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Deludono Vos e le tedesche - La sorpresa è Johansson, Longo eterna

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Cooke - 10
Era da un po' che non la si vedeva davanti, dopo quel brutto infortunio di fine stagione 2007. Qualche piazzamento qua e là, ma pochissimi sprazzi della cannibale dell'era pre-Vos. Per puntare alla medaglia pesante, oggi bisognava evitare a tutti i costi la volata dell'olandesina. Prima manda in avanscoperta la compagna Pooley per tastare il posto alle avversarie e poi quell'attacco, orchestrato alla perfezione che ha sorpreso tutte le big, nei pressi dell'ultimo scollinamento. Infine, negli ultimi 700 metri il capolavoro finale: uscita in ritardo di qualche metro dall'ultima curva, ha iniziato una progressione irresistibile a cui nessuna delle quattro compagne di avventura ha saputo resistere. Del resto, a chi ha domato per tre volte il muro di Huy, non può far paura uno strappetto del genere. Bentornata Miss Cooke!

Guderzo - 9
Risponde con una prova strepitosa, alla sua maniera, a coloro che avevano storto il naso per la sua convocazione al posto di Fabiana Luperini (prima dell'affaire Bastianelli). Doveva essere la spalla di Noemi Cantele, ma fa fatica a stare ferma, non appena la strada si impenna sotto le ruote. Uno, due, tre scatti per demolire la resistenza delle avversarie e poi la stilettata finale nel falsopiano che conduce allo scollinamento, quando tutte già pescavano in riserva. In quel momento è sola, ma quella maledetta, infinita autostrada che conduce ai piedi dello strappetto conclusivo le tarpa le ali. Ma solo parzialmente. I suoi scatti hanno fatto male a molte e solo in quattro riescono a raggiungerla. Qualche attimo per tirare un po' il fiato e poi via a dare cambi in testa al gruppetto. In volata paga un po' lo sforzo, ma onestamente si correva per l'argento. Il suo sorriso che illumina il podio è una delle più belle cartoline cinesi che ci porteremo a casa.

Johansson - 8,5
Non era sfuggita agli addetti ai lavori la forma dimostrata dalla svedese alle ultime prove, tra CDM e Thüringen Rundfahrt. Sempre in primissima fila, apparentemente al fianco della più titolata Susanne Ljungskog (5
per l'atleta Flexpoint), coglie al volo il treno per una medaglia, arrendendosi solo al tornado Cooke.

Longo-Ciprelli - 8
Deve avere scoperto il famoso elisir di eterna giovinezza, la cinquantenne francese. Non possiamo spiegarci altrimenti il fatto che sia ancora lì a lottare con le più forti e ribattere colpo su colpo alle accelerazioni in testa al gruppo a coloro che potrebbero essere abbondantemente sue figlie. Curioso il suo modo di correre prima che la corsa si infiammi, in ultima ruota del gruppo, a distanza di sicurezza da tutte le altre. Si vede che i riflessi, almeno quelli, non sono più come una volta. E questo non fa che renderla più umana e, quindi, più grande.

Boyarskaya - 7,5
Si lancia in un attacco kamikaze a più di 40 km dall'arrivo e la riprendono dopo più di un giro, dopo aver potuto amministrare anche 2'. Prima di lei ci aveva provato la giovanissima connazionale Bourchenkova (6,5
per il coraggio).

Pooley - 7
Si era detto che avrebbe potuto soffrire il caldo e probabilmente, in questo, la pioggia le ha dato una mano. Con la Guderzo è la più attiva in salita e il suo lavoro ai fianchi delle tedesche e delle americane è oro colato per la compagna Cooke.

Villumsen e Soeder - 7
Linda e Christiane sono fondamentali per l'esito della gara, anche se, ahiloro, rimangono all'asciutto di medaglie. Le trenate della giovane danese e della meno giovane austriaca nella lunga discesa sono linfa vitale per le compagne di fuga. Ma non immaginiamo alternative tattiche per evitare il finale dall'esito abbastanza scontato, quindi un applauso va pure a loro.

Zabirova - 6,5
Citazione particolare per la campionessa kazaka, una delle poche big attive in testa al gruppo per cercar di fare una certa selezione.

Neben - 6
Sfortunata perché nel momento decisivo ha un problema meccanico alla catena. Fin ad allora tra le più attive, aveva fatto tirare a fondo l'ottima Thornburn (7 per la gran mole di lavoro, in salita come in discesa) mentre la Armstrong (4) è molto al di sotto delle aspettative. Senza quel guaio non sappiamo come sarebbe andata a finire.

Cantele - 5,5
Ce l'aspettavamo diversa, Noemi. Aveva promesso corsa dura ma si vede ha pagato la pioggia intensa e una leggera indisposizione degli ultimi giorni. Sempre nelle primissime posizioni ma mai il naso fuori dal gruppo. L'attendiamo nella sua Varese, ma con un altro piglio.

Pucinskaite - 5
Voto che può essere esteso alla Brändli. Troppo remissive per essere due con la loro classe. Non è così che si poteva vincere l'Olimpiade. Servite a poco le lunghe trenate della fida Vzesniauskaite (6,5)

Vos - 5
Perfetta fino a 400 metri dallo scollinamento dove si fa sorprendere un po' troppo indietro da Cooke & co. A nulla le vale prima la rabbiosa reazione in discesa e poi la sfuriata sullo strappetto conclusivo. Probabilmente le è mancata un po' la Melchers (5 pure a lei).

Arndt - 4,5
Per i bookmakers era da medaglia, ma sull'ultima ascesa si capisce che non è la sua giornata. Messa alle corde dal ritmo troppo elevato, il mezzo voto in più è per l'umiltà dimostrata mettendosi a disposizione della compagna Worrack (5 per Trixi, solo per la sua condizione appena migliore). Ma la Judith che conosciamo è un'altra.

FCI - 4
Va bene, è arrivato il bronzo con Guderzo, e sicuramente la Cantele andava convocata, visti i precedenti. Ma anche senza il caso Bastianelli, sarebbe stato opportuno affidarsi ad una campionessa del calibro di Fabiana Luperini, visti i km in salita e vista l'imprevedibilità di una corsa con squadre composte da 3 atlete. Vera Carrara (6, in attesa della pista) fa il suo, ma quel lavoro poteva essere fatto da altre nazionali, con noi ad attaccare con tutte le effettive per scongiurare gli spunti veloci di Vos (e Cooke).

Giuseppe Cristiano

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