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Capo Berta sul Pitoro - Camaiore, paura per Ale Bertolini | Cicloweb

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Capo Berta sul Pitoro - Camaiore, paura per Ale Bertolini

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Vince poco Bertagnolli, ma vince bene. Difficile vederlo a braccia alzate in corse di secondo o terzo piano. Camaiore è la sua seconda perla stagionale (la prima, una corsa sudafricana in febbraio, rappresenta appunto l'eccezione alla regola) e l'undicesima in carriera per questo trentino passato professionista nel 2002 con la Saeco-Longoni Sport e che vanta nel palmarès una Coppa Placci, un'Agostoni, una tappa alla Vuelta, una tappa alla Tirreno e, l'anno scorso, la vittoria a San Sebastián, sicuramente la sua vittoria più importante.
Una vittoria in solitaria costruita in salita, su quel Monte Pitoro che è più di un'emblema per questa corsa toscana che spesso rappresenta la prima corsa professionistica per i ragazzi che si affacciano dalla categoria giovanile. Qui, tanto per dire, esordirono Pantani e Rebellin. Ed anche oggi qualche bella sorpresa dai giovani è arrivata. Ma torniamo al Pitoro.
I primi 4 passaggi in vetta (6 in totale, l'ultimo a 9,6 km dall'arrivo) vedono in testa Enrico Rossi, romagnolo già vincitore del Memorial Pantani, fuggitivo di giornata dapprima insieme a Palandri e Ciccarese, poi tutto solo contro il gruppo tenuto sotto controllo dalla LPR di Bosisio e Di Luca e poi dall'Acqua&Sapone di Paolini e Francesco Masciarelli.
Il cognato di Riccò (Enrico Rossi è fratello di Vania, fidanzata del modenese) viene ripreso in discesa, nel momento in cui un gruppetto con Paolini, Ratti, Gasparotto ed Alessandro Bertolini, tra gli altri, prova ad avvantaggiarsi. La LPR non ci sta, e il tentativo naufraga.
Pierfelici sigla il quinto passaggio in vetta, ma il gruppo è compatto ed il marchigiano è in azione di gregariato per i suoi compagni di squadra, anche se in discesa i primi a muoversi sono Missaglia e Biondo. Al suono della campana sotto l'arrivo di Camaiore i due fuggitivi vengono raggiunti da altri 13 atleti (tra cui Bertagnolli, Bosisio, Cheula, Di Luca, Ale Bertolini, Anzà e Kiryienka) ed il vantaggio è di 30" sul gruppo tirato dall'Acqua&Sapone.
Lungo l'ultima ascesa, Leonardo Bertagnolli scatta subito. Senza aspettare troppo. Di Luca, in quel momento in prima posizione, rimane sulle gambe. Ci provano Bosisio, Cheula, Gentili e Reda a chiudere sul trentino, ma senza successo.
Bertagnolli doma il Monte Pitoro con 10" di vantaggio su Pozzovivo e Francesco Masciarelli, che rinnovano il duello dopo il Brixia Tour. In discesa però nessuno degli inseguitori se la sente di rischiare, così l'uomo Liquigas guadagna fino a 30". Niente da fare per gli inseguitori, nonostante la maestosa volata, lunghissima, del bielorusso Vasil Kiryienka, campione mondiale della corsa a punti su pista e vincitore della tappa sul Monte Pora all'ultimo Giro d'Italia (quando si dice la versatilità); da seduto, in perfetto stile pistard, Vasil scava un bel margine tra sé ed il terzo arrivato Biondo, che regola di giustezza gli altri contendenti al podio.
Quella volata mascherata da allungo, 17" dopo l'arrivo vittorioso di Bertagnolli, è una benedizione per il corridore della Tinkoff e per altri fortunati, visto che una caduta a 250 metri dall'arrivo toglie a molti (tra cui Cheula e Rizzi, protagonisti al GP Nobili) la possibilità di giocarsi le proprie chance. Come non bastasse, ad 80 metri dall'arrivo Alessandro Bertolini sbanda e va a rovinare contro uno striscione pubblicitario piazzato in maniera deprecabile e perde i sensi. Francesco Masciarelli se ne accorge subito ed invoca i soccorsi. Non fa neanche in tempo a sorpassare il traguardo che già accorre a sincerarsi delle condizioni del trentino.
Attimi di paura e di concitazione perché l'ambulanza era già al servizio degli altri corridori cascati poco prima e tarda ad arrivare. La sospetta frattura del naso e del bacino, poi rientrata (*), dà a tutti un sospiro di sollievo, anche se prima o poi si dovrà seriamente parlare del problema sicurezza nel ciclismo (ricordate Pereiro ed Augustyn al Tour de France, tanto per dirne due recenti?), perché evidentemente gli unici danni alla salute dei corridori non arrivano dal doping, anche se gli incidenti in gara non fanno fare carriere politiche e quindi vengono lasciati un po' al loro destino.
Dicevamo anche dei giovani: 5° è l'australiano David Tanner, alle primissime corse (ha già debuttato al Trittico delle Regioni) con la maglia della Barloworld e in odore, visto l'andazzo, del contratto professionistico.

(*) Chiediamo scusa per l'errore, ma un comunicato stampa emesso la mattina dell'8 agosto dalla Serramenti PVC Diquigiovanni-Androni Giocattoli ci lascia capire come in realtà non era rientrato nessun allarme: difatti Alessandro Bertolini ha subito «la frattura della prima vertebra dorsale e schiacciatura delle altre 3. Alessandro sarà trasferito all'ospedale di Trento il prima possibile. Solo dopo visite accurate di un equipe di specialisti si verrà a conoscenza dei tempi di recupero». In bocca al lupo di pronta guarigione al forte e sfortunato atleta trentino.

Mario Casaldi

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