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Un dolcetto per Desselt - Fuga da lontano, podio francese

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In effetti serviva una fuga da lontano per vedere un podio tutto francese alla fine di una tappa. O forse siamo troppo cattivi verso i transalpini, che è più o meno da Jalabert che non presentano corridori in grado di primeggiare a livello mondiale, ma che - ad onor del vero - hanno un movimento ciclistico tutt'altro che in crisi ed anzi proprio con alcuni giovani nomi (abbiamo visto Lhotellerie alla Parigi-Nizza ed aspettiamo la crescita di corridori come Di Gregorio e Coppel, tanto per dirne un paio) possono assolutamente invertire la tendenza.
Proprio due giovani francesi, Rolland e Moinard (uno giovane veramente, l'altro un po' più di secondo pelo: classi '86 e '82), si sono accodati al km 66 di corsa ad un bel drappello di fuggitivi che avevano attaccato il gruppo circa 8 km prima: tra di loro, Pereiro Sio, Sentjens, Oroz, Le Mevel, Gárate, Dessel, Haussler, Wrölich, Voeckler, Willems, Bak, De la Fuente e Roels. Una fuga ben assortita, soprattutto per via di corridori (Pereiro, Gárate, Voeckler, De la Fuente e lo stesso Dessel) in grado di fare un buon passo in salita, vista l'ascesa verso Le Salève, col Gmp a 17,5 km dall'arrivo di Annemasse.
Il gruppo del leader Valverde lasciava fare, visto che la Caisse d'Epargne era stata abile a mandare in avanscoperta Oscar Pereiro, che con una fuga (ma forse ci sta bene anche l'articolo determinativo) era stato in grado di vincere il Tour de France edizione 2006 (ma non ditelo a quelli dell'Aso, che cercano tuttora di dimenticare quell'edizione).
E visto che fino all'ultimo Gpm la fuga guadagnava e il gruppo dormicchiava, Voeckler pensava bene di anticipare i propri compagni di fuga lanciandosi in un attacco kamikaze: non tanto per la distanza dal traguardo, ma quanto per le gambe dell'alsaziano, che difatti da lì a poco sarebbe andato in crisi nera ed avrebbe lasciato solo in testa il giovane Pierre Rolland, che era stato abile a capire che il francesino della Bouygues Telecom poteva essere una buona testa di ponte.
Da dietro intanto era David López García a scandire il ritmo per capitan Valverde, che doveva preoccuparsi soltanto di rintuzzare un timido allungo del britannico Wegelius e la progressino dell'olandesino Gesink, che ha fatto male soltanto a Sastre ed Astarloza. Tra i migliori rimangono così Evans, Cioni, Valverde, Leipheimer, Wegelius, Beltrán, Zubeldia ed - ovviamente - Gesink, mentre per Gómez Marchante, Popovych e Samuel Sánchez, visto il distacco patito a fine tappa (rispettivamente 1'01", 1'59" e 11'27" dal gruppo di Valverde, Leipheimer ed Evans) il discorso è sicuramente più grave, anche se al Tour manca ancora un mese e uno di questi (lo spagnolo della Saunier Duval) non ha brillato alla Grande Boucle neanche dodici mesi fa.
Ad un paio di km dal Gpm, Rolland veniva passato a doppia velocità da Dessel, che rifilava al connazionale circa 30" ed ha potuto lanciarsi in discesa (seppur con qualche brivido) con un margine di tranquillità che gli ha permesso di perdere qualcosa lungo i tornanti all'ingiù e di contenere il ritorno di Rolland in pianura.
Zubeldia, dopo aver provato una timida progressione in salita, allunga anche in pianura, non riuscendo a far altro che inglobare nel gruppetto dei "big" qualche residuo della fuga (Paulinho, Wrölich e Gárate) e far sfilare il compagno Astarloza, portandosi dietro Alejandro Valverde. Nel momento in cui il basco si è accorto del danno che stava facendo, hanno provato Cioni ed Evans a continuare, ma senza troppa convinzione, se è vero che il gruppetto dei ritardatari con Sastre, lo stesso Astarloza, Monfort e Cobo Acebo (tra gli altri) è riuscito a riportarsi sulla maglia gialla.
Dessel mantiene 18" su Rolland e va a vincere in solitario, forse reclamando anche qualche considerazione in più in vista del Tour de France, visti i distacchi patiti da Gadret ed Efimkin (ma non è che Dessel sia un fulmine di guerra nelle tre settimane) e con 1'21" su Moinard e Pereiro Sio. A 2'07" un gruppetto di superstiti composto da Bak, De la Fuente, Le Mevel e dall'attaccante dell'ultim'ora Halgand, avvantaggiatosi in discesa con Rogers, 9° con 2" di vantaggio sul gruppo Valverde, regolato dal belga Vanendert.
In classifica, invariate le prime tre posizioni (e i relativi distacchi), Dessel è ora 4° a 1'08" da Balaverde, ed anche Rolland entra nella top-ten (9° a 2'29"). E domani, con il Col de Joux-Plane a circa 25 km dall'arrivo (nonostante si arrivi a Morzine, 11,5 km dopo il Gpm), ci sarà altro terreno per dare battaglia.

Mario Casaldi

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