il Portale del Ciclismo professionistico

.

Sastre pronto a stappare - Gran cronodifesa, Tour di fatto suo

Versione stampabile

Pare proprio che ce l'abbiamo fatta, caro Carlitos. Pare che ce l'abbiamo fatta a portare a casa il Tour de France, dopo un inseguimento durato un decennio (scarso) di piazzamenti.
Carlitos è ovviamente Sastre, e il Tour de France di cui parliamo è ovviamente quello che finirà domani (con la passerella parigina ai Campi Elisi, roba da velocisti), e che il 33enne spagnolo conquisterà al 99%, laddove il restante 1% comprende ritiri nella notte, cadute di vario genere, incidenti assortiti e invasione degli alieni.
Sgomberato il campo dall'aleatorio, però, Sastre il Tour ha tutto il diritto di sentirselo in tasca dopo la crono di Saint-Amand-Montrond. L'impresa che sembrava tanto difficile per lui, difendersi dall'assalto di Cadel Evans, chiaramente favorito contro il tempo, è stata invece compiuta dal madrileno che ha anzi portato a termine la crono in pieno controllo della situazione (il che quasi sorprende, se ci ricordiamo di certe prove disastrose di Carlos): il finale sul filo dei secondi, tanto sognato da chi ha il cuore in salute, non c'è stato: il 1'34" che aveva di ritardo Evans non solo non è stato colmato, ma non ha nemmeno per un secondo rischiato di esserlo.
Tutto quello che l'australiano ha saputo limare su Sastre in 53 km è la miseria di 29". Bene è andato lo spagnolo, stracaricato dal giallo indosso, ma decisamente maluccio Cadel, se è vero che partiva favorito per il successo di tappa ed è arrivato invece solo settimo, a 2'05" da Stefan Schumacher, che come già a Cholet ha bastonato tutti a cronometro, principalmente quel Fabian Cancellara (secondo a 21") che si presenterà a Pechino con qualche certezza in meno riguardo all'oro olimpico contro il tempo.
Ma torniamo alla classifica: con Sastre in ottima difesa e Evans in affanno, neanche Menchov è riuscito a fare la crono della vita. Il russo risale fino al quarto posto, scalzando Frank Schleck (che era secondo e ora è sesto, superato anche da Vande Velde). Terzo si conferma il sorprendente austriaco Bernard Kohl, che va bene in montagna e, da oggi, anche contro le lancette: a 26 anni un podio al Tour è ricco di promesse per il futuro.
La vita è bella anche perché tutto è relativo: quel podio che Kohl si mangia con gli occhi, e che Frank avrebbe pagato per centrare, va invece strettissimo a un Cadel Evans che partiva favorito e non è riuscito mai a fare una cosa memorabile, in queste tre settimane: correre sempre in difesa può andar bene se sei Indurain, ma se sei Evans conviene demandare tutto alla crono finale? Ora sappiamo che non conviene, e visto che siamo a due su due (anche l'anno scorso l'australiano non riuscì a scavalcare Contador), la prova è più che provata.
Ma più indietro Menchov è forse quello che più dovrebbe recriminare: era forse il più forte del lotto, ma anche lui è stato troppo sparagnino, e a differenza di Evans ha perso per distrazione (un ventaglio e una discesa critica) oltre un minuto: che però non gli avrebbe comunque fatto vincere il Tour.
Sastre si è giovato sicuramente anche di una squadra di livello eccelso, la CSC di Riis e dei fratelli Schleck, che hanno vestito la maglia gialla con Frank (prima del passaggio di consegne) e quella bianca con Andy: ecco, il miglior giovane del Tour viene dal Lussemburgo (terra di agenti di borsa) e corre per una squadra sponsorizzata da una banca (la Saxo): se non è un investimento sicuro lui, allora chi?
E infine gli italiani: brava gente, ma un po' assente, perlomeno dai quartieri alti della generale: Nibali è il migliore dei nostri ed è solo 20esimo (però a soli 2" da un clamoroso 19esimo posto...), ma il problema non è lui, che è venuto in Francia per fare esperienza e l'ha effettivamente fatta, portando a termine un Tour più che dignitoso. Il problema è che il nostro movimento non esprime al momento di meglio, in chiave Grande Boucle: il secondo italiano in classifica è Marzio Inox Bruseghin, 27esimo (a tre quarti d'ora da Sastre) dopo aver strappato il podio al Giro, e in attesa di correre doppio a Pechino (a crono e in linea). Sì che Riccò e Cunego sono usciti di scena brutalmente, ma alla partenza da Brest ci aspettavamo ben altro.

Marco Grassi    

 

RSS Facebook Twitter Youtube

30/Jul/2017 - 20:30
ESCLUSIVO: le immagini del folle che ha tagliato la strada al gruppo facendo cadere decine di corridori al Giro d'Italia

24/May/2016 - 21:06
All'An Post Rás giornata di gloria per James Gullen nella tappa "di montagna": Fankhauser diventa leader

24/May/2016 - 17:07
Giro, nel giorno della nuova delusione di Vincenzo Nibali vince Alejandro Valverde davanti a Kruijswijk e Zakarin

23/May/2016 - 22:12
An Post Rás, nella seconda tappa vince il padrone di casa Eoin Morton

23/May/2016 - 16:00
Giornata di rinnovi: André Greipel e Marcel Sieberg alla Lotto Soudal fino al 2018, Geraint Thomas prolunga con la Sky

23/May/2016 - 13:11
Benjamin Prades vince l'ultima tappa del Tour de Flores ma non basta, la generale va a Daniel Whitehouse

23/May/2016 - 12:39
Brutte notizie per il ciclismo elvetico: l'IAM Cycling comunica che cesserà l'attività a fine stagione

23/May/2016 - 11:22
Conclusi i Campionati Panamericani: l'ultimo oro è dell'ecuadoriano Jonathan Caicedo

22/May/2016 - 23:59
Il Tour of California si conclude con una imperiosa volata di Mark Cavendish. Classifica finale a Julian Alaphilippe

22/May/2016 - 23:39
Il Tour of Bihor si chiude nel segno dell'Androni Giocattoli-Sidermec: tappa a Marco Benfatto, generale a Egan Bernal

22/May/2016 - 23:20
Women's Tour of California: gioie finali per Kirsten Wild e Megan Guarnier. Le altre corse: ok Bertizzolo e Lepistö

22/May/2016 - 22:44
Velothon Wales, Thomas Stewart supera Rasmus Guldhammer e Ian Bibby

22/May/2016 - 22:24
Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano